Mareco (sin.) cerca di fermare Cutolo. LaPresse

Con quattro partite rinviate per la neve (Gubbio-Modena, Pescara-Reggina, Sassuolo-Ascoli e Torino-Brescia), programma ridotto per il 26° turno di Serie B. Solo sette partite tra sabato e domenica. Il big match tra Padova e Verona regala poche emozioni e zero gol: in zona playoff consolida la sua posizione il Varese, con il 2-1 a Bergamo, mentre risale la Sampdoria, che batte il Grosseto in trasferta 1-0. Colpo in trasferta anche per il Livorno sulla Juve Stabia, e per il resto pareggi in Empoli-Crotone e Nocerina-Bari. Cittadella travolgente nel derby:

VICENZA-CITTADELLA 1-4 — Quattro all’andata e quattro al ritorno. Il Vicenza viene umiliato nell’altro derby della B. Al primo affondo (21’), i granata rischiano di portarsi in vantaggio con Di Roberto, anticipato all’ultimo da Soligo. La squadra di Foscarini sta solo facendo le prove per il gol che giunge meritatamente al 23’ con Di Nardo, che sull’ottima respinta con i piedi di Frison (sul destro di Di Carmine) insacca da pochi metri. Il Vicenza abbozza una reazione al 32’ con il nuovo acquisto Pinardi, che di testa raccoglie un cross di Maiorino dalla sinistra e costringe Cordaz ad una difficile parata. Ma è sempre il Cittadella a creare i maggiori pericoli e a mantenere il pallino del gioco. Al 34’ Vitofrancesco prova a beffare Frison con un pallonetto dal limite (palla alta) e al 40’ il numero uno biancorosso è prodigioso sul velenoso sinistro di Di Roberto dai venti metri. La ripresa è un incubo per i padroni di casa. Al 6’, dopo un’azione insistita del Cittadella, con ripetuti errori della retroguardia biancorossa, Di Carmine può infilare Frison dall’altezza del dischetto. Due minuti dopo il raddoppio: Di Carmine sfrutta l’ennesimo blackout della difesa e firma il tris sulla respinta di Frison. Al 19’, un erroraccio di Augustyn manda in porta Di Carmine, che lascia timbrare il poker a Di Roberto. Inutile il gol di Paolucci a due minuti dal termine. (Marta Benedetti)

padova-verona 0-0 — Finisce a reti bianche il derby d’alta quota tra Padova e Verona, al termine di novanta minuti combattuti nel gelo dell’Euganeo. Ai punti meglio i biancoscudati, autori di una prova convincente nonostante le tante assenze in ogni reparto. Gli uomini di Dal Canto - tornato al 4-3-1-2 - peccano però di lucidità e cattiveria in zona gol fallendo più occasioni per sbloccare la partita. Clamorosa quella di Cutolo, al 25’, che spara due volte su Rafael dopo un maldestro rinvio in area piccola di Mareco. La punta campana, attesa dopo le polemiche della gara d’andata, si rende pericolosa anche dieci minuti dopo, ma il portiere ospite devia bene la sua punizione dal limite. I gialloblù, schierati da Mandorlini con il classico 4-3-3, escono dalla propria metà campo solo dopo la prima mezz’ora: fondamentale, al 38’, la chiusura in extremis di Portin su Ferrari, lanciato in area piccola da Gomez dopo una bella azione manovrata. Il pressing del Padova prosegue anche ad inizio ripresa. Al 5’ Franco lambisce il palo di sinistra con un tiro deviato da Maietta, dal corner seguente Schiavi di testa sfiora l’incrocio. Bentivoglio, regista basso, ci prova costantemente da lontano, ma pecca di mira e fortuna. E il Verona? Tampona meglio che può, quindi attende e riparte ogni qualvolta il Padova sembra accusare un calo. L’emozione più grande la porta però solo il nuovo entrato Bjelanovic, che al 29’ vede il suo bel tiro di controbalzo sorvolare di poco la traversa. Freddo e stanchezza condizionano quindi il finale di gara, spento, e che sancisce il primo 0-0 della stagione dei biancoscudati. (Carlo Della Mea)

