Rose, la risalita continua
"Avanti con fede e pazienza"

Derrick Rose, 24 anni, è stato il più giovane Mvp della storia. Ap

Non tutti forse possono capire cosa ha passato Derrick Rose dal suo infortunio al legamento crociato anteriore il 28 aprile scorso. A meno che non abbiate affrontato lo stesso percorso di riabilitazione che comincia dopo l'intervento chirurgico, a cui Rose si è sottoposto quattro mesi fa, forse non riuscirete a comprendere le parole semplici e dirette proferite dal giocatore nel corso di una intervista fatta in settimana. "Quando dico che ho dovuto imparare di nuovo a camminare, faccio sul serio - dice Rose mentre pedala su una cyclette della palestra del Berto Center -. Probabilmente voi non vedete persone come me finché non ricominciano a camminare e quindi deducete che possano andare sulle proprie gambe subito dopo l'intervento. Ma, una volta uscito dalla sala operatoria, non riuscivo più a piegare la gamba. Farlo adesso mi sembra una benedizione, e ora, vedermi pedalare su questa cyclette durante l'intervista mi sembra straordinario".

"il peggio e' passato" — Le sfide affrontate da Rose dal punto di vista fisico sono ovvie, tuttavia in questo percorso ha dovuto anche superare ostacoli emotivi, rendendosi conto che non avrebbe potuto aiutare i compagni di squadra nei playoff Nba e accettando il fatto che il suo percorso di recupero sarebbe stato molto lungo, da 8 a 12 mesi secondo il medico dei Bulls, dott. Brian Cole. Ma Rose, tuttavia, non si deprime e crede che il peggio sia ormai alle spalle. "Penso di aver superato la fase più difficile - dice -. All'inizio non potevo crederci, ma adesso ho molta fiducia in me. Anche la mia fede in Dio è cresciuta in questi mesi". "I compagni e la franchigia mi stanno aiutando - aggiunge Rose -, ho l'appoggio dell'intera squadra, e questo mi fa stare bene. So che se faccio il mio dovere, la gente qui si prenderà cura di me. Non ho niente di cui preoccuparmi".

Momenti di commozione e lacrime nel raccontare il suo percorso. Ap

tiri da fermo — Non solo Rose sta dicendo cose giuste, ma sta facendo anche degli ottimi progressi. Quando gli abbiamo chiesto quali attività è in grado di fare adesso e che non poteva fare in una fase precedente della riabilitazione, ci ha risposto: "Restare in equilibrio, fino a due mesi fa non ce la facevo proprio". Rose ha poi aggiunto che è impossibile per lui scegliere una o due conquiste significative negli ultimi quattro mesi. Ha troppi momenti belli - alcuni grandi e altri un po' meno - da aggiungere alla lista: "Sono felice di qualsiasi passo avanti, riuscire a piegare la gamba, fare a meno delle stampelle e dei tutori, dormire senza tutore - dice Rose - e potrei andare avanti per molto tempo, ma so bene in che situazione mi trovavo e non me lo scorderò mai. Ecco perché dico che tutto questo mi renderà un giocatore migliore". Inoltre, è ovvio che Rose, Mvp più giovane della storia dell'Nba alla sua terza stagione da professionista, abbia il morale alto visti i progressi che sta facendo. "La riabilitazione sta andando bene - dice -. La mia gamba sta acquisendo sempre più forza e sono in grado di correre un po' di più. Il mio fisico sta bene, sono molto tranquillo". Lo stato d'animo di Rose è stato sicuramente aiutato da quando gli è stato permesso di riprendere le fasi iniziali dell'avvicinamento al basket, nonostante debba ancora limitarsi agli esercizi da fermo. "Solo tiri da fermo - dice Rose del suo lavoro sul parquet -. Riprendere confidenza con la palla e con il tiro. Sono molto più forte adesso e credo che per me sia sempre più facile tirare bene".

