Gallinari ok a casa Spurs
Toronto c'è, Chicago cade

Andrea Bargnani, 26i, ala-pivot dei Toronto Raptors. UsPresswire

Due successi e una sconfitta, per le squadre degli italiani nella preseason Nba: vincono Toronto e Denver, mentre si ferma Chicago

Toronto Raptors-Detroit Pistons 82-75
(Adriana Galimberti) Buona la prima! Toronto supera Detroit e il rookie Jonas Valanciunas si esibisce sul parquet dell’ACC per la prima volta, mostrando il suo evidente talento e facendo già eccitare la tifoseria. Il lituano, in quintetto al fianco di Bargnani, chiude con 11 punti (4/7), 8 rimbalzi, 1 assist, 3 falli, 1 palla recuperata e 2 perse con il minutaggio maggiore di tutta la squadra (29’). La coppia di lunghi europea gioca l’intero primo quarto in cui si intravedono segnali di grande intesa. Nei primi 12' tripla di Bargnani, ma anche 3 errori al tiro, con Valanciunas che segna due bei canestri da sotto, di cui uno con libero aggiuntivo. Allo staff tecnico dei Raptors piace soprattutto il lavoro difensivo di Bargnani e del suo socio. Coach Casey lascia ampio spazio alle riserve nel secondo quarto: dei titolari solo Valanciunas torna in campo negli ultimi 3' del primo tempo, si sforza di prendere posizione in post basso, ma le guardie di Toronto pasticciano e le palle perse si moltiplicano. Nella seconda frazione l’ottimo Ed Davis mantiene i Raptors in testa con 10 punti (su 22 di squadra) e 4 rimbalzi in 12’ e Toronto va al riposo avanti 39-34 con Detroit che stenta a ingranare ed è limitata al 36% dal campo. La partita è bruttina con basse percentuali, ma Toronto porta a casa il successo pur senza Jose Calderon nel secondo tempo (affaticamento muscolare). Ci pensa John Lucas III a gestire il gioco (8 assist), mentre DeRozan è il più attivo in fase realizzativa. Il Mago, invece, si prende un posto da semi-spettatore in attacco e in 12’ giocati nel secondo tempo esegue un solo tiro (però con 4/4 dalla lunetta). Poco importa perché il suo notevole sforzo difensivo viene notato ed elogiato da Casey e dal vice-allenatore Tom Sterner, che sottolinea come Bargnani abbia svolto un eccellente lavoro: “Quando Andrea si muove così in difesa fa una grande differenza per noi”. Un semigancio di Valanciunas per il 76-71 lancia Toronto alla vittoria, dopo un ottimo debutto. In attesa di vedere all’opera Kyle Lowry, intanto, i tifosi hanno finalmente un motivo per seguire attentamente i Raptors: la possibilità di assistere all’evoluzione di Jonas Valanciunas. Il futuro è già qui.
Toronto: BARGNANI 7 punti (0/3 da due, 1/2 da tre, 4/4 tl), 3 rimbalzi, 2 recuperi e 1 stoppata in 24’. DeRozan 14, Davis 12, Valanciunas 11. Rimbalzi: Valanciunas 8. Assist: Lucas 8.
Detroit: Stuckey 14, Kravstov 10. Rimbalzi: Daye 9. Assist: Knight 5.

