Lance Armstrong e Matthew McConaughey in una foto del 2006 al Rose Bowl

Agli occhi del mondo Lance Armstrong è il peggior bugiardo nella storia dello sport e avergli revocato tutti i titoli vinti fra il 1999 e il 2005 (compresi i sette Tour de France) è stata solo la logica conseguenza alle menzogne che l’americano ha raccontato per anni, quando tutti o quasi erano sicuri che fosse dopato ma mancavano le prove per inchiodarlo. Prove che però sono poi emerse grazie anche alle testimonianze degli ex compagni di squadra, che hanno fatto crollare il mito di Armstrong pezzetto dopo pezzetto, obbligandolo a confessare in diretta tv le sue malefatte. Ma se l’opinione pubblica l’ha condannato senza appello, c’è anche chi ritiene che il campione di Austin non abbia fatto nulla di male. E se la solidarietà incassata da Ben Johnson – “la gente lo giudicherà per quello che ha fatto per la lotta al cancro” – scatenò ben più di qualche sorrisino ironico, visto il passato non proprio immacolato del soggetto in questione (venne beccato positivo alle Olimpiadi del 1988 dopo l’oro nei 100 metri), la difesa d’ufficio di Matthew McConaughey (contenuta in una lunga intervista al magazine “Details” ) fa decisamente più notizia.

LANCE NON E’ UN BUGIARDO — L’attore e Armstrong sono infatti sempre stati buoni amici (anni fa le foto dei due mentre facevano jogging sulla spiaggia di Malibu o mentre folleggiavano a qualche festa erano all’ordine del giorno) e anche se ultimamente i rapporti si sono un po’ diradati, la confessione-choc del campione sul divanetto di Oprah ha turbato non poco McConaughey. Per la verità, inizialmente il bel Matthew non aveva preso proprio benissimo la notizia che il suo amicone aveva fregato tutti in quel modo così scorretto (“quando uscì la storia, la presi sul personale e pensai “che figlio di p…”) , ma poi ci ha riflettuto (“ho pensato: cosa avrebbe dovuto fare? Prendermi da parte e dirmi “ehi, ho fatto questo”?), arrivando alla conclusione che “Lance ha raccontato una bugia, lui non è un bugiardo”.

SI E’ LIBERATO DI UN CONFLITTO INTERIORE — Non solo. Stando ancora a McConaughey, il fatto che Armstrong abbia deciso di vuotare il sacco sul doping non può che fargli bene. “Sono felice per lui, perché a dispetto dell’ostilità che si è scatenata nei suoi confronti, almeno ora non ha più un conflitto interiore”. Insomma, una volta toccato il fondo, adesso Armstrong può solo risalire, come nel più classico copione hollywoodiano. Non a caso, la sua storia è la trama perfetta per un film. Anzi, due: il primo, basato sulla biografia “Cycle of Lies: The Fall of Lance Armstrong” di Juliet Marcur, sarà prodotto dalla Paramount, mentre il secondo, realizzato grazie al racconto del grande accusatore Tyler Hamilton, sarà della Warner. In entrambi i casi, il cast è ancora top-secret, ma fra i nomi di Jake Gyllenhall e Bradley Cooper quali possibili Armstrong cinematografici, vuoi vedere che potrebbe spuntare presto anche quello del suo amico Matthew?