In questo inizio di stagione il piemontese si ¨¨ confermato l'uomo da battere nella categoria regina. Talento, un carattere alla Agostini e una Rossa al top alla base dei successi di Pecco, unico pilota dello schieramento in grado di portare al vertice la?Desmosedici GP 2023
La MotoGP entra nel vivo con le prossime due gare a Le Mans il 13 e 14 maggio e al Mugello il 10 e 11 giugno, circuiti fra i pi¨´ duri, affascinanti e iconici del motomondiale. Due round attesissimi, di gran peso per il titolo 2023 della classe regina. Sotto i riflettori, per primo, c'¨¨ Pecco Bagnaia tornato a guidare la classifica iridata dopo la recente tappa trionfale di Jerez. Il campione del mondo della Ducati ¨¨ al top, pronto alla fuga. Nel motociclismo, si sa, mai dire mai. Lo scorso anno Bagnaia precipit¨° con una caduta in gara proprio a Le Mans per poi risorgere subito dopo con il trionfo del Mugello. Rispetto al 2022, quando nelle prime quattro gare aveva iniziato il mondiale MotoGP con un ritiro per caduta, un 15esimo posto e due scialbi quinti, quest'anno Pecco sta scrivendo tutta un'altra storia.?
fra imprese e normalit¨¤
¡ª ?Quattro round, otto gare comprese le nuove Sprint Race, quattro vittorie e un secondo posto: questo il ruolino di marcia del number one della Ducati. Risultati che parlano da soli, non offuscati da qualche guaio (due scivolate), con Bagnaia in vetta alla classifica con 77 punti davanti a Bezzecchi (65) e a Binder (62). Il campione del mondo in carica, messa in saccoccia la vittoria capolavoro di Jerez (reagisce a una penalizzazione assurda e vince di cesello in una volata-show: "Nemmeno per un attimo ho pensato di accontentarmi del secondo posto") ¨¨ pronto a prendere il volo togliendo ai suoi avversari ogni illusione di riaggancio. Sar¨¤ cos¨¬? Il numero uno sulla carena della Rossa pare aver dato a Bagnaia una maggiore aggressivit¨¤ agonistica, ancora pi¨´ convinzione dei propri mezzi.?Comunque, un "limite" Pecco ce l'ha: fare sembrare semplici quelle che nel motociclismo si definiscono imprese (nel 2022 una imperiosa rimonta: a met¨¤ stagione aveva uno svantaggio dal leader Quartararo di 91 punti!), di rimanere persona e pilota "normale", senza atteggiarsi a castigamatti, tanto meno a divo. In gara e nel post gara, di manico e di lingua, Pecco ricorda un po' il primo Agostini, quello con la Morini 250 e del successivo debutto iridato con le MV Agusta 350 e 500, il pilota che rendeva facili, mai banali, le sue cavalcate trionfali. Grazie alla vittoria di Bagnaia nel Mondiale MotoGP 2022, dopo mezzo secolo un pilota italiano su una moto italiana (per la Ducati la migliore stagione agonistica di sempre con 32 podi e 12 vittorie, delle quali 7 sono state di Pecco) tornava al vertice della massima categoria del Motomondiale.?
carattere (e talento) alla "ago"
¡ª ?Questo 50 anni esatti dopo il successo di Giacomo Agostini con la MV Agusta 500 del 1972. Gli altri binomi tricolori nella classe regina sono stati Umberto Masetti su Gilera 500 nel 1950 e nel 1952 e Libero Liberati su Gilera 500 nel 1957. Poi Agostini-MV nel 1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 1971, 1972. Bagnaia, come Agostini, ha vinto e vince perch¨¦ in sella alla moto pi¨´ potente e veloce? Ago taglia corto: "Da sempre la moto migliore va col pilota migliore, il pilota migliore va con la moto migliore". Gi¨¤. Le eccezioni confermano la regola. Dice di Bagnaia il 15 volte campione del mondo: "Pecco ¨¨ un pilota tranquillo, che non fa molte esibizioni, ha un po' del mio carattere, capace di fare grandi cose senza fare cose strane. Per vincere un mondiale, oltre al mezzo e alla squadra, ci vuole un pilota di talento: capace di andare forte da solo e in bagarre, senza demoralizzarsi nei momenti difficili. Ci vogliono sacrifici, tanta preparazione, in particolare nella messa a punto della moto, dando poi il massimo in pista quando il mezzo ¨¨ al 100%". Gi¨¤. Agostini parla di Pecco come parlasse di se stesso: per vincere, oltre al talento al mezzo alla squadra, serve preparazione, impegno, convinzione, senso del limite e anche un tocco di fortuna.