il ritorno di hinrich — Riabilitazione a parte, Rose ha seguito le manovre di mercato della sua squadra da vicino, esprimendo la sua gioia per il ritorno di Kirk Hinrich, col quale aveva giocato per due stagioni prima che fosse inviato a Washington durante il draft Nba 2010. "Il mio grande amico è tornato - dice Rose di Hinrich -. Forse ai tempi ero troppo giovane per apprezzare il suo contributo, ma adesso so che tipo di giocatore è e che personalità possiede, è un ragazzo che vuole sempre vincere. È una cosa fondamentale, anch'io sono sempre lo stesso, voglio vincere in qualunque competizione partecipi. E ora so che avrò qualcuno al mio fianco che lotterà con me." Hinrich dovrebbe ricoprire il ruolo di playmaker nel quintetto fino al ritorno di Rose.

bench mob — Le riserve dei Bulls, ribattezzate scherzosamente "Bench Mob" (la combriccola della panchina) nelle ultime due stagioni, hanno subito profondi cambiamenti in questa estate. C.J. Watson, Ronnie Brewer, Kyle Korver e Omer Asik se ne sono andati, mentre i free agent Marco Belinelli, Nazr Mohammed, Vladimir Radmanovic e Nate Robinson hanno preso il loro posto. Anche il rookie playmaker Marquis Teague, ventinovesima scelta del draft, affiancherà Hinrich nella posizione di 1. "Mi mancheranno quei ragazzi, visto tutto quello che abbiamo fatto insieme negli ultimi due anni - dice Rose sulla Bench Mob -. Siamo stati coloro che hanno costruito l'attuale immagine dei Bulls, giocavamo col coltello tra i denti. Ora che se ne sono andati mi mancheranno, ma il basket è così e le cose cambiano. Dovrò lavorare con i nuovi arrivati. Siamo ancora giovani e affamati e vogliamo vincere. Io sto con i miei compagni di squadra a prescindere da tutto".

su twitter — Nonostante Rose abbia tenuto un profilo basso durante l'estate, ha suscitato comunque interesse la mattina del 12 agosto, poco prima dell'inizio della finale olimpica tra Stati Uniti e Spagna, entrando su Twitter e augurando buona fortuna ai connazionali. Da quel momento ha accumulato oltre 250.000 followers, un numero che cresce giorno dopo giorno. Rose ha spiegato che la decisione di entrare nel mondo dei social network è stata solo sua e che gradisce avere la possibilità di esprimersi direttamente e di stabilire un contatto con suoi tifosi. "Lo uso ogni tanto, ma ogni volta lo faccio in modo positivo - dice Rose, il quale durante questa settimana ha inviato vari tweet in cui si auspicava che lo sciopero degli insegnanti delle scuole pubblica finisse presto -. Sono solo me stesso. Le cose che penso le dico. E a volte sono cose che non riguardano lo sport o che forse non vi aspettate da me".

che giocatore sarà — A meno di tre settimane dall'inizio del training camp dei Bulls, la vita senza Rose in campo va avanti. Ma non sarà per sempre così, e "The Return" (Il Ritorno, dal titolo della campagna promozionale dell'Adidas) sta arrivando. Mentre Rose va avanti col suo percorso di riabilitazione, molti si chiedono se sarà un giocatore diverso quando ritornerà in campo. Avrà ancora la sua esplosività? Sarà ancora così senza timori nelle sue penetrazioni a canestro? Oppure vedremo un Rose ridimensionato? Forse alcune incursioni in post vista la sua maggior forza e viste le sue sensazioni potranno portare a tiri migliori? "Non so cosa aspettarmi - dice Rose -. So che sarà qualcosa di positivo e che non sarà sorprendente solo per voi, ma anche per me, non so davvero cosa aspettarmi". Quando abbiamo chiesto a Rose sul suo ritorno ai livelli che hanno dato ai Bulls speranza di lottare per un altro anello Nba, il giocatore non ha fatto nessun proclama irrealistico o previsioni affrettate. Anzi, con serenità e fiducia ha detto: "Finché ho la mia fede in Dio, va tutto bene. So che tutto il resto verrà da sé."

la pazienza — Rose sa di dover lavorare ancora molto prima del suo ritorno in campo ed è il primo ad ammetterlo. Ma a sentirlo parlare sembra che quel giorno sia dietro l'angolo: "Ci siamo quasi - dice -. Devo essere paziente, è la cosa più importante da fare durante la riabilitazione ed è ciò che mi ha aiutato di più. In passato non ho mai avuto molta pazienza, ma ora sì. Ci sto ancora lavorando e credo che questo mi renderà un giocatore e una persona migliore".