Kurtic ed Hetemaj, duello a centrocampo. Lapresse

albinoleffe-varese 1-2 — Dopo Livorno il Varese conquista anche Bergamo e contro l’Albinoleffe ottiene la quarta vittoria esterna consecutiva, otto in totale i successi in trasferta. Due a uno il risultato finale con doppietta di Pablo Granoche, esordiente tra i prealpini dopo essere stato ingaggiato nelle ultime ore del calciomercato. Granoche è tornato dal suo maestro Maran che lo ha avuto per due anni alla Triestina e non lo ha deluso con un partenza lampo: in gol dopo soli quattro minuti a conclusione di una volata scattata dalla trequarti con la difesa avversaria piuttosto alta. Un’autentica mazzata per i padroni di casa che comunque reagivano sino ad ottenere una discreta supremazia territoriale dalla mezz’ora in avanti. E proprio nel finale di primo tempo arrivava il pareggio sostanzialmente meritato: punizione di Regonesi, testa di Cocco per Germinale che insaccava dalla corta distanza. Nella ripresa, dopo una clamorosa occasione non concretizzata da Rivas al 4’, al 15’ arrivava il gol partita. Lebran respingeva di testa sul corpo di Bergamelli e la palla finiva a Granoche che non aveva difficoltà ad insaccare. Episodio al limite della comicità se non fosse per la drammatica posizione di classifica dell’Albinoleffe alla quale non sembra aver giovato in modo particolare il cambio di allenatore con Salvioni anche se qualcosa sul piano del carattere si è visto. (Fulvio Facci)

Caridi contrasta Munari. Lapresse

grosseto-sampdoria 0-1 — Un missile di Foggia regala alla Sampdoria tre punti preziosi sul campo del Grosseto al termine di una gara non bella. I doriani, opposti ad un avversario che cercava di risalire la china della classifica con il rientrante Ugolotti in panchina, hanno avuto maggiormente il pallino del gioco, ma senza l’invenzione dell’attaccante ex Lazio, entrato da appena dieci minuti, la gara si sarebbe probabilmente chiusa sullo 0-0. Né il Grosseto (appena tre tentativi in tutti i 97 minuti) né la Sampdoria hanno creato occasioni clamorose, prima del guizzo di Foggia, mentre dopo si segnala solo un colpo di testa di Munari fermato sulla linea da Narciso. Nella prima frazione i ragazzi di Iachini hanno reclamato (forse giustamente) il rigore per un fallo di Petras sullo sgusciante Eder, mentre i locali schiumano rabbia per un fuorigioco dubbio su Lupoli, che ha poi mandato in Sforzini, al 44’. Due episodi che testimoniano la brutta giornata dell’arbitro Pinzani e dei suoi collaboratori, che hanno messo del pepe su una gara tra due formazioni alla ricerca di una precisa identità. La Samp ha fatto tutto bene fino al limite dell’area, ma è stata imprecisa; il Grosseto, con Sforzini non al meglio, è troppo debole sugli esterni e prevedibile a centrocampo. (Maurizio Caldarelli)

Paulinho esulta dopo l'1-1 livornese. Lapresse

juve stabia-livorno 1-2 — Una Juve Stabia tra le più brutte della stagione lascia l'intera posta in palio ad un Livorno trascinato da un super Paulinho. Dopo lo svantaggio iniziale di Caserta, il Livorno si impadronosce del match conquistando la quarta vittoria esterna stagionale. I padroni di casa passano in vantaggio alla prima occasione utile (10') con un destro dal limite del nuovo acquisto Caserta, che pesca l'angolino con una palla che beffa Bardi ed un difensore appostato sulla linea. La Juve Stabia si illude di aver già messo le mani sul match e subisce il pari del Livorno al 19': sfruttando una ripartenza Dionisi vola sulla destra e mette al centro un pallone che Paulinho sfrutta nel migliore dei modi per arpionare il pari. Forte lo choc per i gialloblù che, tre giri di lancette più tardi, subiscono anche il raddoppio grazie ad una “magia” di Dionisi che si libera al limite prima di insaccare con un preciso sinistro. L'unico segno di reazione degli stabiesi è rappresentato da una punizione di Sau che finisce di un soffio a lato. Assoluto padrone del campo, il Livorno mette nel finale di tempo a segno anche la terza rete con il brasiliano Paulinho, lesto ad infilare da sottomisura dopo un palo colpito da Siligardi, ma l'arbitro annulla per un fuorigioco inesistente. Emozioni che non mancano neanche ad inizio ripresa. Al 7' un affaticato Caserta perde palla centrocampo consentendo a Paulinho di innescare il contropiede, elegante tacco per il rasoterra di Siligardi che colpisce il palo. E sull'azione susseguente Sini si guadagna un cartellino rosso per un brutto fallo su Sau. Livorno in dieci (espulso anche il panchinaro Barone) e il tecnico amaranto Madonna si copre le spalle con Meola al posto di Siligardi. Il Livorno si chiude bene e una Juve Stabia sottotono non riesce a sfruttare la situazione di superiorità numerica andando ad intasare troppo gli spazi centrali. L'unica opportunità per il pari arriva su palla inattiva al 42': punizione di Raimondi, Bardi non trattiene e Sau scelleratamente si divora il 2-2 sprecando la ribattuta di piatto destro. (Gianpaolo Esposito)

