Il gol di Gomez dà la vittoria al Verona sul Gubbio. Lapresse

Nella 28/a giornata di Serie B è aggancio in vetta del Verona al Sassuolo: 54 punti a testa. I gialloblù sono l'unica squadra a vincere, in alto: gol di Gomez e Gubbio battuto. Pari per i neroverdi di Pea in casa col Varese e per il Pescara a Bergamo con l'AlbinoLeffe. Pareggiano anche il Padova con l'Empoli e il Brescia col Modena. Vittorie per il Bari a Livorno, Cittadella a Nocera e Grosseto ad Ascoli. La Juve Stabia supera la Reggina, domani Torino-Sampdoria.

verona-gubbio 1-0 — Come segnare un gol e vivere felici e contenti. Il Verona inanella la nona vittoria consecutiva al Bentegodi (record) ma deve ringraziare san Rafael se il Gubbio non gli ha rovinato la festa. Una gara che il Verona si è complicato in maniera assurda nel secondo tempo dopo aver dominato il primo e trovato la rete dell'ex con Gomez. L'Hellas parte subito fortissimo. Donarumma è strepitoso dopo due minuti a smanacciare in angolo una conclusione a colpo sicuro di Ceccarelli. E il portiere del Gubbio si supera anche quando alza sopra la traversa un missile di Hallfredsson. Minuto 42': Benedetti consegna palla a Jorginho a centrocampo, il brasiliano sventaglia subito per Gomez, furbissimo e lestissimo ad allinearsi alla difesa e a ripartire in contropiede in posizione che la moviola dichiara essere regolare. A tu per tu con Donnarumma l'argentino non sbaglia e il Verona va in vantaggio. Al 44' errore di Baratta, in evidente giornata no. Ferrari viene messo giù in area da rigore ma l'arbitro assegna solo una punizione dal limite. La gara cambia nel secondo tempo. Simoni cambia Buchel con Lofquist e nel Verona salta tutto. La squadra di Mandorlini forse si illude di poter portare a casa il risultato con il minimo sforzo, mentre il Gubbio prende sempre più campo. Clamorosa occasione al 67': Rafael eccezionale sul tiro di Lofquist e da monumento sulla respinta con i piedi a Ragatzu. Ancora il portiere gialloblù miracoloso al 70' su una frecciata di Briganti, smanacciata sul palo. Recrimina infine il Gubbio proprio in tempo di recupero. Il tiro di Lofquist sbatte sul braccio di Ceccarelli. Baratta non vede neanche questo penalty permettendo all'Hellas di volare (per il momento) in testa alla classifica insieme al Sassuolo. (Gianluca Vighini)

Ciro Immobile festeggia dopo il suo fortunoso gol. Lapresse

albinoleffe-pescara 1-1 Partita vivace ma avara di emozioni quella tra Albinoleffe e Pescara. Al tirar delle somme le due reti che hanno sancito il pareggio sull'uno a uno finiscono per essere i soli spunti di cronaca dell'intera gara. La prima, il vantaggio ospite, è stata il classico "gollonzo" al quale i bergamaschi sono ormai abbonati. Dai venticinque metri Salvi ha dato la palla indietro al portiere Offredi che ha pasticciato vistosamente favorendo l'intervento di immobile. Era il 17' del primo tempo. Successivamente il Pescara non ha avuto grandi occasioni per chiudere la partita così come l'Albinoleffe non ne ha avute per pareggiare. La maggior insistenza dei bergamaschi e' stata premiata però al 28' quando Cocco ha deviato dalla corta distanza un cross di Cristiano regalando cosi' il primo punto della gestione Salvioni. (Fulvio Facci)

Terranova (destra) prova a tenere gli attaccanti varesini. Lapresse

sassuolo-varese 0-0 — Sassuolo e Varese si annullano a vicenda, proseguendo nella loro serie utile. La squadra di Maran si conferma team da trasferta – otto utili lontane dall’Ossola – mentre il Sassuolo fa sfoggio di prudenza e incassa il decimo risultato utile consecutivo mantenendo, in condominio con il Verona e in attesa di Torino-Sampdoria, il primato in classifica. Nel primo tempo l’unico acuto del Sassuolo è di Sansone, che al 26’ trova Bressan, ma la squadra di Pea, con Missiroli sulla linea degli attaccanti, non ha la solida fluidità di manovra. Merito di un Varese che difende con ordine e riparte su trame essenziali e mai banali. Pungono, gli ospiti, con Grillo e Rivas ma la seconda miglior difesa del campionato – quella del Sassuolo – annulla spesso, come da previsione, la squadra con il miglior rendimento esterno, ovvero il Varese. Le fiammate che il Sassuolo produce all’ora di gioco – Sansone trova ancora Bressan, Marchi il fondo con un colpo di testa – restano episodi e per tenerlo in partita ci vuole Pomini, decisivo al 32’ s.t. su un tracciante di Martinetti e strepitoso 4’ dopo, quando smanaccia sulla traversa un tocco sottomisura di Nadarevic. Rischia ancora al 37’ s.t., il Sassuolo, quando è Magnanelli a togliere dalla porta un colpo di testa di Terlizzi, e alla fine lo zero a zero ci sta. Più stretto, però, al Varese. (Stefano Fogliani)

