Usa, ecco i 12 per Londra
Qualità e versatilità per l'oro

La nazionale Usa che andrà a caccia dell'oro olimpico. Ap

Per il general manager di Team Usa, Jerry Colangelo e per coach Mike Krzyzewski non è sicuramente stato facile scegliere i 12 giocatori che andranno a caccia della medaglia d’oro all’Olimpiade di Londra. Ieri lo ha ammesso anche LeBron James commentando l’esclusione dalla lista definitiva a 12 di Anthony Davis, Rudy Gay ed Eric Gordon, fino a ieri nel gruppo di 15 giocatori che hanno partecipato al training camp di Las Vegas. "Non c’era un solo elemento di questa squadra che non meritasse la convocazione – ha spiegato LeBron -. E' davvero brutto aver dovuto tagliare qualcuno. Vorrei ci fosse un modo di poter portare tutti e 15 a Londra in modo che tutti abbiano l'opportunità di vivere un evento speciale come l'Olimpiade"

i convocati — Ridurre il roster è stato il primo passo importante di Colangelo e Krzyzewski, che ora dovranno trasforamre in un team coeso i 12 giocatori che andranno a Londra, un gruppo ricco di campioni composto da James, Kobe Bryant, Kevin Durant, Carmelo Anthony, Chris Paul, Deron Williams, Tyson Chandler, Kevin Love e Russell Westbrook che è stato completato da Andre Iguodala e dai debuttanti in nazionale Blake Griffin e James Harden. Nella lista ci sono 5 giocatori (James, Bryant, Anthony, Paul e Williams) che hanno vinto l'oro a Pechino 2008. E altri cinque (Durant, Westbrook, Iguodala, Love e Chandler) che erano nel gruppo che ha vinto l'oro al Mondiale 2010 in Turchia. Selezionare un roster di 12 elementi dal gruppo di 15 stelle per la maggior parte sane che si sono presentate al training camp è il massimo sforzo che i due selezionatori si aspettano di fare: "E' la sfida migliore che ti possa capitare perché tutti si sono impegnati al massimo - ha raccontato Krzyzewski -. Quelli che non sono stati selezionati resteranno a disposizione, e se qualcuno dovesse farsi male potranno essere inseriti senza problemi. Apprezziamo veramente l'impegno che ci hanno messo". Westbrook ha raccontato di non essere sicuro di chi era in squadra fino a quando il gruppo è stato riunito per la consegna di maglie e divise indossate alla presentazione nella sala da ballo del Wynn Hotel e Casino. Ha tenuto le dita incrociate sperando che tutte e tre le stelle dei Thunder, ancora deluse dalla sconfitta contro Miami nelle finali, fossero in squadra. "Non si sa mai - ha detto Westbrook -. Kevin (Durant, n.d.r.) non era parte della squadra quando siamo andati in Cina. E ora è uno dei 2-3 migliori giocatori del mondo... non si può mai sapere".

talento da vendere — Colangelo e Krzyzewski sanno benissimo cosa hanno in questo gruppo. Nonostante le assenze di Dwight Howard e Chris Bosh, coppia devastante in post basso a Pechino, gli Usa sono in buone mani con Chandler, difensore dell'anno nel 2011-12, Love, una delle migliori ali della lega, Griffin, duro bulldozer volante, senza parlare di tre dei più versatili giocatori del pianeta come James, Durant e Anthony. E anche se ci sono state squadre di più alto profilo e altre con più bocche da fuoco, è impossibile trovare una collezione di talenti meglio assortita e più completa tra le squadre nel torneo di Londra. E a spazzare via i dubbi sull'uso di ali piccole o grandi troppo basse contro lo spagnolo Marc Gasol e i lunghi di alti livello delle altre squadre ci pensa Love: "Ho giocato un po' di volte da centro quando Nikola Pekovic (il centro di Minnesota, n.d.r.) non c'era e non volevamo usare Darko Milicic, quindi dobbiamo adattarci a giocare coi piccoli - ha spiegato Love -. E c'è stato un periodo iamarzo in cui ho dovuto giocare diversi minuti da centro, ed essere una sorta di centro-ala grande in grado di allargare le difese. A livello internazionale funziona molto. Abbiamo Durant che è 208 centimetrti, abbiamo LeBron che è così forte da poter giocare in tutti i ruoli, e abbiamo Carmelo che può adattarsi senza problemi. Abbiamo altri giocatori che possono giocare come lunghi dalla posizione di ala piccola o da quella di guardia. Abbiamo giocatori intercambiabili, in grado di giocare in più di una posizione. E credo che la grande versatilità che abbiamo come squadra sarà quello che ci permetterà di crescere durante il torneo".

PUNTI DI FORZA — Visto il modo in cui è sistemato il parquet durante le competizioni internazionali e l'abilità di molti lunghi di giocare sul perimetro, gli Usa potrebbero trarre vantaggio dall'avere un roster pieno di giocatori ibridi (giocatori costruiti come ali che sono però capaci di giocare a tutto campo. Questo però non significa che non ci saranno problemi quando affronteranno una squadra, come la Spagna, le cui armi migliori sono sotto canestro. Ma anche gli avversari avranno il loro guai contro Team Usa. Una rotazione dinamica del backcourt come quella composta da Bryant, Paul, Williams, Westbrook e Harden sarà impossibile da affrontare per la maggioranza delle squadre. Ed è per questo che non manca la fiducia nella nazionale Usa, nonostante le assenze di alcuni dei giocatori più importanti. "Nel 2008 eravamo veramente forti - racconta Paul -. Ma come me, LeBron e Deron, tutti ci concentriamo su quanto siamo migliorati rispetto al 2008. Tutti tiriamo meglio. Siamo più atletici e più fiduciosi nei nostri mezzi. Non ci sono dubbi che siamo più profondi di quanto eravamo nel 2008".