Caputo realizza l'1-0 del Bari. Lapresse

nocerina-bari 1-1 — Continua l’astinenza da vittoria della Nocerina, che anche contro il Bari non va oltre un pareggio che a poco serve in termini di classifica; ma che, se non altro, mantiene ancora accesa la fiammella della speranza di una salvezza ormai sempre più difficile. Ottimo il Bari nel primo tempo che ha dominato in lungo e in largo, segnando e fallendo diverse occasioni. Meglio la Nocerina nella ripresa, ridisegnata da Auteri, che trova il pari con una magia di Merino e sfiora l’impresa con Castaldo nel finale. I pugliesi dominano la prima frazione, giocano e soprattutto creano occasioni: il risultato di 1-0, con cui si chiude il tempo, non è più rotondo soltanto grazie ai prodigiosi interventi di Concetti. Il portiere molosso, infatti, si oppone due volte a Caputo, al 3’ e al 22’ ed altrettante volte a Stojan, al 13’ e al 25’. Concetti nulla può, però, al 33’ quando ancora Caputo su punizione di Romizi sigla il vantaggio da pochi passi. La Nocerina non si vede in pratica mai, nonostante ciò al 29’ riesce a costruire una ghiotta opportunità con Barusso che sbaglia da pochi passi. Il secondo tempo vede i rossoneri spingere alla ricerca del pari, già al 3’ Negro ci va vicinissimo tirando fuori, dopo una mezz’ora di pressing arriva il pari con il peruviano Merino che batte Lamanna con un delizioso pallonetto. I padroni di casa ci credono, Castaldo incorna a colpo sicuro ma è miracoloso Lamanna. La gara termina qui, ci prova la Nocerina fino alla fine ma il risultato non cambia, il Bari visto oggi è apparso una buona squadra anche se dovrebbe avere più continuità, Nocerina rimandata ancora una volta. (Roberto Errante)

Antonio Buscè, autore del gol dell'1-1. Lapresse

empoli-crotone — Un brodino caldo utile, alla fine, per entrambe le squadre. L’Empoli ferma l’emorragia che lo vedeva sconfitto da quattro giornate. Il Crotone tiene a distanza una diretta avversaria che ha dimostrato, nella seconda metà della ripresa, tutte quelle potenzialità che ancora non è riuscita a mettere sul campo. Un punticino per entrambe, frutto di un 1-1 non proprio spettacolare, ma combattuto, nel gelo del Castellani. Come spesso la partenza dell’Empoli, che per la prima volta dall’inizio schiera Tavano e Maccarone, è a handicap e così dopo 14 minuti Sansone pesca dal cilindro una conclusione volante, su cross di Gabionetta, che trova una traiettoria che si rivela beffarda per Pelagotti. Un 0-1 che Carboni, nel dopogara, torna a definire "tagliagambe". Il Crotone è nella migliore condizione che poteva immaginare: in vantaggio e pronto a colpire in ripartenza. Ci prova da fuori area due volte Calil, ma nel finale di primo tempo c’è un segnale che fa ben sperare gli azzurri: Maccarone colpisce la traversa con un colpo di testa. Nella ripresa entra un Empoli diverso, forse più convinto, forse consapevole che la sconfitta sarebbe davvero troppo: per gli azzurri è quasi un arrembaggio. Al 3’ Maccarone ci prova di testa e para Belec. Al 21' ancora Maccarone sfiora la rete con una conclusione da fuori che si perde sul fondo. Solo Gabionetta è pericoloso con un’azione insistita e un tiro mancino di poco a lato. Nel frattempo erano entrati per l’Empoli Brugman e Mchedlidze, quindi anche Buscé. Il georgiano trova al 29’ un clamoroso incrocio dei pali. L’ex Bologna pesca il jolly: alla prima palla toccata in area segna di testa su corner. Parità e Castellani che s’infiamma nonostante il gelo. Altre due occasioni per gli azzurri nel finale e poi un gol non valido di Pettinari in fuorigioco. (Giacomo Cioni)