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Fogarty su Zarco: ¡°Il motorsport ¨¨ rischio. Chi non lo accetta resti a casa¡±
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? stato uno dei piloti pi¨´ vincenti della Superbike, ma anche uno dei pi¨´ duri con gli avversari. Carl Fogarty ¨¨ il prototipo del Campione-cannibale, quella ristretta categoria di predestinati che ad un enorme talento sommano anche una determinazione ai limiti della cattiveria agonistica (e spesso anche oltre). Menava forte, Foggy, e non ha mai cercato di nasconderlo: d¡¯altra parte quattro titoli mondiali e 59 gare in una delle categorie pi¨´ competitive del Mondo non si vincono facendo complimenti agli avversari, ma con la fame di chi vuole prendersi tutto. Ma Carl ¨¨ stato anche un pilota estremamente eclettico: nella sua carriera ha corso fatali gare stradali, nelle derivate di serie, nell¡¯Endurance e anche qualche Gran Premio, vivendo in prima persona la ¡°rivoluzione¡± della sicurezza: in questi giorni di polemiche su incidenti agghiaccianti e circuiti ritenuti pericolosi abbiamo voluto ascoltare il suo parere di ex combattente, di mattatore della Wsbk che per un incidente in pista ¨C a Phillip Island, nel 2000 - ¨¨ stato costretto ad appendere anzitempo il casco al chiodo.
evoluzione continua
¡ª ?Prima di dominare nella Sbk dell¡¯et¨¤ d¡¯oro, quella fatta di sportellate e botte da orbi, Foggy ha preso parte anche a numerose road races: con 26 partenze e 3 vittorie al solo Tourist Trophy dell¡¯Isola di Man ¡°Occhi di Tigre¡± ¨¨ stato un autentico asso di questa particolare disciplina, tanto affascinante quanto rischiosa. Ed ¨¨ proprio per questo che all¡¯inizio degli anni ¡®90 il pilota di Blackburn abbandon¨° le corse su strada per dedicarsi esclusivamente alle pi¨´ sicure gare in circuito. Certo, nemmeno le piste all¡¯epoca erano paragonabili a quelle odierne, ma ¨¨ proprio in quegli anni che si inizi¨° a spingere con grande vigore sull¡¯acceleratore della sicurezza, modificando i tracciati con vie di fuga sempre pi¨´ ampie, protezioni e accorgimenti atti a ridurre il pi¨´ possibile i rischi: ¡°Oggi le corse sono molto pi¨´ sicure di vent¡¯anni fa, e vent¡¯anni fa lo erano molto pi¨´ di vent¡¯anni prima¡±, ci ha raccontato Carl. ¡°Ogni dieci o vent¡¯anni guardandosi indietro si nota un¡¯evoluzione pazzesca. E non solo nelle piste che vengono continuamente modificate a questo scopo, ma anche negli equipaggiamenti come le tute e i caschi¡±.
l¡¯elettronica aiuta
¡ª ?E ci sono poi le moto, sempre pi¨´ potenti ma anche pi¨´ tecnologiche, che consentono ai piloti di oggi di gestire ¡°cavallerie¡± impressionanti: ¡°Anche l¡¯elettronica fa la sua parte¡± spiega Foggy. ¡°I controlli aiutano molto, soprattutto con le esagerate potenze delle moto moderne. I mezzi di una volta erano meno potenti ma forse era pi¨´ facile cadere, perch¨¦ erano scorbutici e imprevedibili. ? un po¡¯ un paradosso, perch¨¦ sia le MotoGP che le Superbike vanno molto pi¨´ veloci di un tempo ma fortunatamente la sicurezza ¨¨ aumentata. Generalmente adesso ci si fa meno male correndo, e questo ogni tanto ci fa dimenticare che il nostro era, ¨¨ e rimarr¨¤ uno sport pericoloso¡±.
¡°l¡¯austria? incidente di gara¡±
¡ª ?Inutile dire che lo spunto dell¡¯intervista ¨¨ arrivato dal terrificante incidente occorso domenica scorsa al Red Bull Ring, una carambola innescata dal contatto tra Morbidelli e Zarco che per un soffio non ha coinvolto anche Rossi e Vi?ales. Con conseguenze che forse ¨¨ meglio non immaginare. O forse s¨¬, per ricordarci che in quanto a sicurezza non ¨¨ mai il caso di adagiarsi sugli allori: ¡°Nel caso dell¡¯incidente dell¡¯Austria tutto ¨¨ nato perch¨¦ moto di Zarco era un po¡¯ pi¨´ veloce di quella di Morbidelli, e dopo il sorpasso lui ha dovuto pinzare prima e pi¨´ forte. Morbidelli non ha reagito abbastanza velocemente e¡ pam! Sono cose che succedono¡±, ha proseguito, ¡°per fortuna ¨¨ andata bene, perch¨¦ le loro moto sono passate veramente vicine a Rossi e Vi?ales. Non so come si potrebbe intervenire per evitare il ripetersi di dinamiche simili, magari con delle specie di airfence che impediscano alle moto di invadere la pista dopo il cambio di direzione¡±.
