Rally Raid
Da Napoli alla Dakar, un sogno possibile
Nessuno torna uguale dalla Dakar. Da sempre sogno proibito, impresa per i pi¨´ temerari e viaggio nell'ignoto, il rally pi¨´ massacrante al mondo ¨¨ anche una scuola di vita. Cos¨¬ ¨¨ stato per Gaetano Avella, Emmanuel Buonaurio, Antonio Massa, tre giovani di Napoli.?
Gaetano ed Emmanuel hanno studiato meccatronica alla Scuola del Fare di Napoli, un percorso formativo completamente gratuito di quattro anni promosso dalla Fondazione Riva e ideato per ragazzi provenienti da contesti sociali difficili. A seguire un tirocinio di tre mesi presso l'R-Team di Massarosa (Lucca), che schiera alla Dakar ben 25 mezzi. Una preparazione necessaria per poi approdare alla competizione come meccanici di Damiano Lipani e Stefano Crementieri (R-Team).?
Rispettivamente di 21 e 20 anni, la Dakar non solo gli ha insegnato una professione, ma gli ha regalato la capacit¨¤ di sognare. "E¡¯ un¡¯avventura stupenda, dura ogni oltre aspettativa, ma ci ha aperto la mente", confessa Gaetano, catapultato da Forcella allo sconfinato deserto saudita. "Lavorare nell¡¯ R-Team di oltre 100 persone di diverse nazionalit¨¤ ci ha insegnato ordine e disciplina, il gioco di squadra, il rispetto e l¡¯aiuto reciproco. Ci ha aperto una finestra sul mondo".?
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La Dakar non fa sconti e al bivacco la sveglia suona alle 5:00. "I giorni sono interminabili: si lavora sulle macchine e una volta che partono per la speciale, anche noi ci mettiamo in strada alla volta del bivacco successivo, a volte anche 700 km di trasferimento al giorno. Appena rientrano i mezzi di gara, ci rimettiamo al lavoro", racconta Emmanuel di Secondigliano.?
Partiti ragazzi, in una settimana di corsa sono gi¨¤ uomini. "Il regalo pi¨´ bello di questa esperienza? sognare in grande". Cos¨¬ Gaetano vorrebbe dirigere un giorno una scuderia nel motorsport, mentre Emmanuel aspira a diventare un "lollipop man" in Formula Uno.?
Sogna anche Antonio Massa. Anche lui ha avuto la straordinaria opportunit¨¤ di essere sulla Dakar grazie ad Audio Visual Napoli HUB, che offre corsi di produzione audiovisiva a giovani provenienti da contesti di rischio marginalit¨¤. Grazie a Hub e Altra Napoli, Antonio e Roberta Rossini (da casa) stanno realizzando un documentario. Sulla Dakar anche il professore, Francesco Claudio Cipolletta. "E¡¯ stupendo essere qui con Franck, il mio prof. Il corso e il documentario che stiamo realizzando mi hanno gi¨¤ cambiato la vita. Sogno di lavorare un giorno sui set come direttore creativo".?
Missione compiuta dunque. Questo progetto sociale che abbraccia lo sport ¨¨ stato possibile grazie a Renato Rickler, R-Team, la Fondazione Alberto e Franca Riva e l¡¯Associazione Altra Napoli. "L¡¯idea ¨¨ nata da connessioni comuni e devo ringraziare anche il nostro pilota Lipani che ha abbracciato la causa. Siamo felici di ospitare questi ragazzi, speriamo sia l¡¯inizio di un lungo viaggio insieme".
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