Tre giovani napoletani, il tirocinio di tre mesi presso l'R-Team di Massarosa e l'esame finale della Dakar 2025. Il progetto sociale abbraccia lo sport, con regole ben definite: sveglia alle 5:00, ordine e disciplina, gioco di squadra, rispetto e aiuto reciproco
Nessuno torna uguale dalla Dakar. Da sempre sogno proibito, impresa per i pi¨´ temerari e viaggio nell'ignoto, il rally pi¨´ massacrante al mondo ¨¨ anche una scuola di vita. Cos¨¬ ¨¨ stato per Gaetano Avella, Emmanuel Buonaurio, Antonio Massa, tre giovani di Napoli.?
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Gaetano ed Emmanuel hanno studiato meccatronica alla Scuola del Fare di Napoli, un percorso formativo completamente gratuito di quattro anni promosso dalla Fondazione Riva e ideato per ragazzi provenienti da contesti sociali difficili. A seguire un tirocinio di tre mesi presso l'R-Team di Massarosa (Lucca), che schiera alla Dakar ben 25 mezzi. Una preparazione necessaria per poi approdare alla competizione come meccanici di Damiano Lipani e Stefano Crementieri (R-Team).?
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Rispettivamente di 21 e 20 anni, la Dakar non solo gli ha insegnato una professione, ma gli ha regalato la capacit¨¤ di sognare. "E¡¯ un¡¯avventura stupenda, dura ogni oltre aspettativa, ma ci ha aperto la mente", confessa Gaetano, catapultato da Forcella allo sconfinato deserto saudita. "Lavorare nell¡¯ R-Team di oltre 100 persone di diverse nazionalit¨¤ ci ha insegnato ordine e disciplina, il gioco di squadra, il rispetto e l¡¯aiuto reciproco. Ci ha aperto una finestra sul mondo".?
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La Dakar non fa sconti e al bivacco la sveglia suona alle 5:00. "I giorni sono interminabili: si lavora sulle macchine e una volta che partono per la speciale, anche noi ci mettiamo in strada alla volta del bivacco successivo, a volte anche 700 km di trasferimento al giorno. Appena rientrano i mezzi di gara, ci rimettiamo al lavoro", racconta Emmanuel di Secondigliano.?
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Partiti ragazzi, in una settimana di corsa sono gi¨¤ uomini. "Il regalo pi¨´ bello di questa esperienza? sognare in grande". Cos¨¬ Gaetano vorrebbe dirigere un giorno una scuderia nel motorsport, mentre Emmanuel aspira a diventare un "lollipop man" in Formula Uno.?
Sogna anche Antonio Massa. Anche lui ha avuto la straordinaria opportunit¨¤ di essere sulla Dakar grazie ad Audio Visual Napoli HUB, che offre corsi di produzione audiovisiva a giovani provenienti da contesti di rischio marginalit¨¤. Grazie a Hub e Altra Napoli, Antonio e Roberta Rossini (da casa) stanno realizzando un documentario. Sulla Dakar anche il professore, Francesco Claudio Cipolletta. "E¡¯ stupendo essere qui con Franck, il mio prof. Il corso e il documentario che stiamo realizzando mi hanno gi¨¤ cambiato la vita. Sogno di lavorare un giorno sui set come direttore creativo".?
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Missione compiuta dunque. Questo progetto sociale che abbraccia lo sport ¨¨ stato possibile grazie a Renato Rickler, R-Team, la Fondazione Alberto e Franca Riva e l¡¯Associazione Altra Napoli. "L¡¯idea ¨¨ nata da connessioni comuni e devo ringraziare anche il nostro pilota Lipani che ha abbracciato la causa. Siamo felici di ospitare questi ragazzi, speriamo sia l¡¯inizio di un lungo viaggio insieme".
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