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¡°racing is dangerous¡±
¡ª ?Molti, in seguito all¡¯incidente e alle dichiarazioni di alcuni dei protagonisti, hanno puntato il dito su Zarco e sulla manovra del francese, giudicata scellerata. Fogarty, per¨°, non se la sente di puntare il dito: di sorpassi duri nella sua carriera ne ha fatti a bizzeffe, infilandosi anche laddove lo spazio non esisteva. Creandoselo, sgomitando se necessario, perch¨¦ nelle corse chi vuole vincere non pu¨° andare per il sottile: lo sa bene Piefrancesco Chili, protagonista e vittima di uno dei pi¨´ famosi scontri (anche nel senso letterale del termine) con Foggy ad Assen ¡¯98. Secondo l¡¯inglese, dunque, quello di domenica scorsa ¨¨ stato un normale, per quanto drammatico, incidente di gara: ¡°Come ho detto sono cose che succedono, nelle corse ogni tanto accadono incidenti terribili. E questo non avuto conseguenze. Da noi si dice Racing is Dangerous, perch¨¦ per quanto tu possa lavorare per rendere le corse sempre pi¨´ sicure, un elemento di rischio nel motorsport c¡¯¨¨ sempre. Questo lo devi accettare, e se non lo accetti ¨¨ meglio che tua stia a casa. Fai altro, gioca a tennis, ma non correre in moto. Anche nella mia carriera sono successe cose del genere, a Brands Hatch con Simon Crafar o sempre nel rampino di Zeltweg, con Kocinski. Sono incidenti brutti, ma che capitano nel nostro sport. Il rischio non si pu¨° eliminare del tutto e questo i piloti lo devono sempre tenere a mente¡±.
sicurezza, mai abbastanza
¡ª ?Ci¨° non vuol dire, per¨°, che non si debba lavorare per ridurlo ai minimi termini. Se eliminare il pericolo nel motorsport ¨¨ impossibile, si pu¨° per¨° continuare ad adoperarsi per contenerlo: tanto ¨¨ gi¨¤ stato fatto, soprattutto negli ultimi trent¡¯anni, ma ci sono molti aspetti su cui si possono fare ancora grandi passi avanti. ¡°Si pu¨° sempre migliorare. In ogni cosa, e dunque anche nella sicurezza delle corse. Magari intervenendo sui circuiti, oppure migliorando i veicoli¡ la tecnologia ci aiuta in questo ed in continua evoluzione. La differenza spesso la fanno i dettagli ed ¨¨ giusto tenere in considerazione anche le piccole cose che potrebbero sembrare ininfluenti. Su molti piste oggi la sicurezza ¨¨ davvero buona, direi ottima, ma questo non vuol dire che non si possa fare ancora meglio. Senza la pretesa, per¨°, di liberare completamente il motociclismo dal pericolo, questa ¨¨ un¡¯utopia, perch¨¦ una parte di rischio ¨¨ insita nella natura stessa delle corse¡±.
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¡°ragazzo, abbi fame!¡±
¡ª ?Infine un consiglio ai giovani, spesso accusati di essere troppo arrembanti e spavaldi, di non rendersi conto del pericolo perch¨¦ nati in un¡¯epoca in cui farsi male ¨¨ sempre pi¨´ raro. Anche correndo a 300 all¡¯ora. ¡°Cosa direi a un giovane? Gli consiglierei di avere fame, di fare di tutto per andare pi¨´ forte di quello che gli sta davanti. Quando corri vuoi essere il pi¨´ forte, io volevo essere il migliore¡ e se vuoi vincere il Campionato del Mondo o anche solo una gara devi essere il pi¨´ determinato di tutti. Non c¡¯¨¨ altro modo per vincere¡±. Insomma, se volete un consiglio da vecchio saggio non chiedetelo a Foggy. Perch¨¦ a 55 anni suonati lo sguardo ¨¨ sempre lo stesso di vent¡¯anni fa, quello della tigre. E con le tigri, si sa, non bisogna mai abbassare la guardia¡
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