Il gol del vantaggio ospite firmato da Maccarone. Lapresse

padova-empoli 1-1 — L'Empoli riparte dall'Euganeo, da questo punto conquistato in trasferta, per ricominciare un altro campionato ed una rincorsa a zone più tranquille di classifica. Al Padova, che paga qualche errore di troppo in fase d'impostazione (secondo pareggio consecutivo, dopo quello contro il Verona), resta, invece, l'amaro in bocca per non aver centrato la vittoria. L'allenatore Dal Canto deve rinunciare all'influenzato Italiano, mentre Portin va in panchina, con la conferma di Franco sul settore destro difensivo. Aglietti, per il giorno del suo ritorno sulla panchina toscana, lascia l'ex Gallozzi in panchina, preferendogli Ze Eduardo. Pronti, via. E' l'Empoli a passare dopo 10': errore in appoggio di Bentivoglio, con Maccarone pronto ad approfittarne e mettere dentro il suo primo gol con la maglia dell'Empoli in questo campionato, un ritorno davvero felice in attacco (l'ultimo gol in serie B con l'Empoli lo aveva realizzato 10 anni fa, il 10 marzo 2002 nel match vinto a Cagliari, 3 a 1). Il Padova fatica, l'Empoli aspetta, cercando di ripartire in contropiede con la velocità di Tavano e Lazzari. Al 29' il tiro di Marcolini viene fermato in calcio d'angolo: dagli sviluppi dello stesso Cacia colpisce alto di testa. Un minuto dopo è Coppola ad avere sul sinistro l'opportunità di raddoppiare, ma la sua conclusione finisce fuori. Al Padova serve un colpo di un solista e lo trova al 38' con Cuffa: azione personale con un tiro da fuori area che s'infila all'incrocio. Nel secondo tempo la squadra di casa cerca con maggiore intensità il vantaggio: le occasioni più importanti capitano a Cacia e Cutolo. L'Empoli gioca con ordine e si fa pericoloso con Coppola e Ze Eduardo. In pieno recupero è però Succi (applaudito il suo ritorno all'Euganeo, dopo un lungo infortunio), servito da Cacia, ad avere il match ball, ma Stovini riesce con un provvidenziale intervento a toccare la palla in angolo. (Andrea Moretto)

Jonathas deluso a terra. Lapresse

brescia-modena 0-0 — Tanti sbadigli, zero gol e occasioni che si contano sulle dita di una mano. Al Rigamonti, il Brescia allunga a otto le gare di imbattibilità sotto la gestione Calori. Michele Arcari giunge a 720' senza reti subite. Ma il gol non arriva e le rondinelle perdono l'occasione di accorciare il margine dalla zona playoff. Il Modena degli "ammutinati", con una gara giudiziosa, raggiunge invece l'obiettivo: porta a casa un punto prezioso e meritato. Nel primo tempo, l'unico vero squillo del match arriva con un tiro centrale di Martina Rini. Nulla di più. Nella ripresa, qualche emozione in più. Al 4' Perticone in spaccata anticipa El Kaddouri al momento del tiro, ma i canarini non si tirano indietro quando arriva la chance di pungere. Al 13' Di Gennaro fa correre un brivido sulla schiena di Arcari, anche se al 17' è Caglioni a doversi scaldare i guantoni sulla botta dalla distanza di Mandorlini. L'unico squillo di tromba nel finale, al 39': un guizzo di Piovaccari, che scambia con l'altro subentrato Cordova, consente a Daprelà di calciare da buona posizione. Palla alta, però, e tutti a casa. Non dopo qualche polemica per un contatto sospetto ai danni di Piovaccari. Lo zero a zero finale rappresenta però al meglio la sintesi di un match di bassa qualità. (Luca Bertelli)