meriti ed eredit¨¤ pesanti
¡ª ?Come accadeva e accade ancora per Agostini, anche oggi per Bagnaia non mancano i detrattori. Guida la Ducati-missile per cui non si pu¨° che vincere? La Rossa numero uno vola ma non ¨¨ l'unico bolide di Borgo Panigale in pista anche se le altre seguono, come l'intendenza. Non si vincono senza meriti sette gare iridate nella MotoGP 2022 (con otto Ducati in pista) e non si diventa per caso, gi¨¤ a 26 anni, tra i piloti italiani pi¨´ vincenti di sempre in MotoGP (45 podi in carriera) superando fin ora con 15 vittorie (in effetti per le statistiche sarebbero 13 perch¨¦ le vittorie nella Sprint Race non¡ contano) gente del calibro di Max Biaggi (13 vittorie) con nel mirino Andrea Dovizioso, a quota 15. Vincendo il titolo MotoGP 2022 con una seconda parte di stagione super, Bagnaia ha dato alla Ducati quel che solo un fuoriclasse qual era Casey Stoner, aveva saputo dare. Oggi, pur con tante gara davanti, Pecco ¨¨ lanciato verso il bis del 2022, conservando alla casa di Borgo Panigale il suo posto speciale nel paradiso delle corse. Giocando con le parole e forzando l'ironia, si potrebbe dire: fortuna che Pecco qualche errore lo fa (da forte tirata d'orecchie l'ultima caduta ad Austin) altrimenti quest'anno gare e campionato potrebbero diventare un monologo. Forse che Stoner, e altri campioni prima e dopo, non hanno mai buttato via gare "gi¨¤ vinte", per troppa foga o per errori anche banali? Il Conte Domenico Agusta, patron della casa di Cascina Costa, diceva che dava volentieri i suoi bolidi a piloti capaci di andare forte e tornare ad essere vincenti anche dopo le cadute, chiudendo le porte, invece, a chi non volava mai sull¡¯asfalto ma nemmeno battagliava e rischiava per salire sul gradino pi¨´ alto del podio.?
due rivali e una costante
¡ª ?Certo, fin qui, nelle prime quattro gare ha pesato l'assenza forzata di due grandi piloti quali Marc Marquez ed Enea Bastianini. Lo spagnolo della Honda e l'italiano della Ducati dovrebbero rientrare a Le Mans gettando altra benzina sul fuoco della bagarre in pista. La strada del campionato ¨¨ lunga e polverosa. Per tutti. Resta il fatto che l¡¯uomo da battere ¨¨ Pecco Bagnaia. Questo Pecco Bagnaia che gi¨¤ agli inizi di carriera in Moto3 s'era fatto largo con la modesta Mahindra, poi su su fino al titolo Moto2: pilota "tecnico" e senza fronzoli, di carattere, che con questa Ducati da paura va forte su ogni pista e in ogni condizione. Tocca ai suoi avversari, nessuno escluso, dimostrare di poterlo battere. Vale anche o soprattutto per gli altri piloti Ducati. Quella Ducati che va sempre forte ovunque e in ogni condizione ma che, come visto anche a Jerez, oggi vince solo se a guidarla c'¨¨ Pecco Bagnaia.
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