Il primo gol della Reggina, firmato Bonazzoli. Lapresse

La Reggina risorge a Pescara. Gregucci nega a Zeman la vittoria numero 100 in B con una prova magistrale: 2-0 all’Adriatico per l’ex difensore laziale, davanti al romanista Antonello Venditti, presente in tribuna. Gli abruzzesi soffrono e non trovano i soliti guizzi. Merito del possesso razionale dei calabresi e della stretta marcatura a tutto campo di D’Alessandro su Insigne.

quinto al pescara — La superiorità degli ospiti si tramuta in frutti concreti dopo 25’. Corner di Viola, scaturito da una violenta punizione dal limite di Bonazzoli, e colpo di testa di Freddi che si stampa sulla traversa e diventa un cioccolatino sulla testa dell’ariete amaranto (è il suo 5° gol in carriera contro il Pescara): con Romagnoli che resta fermo, basta solo appoggiarla in rete. Ti aspetti il ruggito di Immobile e compagni, invece arrivano le occasioni per la Reggina. Come il tiro di Nicolas Viola al 36’, controllato a fatica da Anania. Gregucci ha preparato la trasferta dell’Adriatico nei minimi dettagli. Le attenzioni sugli esterni di D’Alessandro e Rizzato limitano le incursioni delle punte del boemo. E davanti la coppia Bonazzoli-Ragusa mette in grossa difficoltà Capuano e Romagnoli.

immobile inefficace — Il dato più eclatante? La prima palla gol abruzzese arriva al 41’: Insigne fa tutto da solo e col destro dal limite costringe Zandrini a un difficile colpo di reni per alzare in angolo. E’ un segnale d’allarme per la formazione calabrese: se abbassa i ritmi rischia il tracollo. L’inizio della ripresa lo conferma: Insigne e Immobile mettono il turbo e la difesa reggina sbanda. Al 5’ l’uno-due tra Sansovini e il capocannoniere del campionato fa urlare al gol: Immobile salta Zandrini, ma cicca il pallone al momento di metterla dentro. La carta per la possibile riscossa si chiama Gianluca Caprari: al 15’ il boemo lancia per la prima volta all’Adriatico il gioiellino della Roma, richiamando in panca Sansovini.

caprari dannoso — Piuttosto che risollevare i suoi, Caprari diventa l’uomo della svolta di Gregucci: al 22’ tenta una giocata solitaria sulla trequarti perdendo palla ingenuamente e lanciando il contropiede calabrese. Ragusa (stratosferico il talento del Genoa) parte sul filo del fuorigioco, salta Anania e deposita in porta. Buio pesto a Zemanlandia, anche perché ci si mette anche l’arbitro a inasprire il clima, negando un rigore ai padroni di casa e fischiando qualche fallo di troppo alla rovescia. La sfortuna e un filo di nervosismo trasformano la serata in un incubo. Anche perché con questa sconfitta il Pescara rimane al quarto posto, mancando così il sorpasso a Verona e Sassuolo.