Forestieri finisce in rete dopo aver segnato. Lapresse

livorno-bari 1-2 — Ottavo successo esterno del Bari, che, grazie ad un micidiale uno-due rifilato nella prima metà del primo tempo, espugna il Picchi e – sia pur in attesa della nuova penalizzazione, prevista in settimana – scava un profondo solco sulla zona retrocessione. Dall'altra parte, i toscani, alla settima sconfitta casalinga, pagano a caro prezzo le amnesie difensive e restano vicini alla bassa classifica. Al primo vero affondo i galletti sbloccano il punteggio. E' il 12': Garofalo si inserisce con ottima scelta di tempo e, sfruttando la sponda di petto di Caputo, calcia di destro nel sette: 0-1. Per il difensore biancorosso è il primo gol in campionato. Il Livorno accusa il colpo. Gli ospiti, impietosi, ne approfittano e raddoppiano dopo appena 3'. E' il 14' quando Forestieri, con un gran diagonale dalla sinistra, colpisce il palo. Lo stesso Forestieri è il più lesto di tutti: raccoglie la respinta del montante ed insacca da mezzo metro. Per l'argentino è la seconda rete del torneo. Gli amaranto, sotto di due reti, provano a scuotersi. La gara si innervosisce. Al 35' Schiattarella fa filtrare un lancio con il contagiri per Paulinho. Il brasiliano brucia in velocità la difesa pugliese e batte Lamanna in uscita. Per l'attaccante del Livorno si tratta dell'ottavo centro stagionale. All'intervallo locali sotto 1-2. Nella ripresa i labronici non trovano sbocchi. Al 32' espulso il difensore barese Ceppitelli per somma di gialli. Dieci contro undici, la squadra di Torrente controlla e coglie, nel complesso con merito, l'ennesimo successo lontano dal San Nicola. (Fabio Giorgi)

Florenzi abbracciato da un compagno. Lapresse

vicenza-grosseto 1-1 — Il Vicenza non sa più vincere, il Crotone lo ferma in casa. Bisogna aspettare una ventina di minuti per assistere alla prima fiammata. Sansone, completamente dimenticato dalla retroguardia biancorossa, riceve un cross sul secondo palo e di testa costringe Frison ad una difficile respinta con i piedi. Il Vicenza si sveglia solo al 36’, quando Gavazzi, l’unico a rendersi pericoloso dei suoi, tocca al centro per Abbruscato che indirizza debolmente la palla verso la porta. Ma è un buon momento per i padroni di casa, che un minuto dopo vanno vicini al vantaggio con Botta (sinistro ribattuto in corner da Bindi). I primi 45’ si chiudono tra le proteste vicentine per un rigore non concesso dall’arbitro Nasca per un contrasto in area tra Abruzzese e Gavazzi. Cambia due volte il risultato nei primi 5’ della ripresa. Prima (al 3’) segna il nuovo entrato Paolucci dopo una bella percussione personale. Nemmeno il tempo di gustare il vantaggio, che Florenzi, su mischia nell’area piccola, trova il pareggio al 5’. Al 38’ trema il palo alla destra di Frison quando Loviso da circa 35 metri batte una gran punizione. Risponde il Vicenza con un tiro sul primo palo di Abbruscato che termina a lato. Nel forcing finale, Tonucci impegna Bindi di testa e sull’altro fronte la deviazione aerea di Djuric termina sopra la traversa. (Marta Benedetti)

L'esultanza di Luis Alfageme. Lapresse

ascoli-grosseto 0-2 — Il Grosseto espugna il Del Duca grazie ad una doppietta di Alfageme. Punti d’oro che lo allontanano sempre di più dalla zona calda, ormai a distanza di sicurezza. Battuta d’arresto pesantissima invece per l’Ascoli la cui rincorsa salvezza subisce un grave stop. Silva deve rinunciare ancora a Scalise e Vitiello; per l’attacco sceglie Gerardi. Ugolotti è privo degli squalificati Mancino e Sforzini, ma recupera Olivi. Assente anche Petras per un’improvvisa influenza. E’ bianconero il primo spunto, al 12’, con un sinistro sporco di Di Donato che finisce a lato. Prevedibile la manovra dell’Ascoli che non trova spunti interessanti. Si limita a controllare il match il Grosseto che tira per la prima volta al 26’ con Caridi, palla alta. Insiste la squadra toscana e al 21’ ha una gran palla gol con Alfageme che si presenta solo davanti a Guarna ma gli tira praticamente in bocca. Squadre al riposo sullo 0-0. Stesse formazioni alla ripresa. Entra al 9’ Lupoli, ex accolto da una bordata di fischi dei tifosi ascolani. Un minuto dopo Sbaffo fallisce un gol fatto tirando al volo da pochi metri, ma addosso a Narciso che respinge il tiro. E’ proprio Lupoli che al 20’ dà la svolta al match con un passaggio filtrante: Alfageme è solo davanti a Guarna e non sbaglia. Ascoli in difficoltà e la situazione peggiora alla mezz'ora quando il portiere Guarna sui fa espellere per fallo da ultimo uomo. Silva è costretto a sostituire Ciofani (il migliore fin lì) per fare entrare Maurantonio. L’Ascoli non esiste più e, anzi, nel finale da un’incertezza difensiva fra Maurantonio e Andelkovic nasce il gol del 2-0 ancora con Alfageme che al 49’ chiude il match in favore del Grosseto. (Peppe Ercoli)

