Harden esalta i Rockets
"Adesso sono un leader"

James Harden, 23 anni, attacca la difesa di Atlanta. Ap

Kevin McHale, coach degli Houston Rockets, sta facendo del suo meglio per non alimentare l’entusiasmo intorno a James Harden: il tecnico sta cercando di non dare un significato eccessivo alle cifre che Harden ha messo insieme nelle due partite da lui disputate con la maglia dei Rockets. Sarebbe sicuramente più semplice se Harden non fosse in corsa per diventare capocannoniere, per vincere il titolo di Mvp e per trascinare i Rockets ai playoff: siete liberi di farvi una risata, ma le azioni di Harden sono in forte crescita questa settimana. Dopo la cessione a Houston dello scorso fine settimana, l’inarrestabile ex miglior sesto uomo di Oklahoma City si è trasformato nel peggior incubo dei difensori avversari: di fatto è impossibile arginare Harden, un mancino di 196 cm per 100 kg che è in grado di fare tutto – segnare, portare palla, passare e persino difendere – oltre ad avere la capacità unica nel suo genere, così per dire, di passare dal buio alla luce dei riflettori senza battere ciglio. Harden ha migliorato la sua prestazione da 37 punti, 12 assist, 6 rimbalzi e 4 palle rubate nell’esordio vincente contro Detroit con uno show ancora più sensazionale nella vittoria per 109-102 contro gli Atlanta Hawks alla Philips Arena, segnando 45 punti (massimo in carriera) con 7 rimbalzi e 2 palle rubate.

mchale pompiere — "Spero che ci riesca, ma dubito che James ce la farà a tenere una media di 37 punti, 12 rimbalzi e così via", ha scherzato McHale prima che Harden si scatenasse contro gli Hawks, che hanno cercato di limitarlo in tutti i modi possibili ma che non sono riusciti a trovare la soluzione per fermare un giocatore in grado di sovrastare gli avversari in ogni angolo del campo. Le statistiche di Harden dopo le prime due partite sono eloquenti - 41 punti di media, 63.6% dal campo, 87% ai liberi, 42.9% dall’arco, 6.5 rimbalzi, 7 assist, 2 palle rubate, 4.5 palle perse, 2.5 falli commessi. Gli 82 punti complessivi di Harden sono la miglior prestazione nella storia della lega di un giocatore non esordiente nella Nba dopo le prime due partite con la sua nuova squadra: inoltre Harden affianca Wilt Chamberlain (106 punti nel 1962-63, 105 nel 1961-62 e 86 nel 1965-55) e Michael Jordan (91 punti nel 1986-87) nella lista dei cinque migliori marcatori nella storia della Nba dopo le prime due partite.

felicita' lin — Harden sta facendo tutto questo in circa sei minuti di gioco a partita in più rispetto allo scorso anno, quando ha vinto il premio di sesto uomo dell’anno e ha aiutato i Thunder a raggiungere le finali Nba. Se dovesse mantenere questo rendimento, Harden potrebbe entrare in corsa per altri premi patrocinati dalla Kia, oltre che per un posto da giocatore e padrone di casa durante il weekend dell’All Star Game, che si terrà a Houston nel febbraio prossimo. Queste prime due partite sono state il palcoscenico ideale per Harden, che ha dimostrato di avere i requisiti per ricoprire un ruolo di primo piano e di non essere solo un candidato al premio di miglior attore non protagonista. "Ho cercato solo di fare delle buone giocate – ha dichiarato Harden dopo aver messo a ferro e fuoco gli Hawks -. I miei compagni mi hanno cercato, e io sono stato bravo a segnare. Ma non è solo merito mio: Chandler (Parsons) ha segnato un canestro importante da tre punti, così come Jeremy (Lin). I miei compagni sono usciti fuori nei momenti decisivi". Sicuramente la persona più felice di vedere Harden con la maglia dei Rockets è proprio Lin, che ha piegato gli Hawks chiudendo con 21 punti, 10 rimbalzi e 7 assist: fin quando James continuerà a fare quello che sta facendo, Jeremy non dovrà preoccuparsi di essere il giocatore simbolo della franchigia e di gestire la pressione che ne consegue. "Sono sempre stato vicino a Jeremy: è molto difficile dover convivere con un fenomeno mediatico come quello della Linsanity – ha spiegato McHale -. Jeremy è un ottimo giocatore di basket: la presenza di Harden gli consente di scendere in campo e di pensare solo ad essere un buonissimo giocatore di basket. Insieme potranno far bene: quando stavamo definendo la trade, il più felice era proprio Jeremy Lin, che chiamava in continuazione per assicurarsi del buon esito della trattativa".

durera'? — Harden ha accettato il suo nuovo ruolo e il fatto di essere sotto la luce dei riflettori: "È diverso – ha spiegato il giocatore -. È molto diverso essere il principale terminale offensivo della squadra: ma è il mio lavoro, e sono pronto ad accettarlo". Secondo McHale, Harden è un compagno di squadra modello, ma dovrà continuare ad adattarsi al fatto che l’attenzione nei suoi confronti è cresciuta: James non è più il terzo giocatore da tenere d’occhio per gli avversari, come succedeva ad Oklahoma City. E adesso che è il protagonista numero uno, aumenteranno anche le aspettative nei suoi confronti: di conseguenza Harden dovrà mantenere un’assoluta concentrazione. "Ci saranno delle serate in cui James si troverà di fronte due difensori e dovrà essere bravo a scegliere la giocata più semplice per eluderli – ha spiegato McHale – perché tre giocatori non sono in grado di difendere quando hai quattro avversari alle spalle. Ho spiegato a Harden che quest’anno gli capiterà spesso, molto più che in passato, e che non dovrà lasciarsi prendere dalla frustrazione, ma continuare a cercare le sue giocate. Se lo farà, tornerà ad avere anche più opportunità di giocare in uno contro uno". Dopo aver visto all’opera Harden in questi ultimi otto periodi di gioco, forse è proprio vero che le cifre non hanno tutta questa importanza... almeno per Harden!