Basket Nba, il futuro dei Lakers: dirigenti esperti per il post Magic
Un fulmine ma non a ciel sereno. Perch¨¦ le nubi che s’addensavano da tempo sui Lakers diventano ogni giorno sempre pi¨´ nere. Le dimissioni di Magic Johnson (in una conferenza stampa prepartita, senza neppure aver avvertito la proprietaria Jeanie Buss o il gm Rob Pelinka) da presidente dei Lakers, per poter tornare ad essere s¨¦ stesso, libero dal peso di una franchigia di cui resta la bandiera ma che non ha saputo riportare ai fasti dei suoi tempi, fanno effetto. Ma ci¨° che deve far maggiormente riflettere ¨¨ la direzione in cui sta andando quella che resta la prima squadra di Los Angeles, al di l¨¤ del fatto che non vinca 50 partite dal 2011 e non centri i playoff dal 2013. L’arrivo di LeBron pareva essere la panacea di tutti i mali. Invece neppure il Prescelto ha raddrizzato la baracca, pur con le attenuanti del suo infortunio e dei tanti altri che hanno azzoppato una squadra gi¨¤ non saldissima sulle proprie gambe.
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¡ªMagic si ¨¨ cos¨¬ evitato la patata bollente del licenziamento - atteso a breve - di coach Luke Walton, inevitabile quanto la morte e le tasse, uniche certezze della vita come dicono negli States. Chi prender¨¤ il suo posto resta da vedere. Fatto sta che dovr¨¤ essere gradito a Sua Maest¨¤ James, un mangia-allenatori di professione. Ma ci¨° che pi¨´ serve ai gialloviola ¨¨ un front office fatto di gente del mestiere, esperta, che sappia cosa fa. Magic non lo era, Pelinka ha fatto l’agente sino a un anno fa. Lo spazio - sia salariale che metaforico - per tornare grandi ¨¨ l¨¬ davanti a loro. Basta saperlo sfruttare. Cosa che sin qui i Lakers non sono stati in grado di fare.
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