Nba
L'annuncio
Nba, Magic Johnson si dimette da presidente dei Lakers
Se n’¨¨ andato dalla porta di servizio dello Staples Center, dopo aver scioccato il mondo Lakers col terremoto che rende questa stagione perduta un fallimento colossale: senza playoff nel primo anno dell’era LeBron e, da 90 minuti prima dell’inizio dell’ultima partita casalinga della stagione, senza un presidente. “Mi dimetto” ha annunciato Magic Johnson in una conferenza stampa improvvisata che chiude la sua era da plenipotenziario gialloviola poco pi¨´ di due anni dopo il suo inizio.
le frasi
¡ª“Sono uno spirito libero che ¨¨ stato ammanettato. E non mi piace - racconta Magic subito dopo aver annunciato il suo addio -. Avevo una vita splendida prima di accettare questo lavoro: non vedo l’ora di tornare a quella vita”. Johnson ¨¨ un fiume in piena che per 40’ spiega i motivi del suo addio. Ripete che i Lakers “sono nella posizione giusta, se non fosse cos¨¬ me non me ne andrei”, che “il prossimo anno staremo bene, se riusciremo a prendere un’altra star staremo benissimo”, che nessuno gli ha messo pressione per andarsene. Ma il vero nodo ¨¨ il rapporto con Jeanie Buss, la proprietaria che per Magic ¨¨ come una sorella: “Qualcuno dovr¨¤ dirle che me ne vado, perch¨¦ io non riesco a guardarla negli occhi e dirglielo - dice, rendendo la situazione ancora pi¨´ surreale -. Ci siamo visti ieri per fare il punto sulla direzione in cui sta andando questa franchigia, mi ha ribadito che avevo il potere di prendere qualsiasi decisione ritenessi giusta sullo staff tecnico. Non abbiamo mai litigato o siamo stati in disaccordo. Ma non voglio mettermi nelle condizioni di litigare con lei. Mi divertivo di pi¨´ come ambasciatore, come simbolo: domani avrei dovuto rovinare la vita di qualcuno e non ¨¨ quello che voglio. Non voglio mettermi tra Jeanie e Luke”.
il fallimento
¡ªL’addio di Magic ¨¨ il finale inatteso di una stagione fallimentare per i Lakers, che Johnson pensava di concludere licenziando coach Walton, che da sempre ha il supporto di Jeanie Buss che ora dovr¨¤ decidere la sua sorte e quella del g.m. Rob Pelinka, ex agente di Kobe e braccio destro di Johnson. I dissidi interni, con al centro proprio la posizione di Walton, sono il vero motivo dell’addio di Magic, che rester¨¤ per sempre l’uomo che ha portato LeBron James ai Lakers in una presidenza iniziata il 21 febbraio 2017, quando Jeanie cacci¨° il fratello Jim e il g.m. Mitch Kupchak prendendo in mano anche il lato sportivo della franchigia di famiglia, oltre che quello degli affari. Magic sembrava perfetto per ricominciare: uno dei pi¨´ grandi simboli del mondo Lakers, l’uomo a cui affidarsi per uscire da anni di errori che hanno trasformato i gialloviola in una nobile decaduta. Aveva costruito un piano triennale, ripartendo da un nucleo di giovani a cui la scorsa estate aveva aggiunto LeBron e a cui contava, nella free agency 2019, di aggiungere un’altra star per tornare a lottare per il titolo. Il fiasco di quest’anno, chiuso senza quei playoff che ad inizio stagione erano obiettivo minimo e le sue dimissioni rimettono tutto in discussione. I Lakers ora dovranno ripartire quasi da zero. Con LeBron James che per la prima volta ha mostrato segni di declino. Con un gruppo di giovani incapaci di crescere e in rotta col leader. Con spazio salariale per prendere un’altra superstar. E troppe incertezze sul futuro. Magic Johnson, l’uomo che avrebbe dovuto tirare fuori la franchigia che tanto ama dai guai, li guarder¨¤ dalla sua suite allo Staples Center. Dopo aver provato da dietro una scrivania a tirarli fuori dai guai. E aver clamorosamente fallito.
Davide Chinellato
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