Gioia meritata per Di Roberto. Lapresse

NOCERINA-CITTADELLA 0-1Il San Francesco, storicamente caldo e difficile, è diventato terreno di conquista. Oggi è toccato al Cittadella passare senza strafare e decretare, probabilmente, la retrocessione per una Nocerina sempre più in caduta libera. La formazione di Auteri ormai è in piena involuzione, il gioco latita e le occasioni mancano: bene, di contro, gli ospiti che dopo un buon primo tempo, rimasti in dieci nella ripresa, si sono difesi con ordine. I padroni di casa giocano un brutto primo tempo, colpiti a freddo dal gol di Di Roberto al 9’, frutto del solito svarione difensivo, non riescono a riorganizzarsi. Il gioco è compassato e stenta a decollare, l’unica azione degna di nota porta la firma di Castaldo che, al 19’, ben servito in area, calcia su Cordaz in uscita. Il Cittadella può così avere vita facile e controllare agevolmente la sterile trama dei rossoneri, anzi pungono in contropiede con il veloce Maah e con un tiro di Gasparetto. Nella ripresa Auteri cerca di mischiare le carte, cambiando anche modulo, i veneti arretrano il baricentro data l’espulsione, al 3’, di Gasparetto. La Nocerina, tuttavia, non riesce ad approfittarne: soltanto al 15’ una conclusione di Farias fa gridare al gol. Nel finale con il Cittadella arroccato in difesa Castaldo e compagni hanno un sussulto: ci prova di testa lo stesso attaccante, al 35’, impegnando Cordaz. Un minuto dopo ancora di testa è Rea che spedisce alto da pochi passi, stessa sorte tocca a Di Maio, stavolta è di nuovo Cordaz a chiudere la porta. L’occasione migliore capita a Mingazzini che, al 41’, tira a colpo sicuro ma la palla è salvata sulla linea. La gara finisce qui tra le proteste del pubblico all’indirizzo del presidente nocerino. (Roberto Errante)

Il reggino Fabio Ceravolo.

JUVE STABIA-REGGINA 2-1La Juve Stabia si mette alle spalle il periodo negativo conquistando tre punti fondamentali per la salvezza contro una Reggina che dimostra di essere viva solo nel secondo tempo. Il 4-4-2 della Juve Stabia, con Zito a spingere sulla fascia come un forsennato, mette in crisi una Reggina abbastanza coperta con il suo abituale 3-5-2. I padroni di casa chiudono la Reggina in area ma la scarsa lucidità in fase di rifinitura impedisce ai gialloblù di costruire azioni pericolose. Con il passare dei minuti la spinta gialloblù si fa sempre più intensa e gli ospiti soffrono le pene dell'inferno. Al 24' un sinistro di Zito finisce alto, un giro di lancette più tardi è Sau, dopo uno scambio con Danilevicius, a mangiarsi un gol fatto con miracolo di Zandrini in uscita. E sul prosieguo dell'azione Ragusa stende Zito dentro l'area senza che il direttore di gara faccia una piega. Il gol è nell'aria e arriva al 27': il brasiliano Mezavilla sblocca il risultato insaccando da sottomisura sugli sviluppi di un'azione di angolo con corta respinta della difesa e tiro “sporco” di Sau. Commovente l'esultanza dei giocatori stabiesi che corrono tutti ad abbraccciare Baldanzeddu, che ha voluto giocare lo stesso nonostante la morte del padre. La reazione della Reggina arriva solo negli ultimi cinque minuti della prima frazione con un rasoterra di Ceravolo che si perde di un soffio a lato. Soffre la Juve Stabia e, al 45', ci deve pensare Seculin a deviare una conclusione dalla distanza di Nicolas Viola. Dopo l'intervallo Gregucci cerca di cambiare qualcosa con l'ingresso di D'Alessandro al posto di Melara. Ma il nuovo entrato non ha neanche il tempo di ambientarsi che Zito, minuto numero sette, taglia a fette il campo con una volata prima di servire Sau che non sbaglia realizzando il suo quattordicesimo sigillo stagionale. I calabresi riaprono il match al 21' con un colpo di testa del difensore Freddi su punizione laterale di Nicolas Viola. I gialloblù potrebbero subito ristabilire le due reti di differenza con la Reggina, ma Danilevicius alza scelleratamente sulla traversa la palla del 3-1. La Reggina non costruisce nulla più che qualche mischia in area e la Juve Stabia, in pieno recupero, sfiora il 3-1 con Danilevicius e Zito che si ostacolano a vicenda (Gianpaolo Esposito).