la storia
Mezzo secolo fa il Mondiale di Saarinen: dalle corse sul ghiaccio alle sfide con Agostini
Cinquant¡¯anni fa, il 30 luglio 1972, Jarno Saarinen su Yamaha vinceva a Imatra davanti a Silvio Grassetti su MZ la gara della 250 conquistando con un round di anticipo il suo primo e unico titolo mondiale, precedendo di un solo punto Renzo Pasolini su Aermacchi. Quella Yamaha 250 TD-3 YZ635 era la nuova moto ufficiale della Casa dei tre diapason affidata sin dal primo round stagionale a Barry Sheene che, dopo difficolt¨¤ di messa a punto e pi¨´ di una caduta, la rifiut¨°. Fu cos¨¬ che Yamaha, contrariata per la decisione dell¡¯irriverente 22enne pilota inglese, pass¨° il nuovo bolide bicilindrico 2 tempi raffreddata ad acqua al 27enne astro nascente finlandese.
il mondiale di saarinen
¡ª ?Delusione alla prima gara, GP di Jugoslavia ad Abbazia, con il rientro ai box per rotture del motore. Poi, contribuendo in prima persona alla messa a punto della nuova moto e guidandola con uno stile ¡°tutto suo¡±, Jarno inizier¨¤ il filotto dei grandi risultati fino alla conquista del titolo iridato. A Imatra, quel 30 luglio 1972, sul gradino pi¨´ alto del podio della 250 accanto a Jarno c¡¯era anche Soili, la giovane splendida onnipresente moglie, discreta quanto fondamentale per i successi del fuoriclasse finlandese. Saarinen era stato il nuovo protagonista della stagione ¡¯72, sia nella 350 in lotta con Agostini su MV e, soprattutto, nella quarto di litro vincendo in Belgio (Spa-Francorchamps), in Germania Est (Sachsenring), in Cecoslovacchia (Brno) e in Finlandia (Imatra) dopo essere giunto secondo in Austria (Salisburgo) e in Svezia (Anderstorp), terzo in Germania Ovest (Nurburgring), Italia (Imola) e in Olanda (Assen), quarto in Francia (Clermont-Ferrand) dando forfait al Tourist Trophy ritenuto troppo pericoloso e disertando l¡¯ultima corsa in Spagna, vinta da Pasolini.?
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il volo di jarno
¡ª ?Un campionato di altissimo livello tecnico e agonistico, quello della duemmezzo del ¡®72, con tanti protagonisti: oltre a Saarinen e Pasolini, Read, Gould, Sheene, solo per citare i giganti. Nella stessa stagione Saarinen stava per fare il bis nella 350, giungendo alla fine secondo (tre vittorie, due secondi, due terzi e un quarto posto ma quattro ¡°zeri¡± per rotture meccaniche della sua Yamaha), mondiale vinto da Giacomo Agostini sulla nuova MV Agusta 4 cilindri bialbero 4 tempi 4 valvole per cilindro da 70 Cv sopra i 15.000 giri e sotto i 150 kg di peso (cinque vittorie, un secondo e un quarto posto) che cos¨¬, con il trionfo nella 500, portava a dodici il suo palmares iridato. Il 1972 ¨¨, dunque, l¡¯anno in cui il trentenne Agostini, dopo i duelli dal 1965 al 1968 con Mike Hailwood e Jim Redman nelle 350 e 500 e successivamente quelli con Pasolini nella 350, si trova a battagliare con un nuovo ¡°giovane leone¡±, il 27enne finlandese di Turku, Jarno Saarinen, gi¨¤ protagonista a livello internazionale dal 1970. Solo la tragedia di Monza del 20 maggio 1973 in cui Saarinen perde la vita insieme a Pasolini dopo l¡¯incidente assassino al curvone nel primo giro della 250 tarper¨¤ le ali del fuoriclasse finlandese lanciato quell¡¯anno a fare suoi i due mondiali 250 (tre vittorie nelle prime tre gare) e 500 (due vittorie e un ritiro nelle prime tre gare) e, verosimilmente, a diventare lui il ¡°number one¡±, l¡¯uomo da battere nelle stagioni successive.
chi era saarinen
¡ª ?Nato a Turku (Finlandia) l¡¯11 dicembre 1945, terzo di tre figli, rimarr¨¤ presto orfano del padre, impegnandosi cos¨¬ giovanissimo nell¡¯azienda di pompe funebri di famiglia e al contempo frequentando con profitto le scuole, su su, fino agli studi universitari di ingegneria meccanica, con la laurea conseguita il 30 aprile 1970. Jarno s¡¯appassiona presto alle due ruote, prima una bici relitto bellico, poi subito un motorino truccato e cominciano le prime sfide delle derapate e dei salti con gli amici e fa tardi la sera nel garage di casa per tarare sospensioni, raddrizzare telai, rapportare cambi, truccare motori. Va forte e ci sa fare con la messa a punto e cos¨¬ partecipa la domenica alle prime gare di trial buttandosi poi nel pi¨´ impegnativo speedway su ghiaccio, diventandone presto il leader. A fine 1963, in una di quelle piste affollate, vicina a Turku, sul ghiaccio della citt¨¤ di Tampere, dove si decide il campionato e il rombo dei motori ¨¨ coperto dalle rapide Tammerkoski e dove nugoli di tifosi attaccati a bottiglie di vodka, birra e fisu (la bevanda al sapore di menta piperita) gridano e scommettono soldi come fossero all¡¯ippodromo di Parigi per il Prix d¡¯Amerique, Jarno vince in volata diventando campione nazionale della specialit¨¤. Secondo arriva il coetaneo Teuvo Lansivuori (nato il 9 dicembre 1945 nella piccola citt¨¤ settentrionale di Iisalmi) che, dopo tete-a-tete anche burrascosi in pista e fuori, diventer¨¤ il suo grande amico ¡°Tepi¡±. Jarno e Teuvo incroceranno a lungo le lame in sella alla Puch-Tunturi 250 e alla Husqvarna vincendo in patria tutto e di pi¨´ ma la loro notoriet¨¤ iniziale sar¨¤ extra sportiva, legata al loro ingresso sulle piste con le moto e gli attrezzi dentro i ¡°carri funebri¡± delle rispettive aziende famigliari. Qualcuno, quando li vede, incrocia le dita e grida: ¡°Ecco i becchini!¡±.