Marco Belinelli, 26 anni, contro Daniel Gibson. UsPresswire

Chicago Bulls-Cleveland Cavs 83-86
(Andrea Beltrama) I numeri di Marco Belinelli migliorano, non il suo impatto. Nella storica Assembly Hall di Champaign, cattedrale del college basket nell’Illinois più rurale, i Bulls vengono a lungo dominati dai Cavs e incappano nella prima sconfitta di preseason, nonostante un’infruttuosa rimonta. La partita conferma che per Belinelli, 8 punti e 2/6 al tiro, l’armonia con la nuova squadra è ancora lontana, anche se tutti i Bulls sembrano lontanissimi dalla chimica ideale. Difficile giudicare la partita di Marco, in campo 23' partendo ancora dalla panchina: dimenticando i punti nel finale, poco indicativi, è certo che la coesistenza con Nate Robinson non sarà facile. Con il piccolo saltatore alla perpetua ricerca di spazi per l’uno contro uno, a costo di mandare tutti i compagni fuori giri, Beli ha giocato a vuoto sui blocchi, faticando persino a ricevere il pallone. Figuriamoci a tirare, come anche sottolineato in telecronaca dall’ex Bull Stacey King. Tutto diverso nei pochi minuti giocati al fianco di Kirk Hinrich, con l’Italiano che ha preso 4 tiri ad alta percentuale (su 6 totali), segnando l’unico canestro “di qualità” della sua partita. Per una guardia come Marco il tipo di playmaker fa la differenza, ma è anche vero che c'era pure lui in campo nel momento in cui i Bulls sono sprofondati. Senza dimenticare che in stagione giocherà sicuramente più minuti nel secondo quintetto piuttosto che nel primo, quindi servirà gioco forza adattarsi. Sotto di 21 all’intervallo e di 10 a 2' dalla fine, Chicago ha avuto una reazione tardiva, favorita dall’improvviso collasso dei Cavs. Con Cleveland che non ha passato la metacampo per quattro volte di fila, è arrivata addirittura la chance per il pareggio con Jimmy Butler, propiziata anche da 6 punti consecutivi di Belinelli. Che però sono arrivati su situazioni estemporanee, grazie a un taglio e a due rimbalzi offensivi nell’assalto all’arma bianca. Tutto il contrario dei canestri costruiti che vorrebbe vedere coach Thibodeau. “Sono giocatori nuovi, ma non sono arrivati ieri nella Nba: possiamo pure andare avanti a dire che c’è bisogno di tempo, è sempre una buona scusa. Oppure possiamo iniziare a fare bene il nostro lavoro da subito” ha commentato l’allenatore, lanciando un messaggio diretto a tutta la sua panchina. E non solo.
Bulls: BELINELLI 8 (2/6, 4/4 ai liberi, 4 rimbalzi, 1 persa in 23'), Hinrich 14, Gibson 12. Rimbalzi: Mohammed 11. Assist: Hinrich 8.
Cavaliers: Waiters 18, Zeller 10. Rimbalzi: Varejao 10. Assist: Gibson 4.

Danilo Gallinari, 24 anni, star dei Denver Nuggets. UsPresswire

San Antonio-Denver 91-97
(Simone Sandri) Ottima prestazione dei Nuggets a San Antonio. Denver mostra un’invidiabile condizione e passa in Texas. L’approccio di George Karl è da gara di campionato, così Danilo Gallinari resta sul parquet per 35’, un’enormità per la seconda gara di preseason della stagione, con soli dieci giocatori utilizzati dal tecnico di Denver. Popovich, invece, di cambi ne fa parecchi e a 4' dalla fine del terzo quarto lascia spazio alle riserve delle riserve. I Nuggets riescono a produrre la pallacanestro che prediligono, spingendo sull’acceleratore e trovando ottime soluzioni in contropiede, soprattutto con la coppia Ty Lawson-Andre Iguodala. Il Gallo fa il suo sia in attacco, sia in difesa e alla fine chiude con 19 punti e sei rimbalzi. Decisivo però risulta essere un eccellente Corey Brewer, che mette a referto ben 24 punti in soli 22’. Gli Spurs iniziano benissimo e segnano i primi 13 punti della gara. Tim Duncan è immarcabile e firma 11 dei primi 15 punti di San Antonio. Denver, comunque, rientra subito in partita e riprende i padroni di casa, grazie ai canestri proprio di Brewer, a metà della seconda frazione. Le due squadre vanno al riposo sul 45 pari, poi nel terzo quarto la formazione del Colorado cambia marcia. Le giocate nella zona pitturata di JaVale McGee fanno male agli Spurs, Denver così arriva al vantaggio in doppia cifra. San Antonio torna sotto nel finale della frazione e pareggia i conti all’inizio dell’ultimo quarto. Le triple di Gallinari, Fournier e Brewer però riportano Denver al +10 e di fatto chiudono il match.
San Antonio: Duncan 21 (8/11). Rimbalzi: Leonard, Duncan 8. Assist: Parker 6.
Denver: GALLINARI 19 (4/9, 2/5) con 6 rimbalzi, 3 assist e 1 recupero in 35’. Brewer 24 (6/8, 2/5). Rimbalzi: Koufos 11. Assist: Lawson, Carter 4.