dal ghiaccio alle piste
¡ª ?Presto i due ¡°amici¡± sostituiscono le gomme chiodate con le Dunlop a pera e trasformano le loro ¡°fuoristrada¡± in bolidi (si fa per dire¡) da circuiti di velocit¨¤. Nel cambio di specialit¨¤, nessun altro corridore, non solo finlandese, era stato competitivo e tocca a Jarno e a Teuvo dimostrare il contrario. Nel 1966 Lansivuori vince la sua prima gara su circuito a Savonlinna debuttando l¡¯anno dopo nel Motomondiale. Saarinen, dopo le prime corse di velocit¨¤ in patria nelle 175 e 250 con la stessa moto da dirt-track rifatta si fa largo nella 250 con una ¡°sua¡± Yamaha YDS3 250. Il 1¡ã maggio 1968, a 23 anni, ecco il gran salto fuori dai confini nazionali sul circuito (ancora non iridato) di Salisburgo e il 4 agosto la sua prima gara mondiale, a Imatra, dove sfiora la top ten. Non torniamo qui sull¡¯iter di una straordinaria carriera esplosa nel triennio 1971-1973. Se il punto di riferimento ¨¨ Giacomo Agostini, Saarinen incontr¨° tardi il pilota italiano, nel 1971. Quell¡¯anno il finlandese della Yamaha factory batt¨¨ il campionissimo della MV Agusta solo a Brno e a Monza, arrivando tre volte secondo e due volte terzo e vincendo anche la 250 a Jarama. Nel 1972 la musica cambia, con Jarno cinque volte sul gradino pi¨´ alto del podio (Nurburgring 350, Clermont Ferrant 350, Brno 350, e la mitica tripletta a Pesaro Villa Fastiggi 350 e 500 con la nuova Benelli 4 cilindri 4 T e 250 Yamaha), tre volte secondo (Assen 350, Anderstorp 350), tre volte terzo (Modena 350, Imola 350, Imatra 350), una volta quarto (Salzburgring 350), due ritiri (Abbazia e Sachsenring). Poi l¡¯epilogo assassino, nel 1973, con Jarno dominatore con cinque vittorie consecutive (Modena 350, Le Castellet 500, Salzburgring 500 e soprattutto al Nurburgring dove pieg¨° Ago dopo una straordinaria rimonta ), oltre i due ritiri quando stava comandando la 500 a Imola e a Hockenheim.
monza tragica
¡ª ?Prima del tragico rogo di Monza stava dominando nelle classi 250 e 500 pregustando oramai la conquista dei due nuovi titoli iridati. Era oramai lui, Jarno, il nuovo padrone del Motomondiale. Jarno amava la sua splendida Soili, amava le corse e le moto, come la vita, come girare il mondo in fretta, vincere tutto in pista per poi ritirarsi presto a vita privata. Jarno voleva diventare vecchio presto ¨C diceva fra il serio e il faceto - per progettare motori da corsa, darsi alla ricerca, alle tecnologie pi¨´ ardite, godersi la famiglia. Il destino ha voluto diversamente. Jarno ¨¨ stato un pilota inconfondibile, di gran talento, tecnico straordinario, unico nella messa a punto, temerario in corsa, un fuoriclasse. Il suo inconfondibile stile di mancino, steso e teso allo start da fermo come il leone prima del salto sulla preda: poi sulla moto, con il torace saldato al serbatoio, le mani leggere sui doppi manubri spioventi come suonassero un violino, le gambe aperte con le ginocchia fuori carena in curva, a lambire l¡¯asfalto anticipando lo stile che far¨¤ scuola e il gas a manetta, osando l¡¯inosabile. Una splendida avvincente inimitabile furia.?
l'eredit¨¤ di saarinen
¡ª ?Vinse molto, tanto. Ma per il talento dimostrato, troppo poco: 48 gare mondiale disputate, 15 gare vinte, 32 podi, un titolo nella 250. Non raccolse quanto avrebbe meritato perch¨¦ non ne ebbe il tempo. Biondo col ciuffo ribelle, con gli occhi sempre in cerca di meraviglie, agile e deciso come il Re della foresta. Jarno rimase sempre un ragazzo alla mano, disponibile, aperto, col sorriso luminoso, pur se spesso increspato da un sottilissimo velo d¡¯ombra. Era il tipico corridore del Continental Circus, uno ¡°zingaro-nobile¡± della moto, un gigante immortale del motociclismo.
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