Carl Valeri esulta dopo il 2-0 del Sassuolo. Lapresse

Si chiude il 24° turno di Serie B e in testa ora c'è il Sassuolo, che batte 2-0 il Verona nello scontro diretto al vertice. I neroverdi, grazie al contemporaneo pareggio del Torino a Varese (0-0), sono davanti a tutti. In zona playoff vince anche il Padova, che fatica nel derby contro il Cittadella: 1-0. Continua la risalita del Brescia, al quinto successo consecutivo: a Empoli è 2-0. Pochi gol nelle altre partite: 0-0 in Grosseto-Reggina e Gubbio-Sampdoria, pareggi in Nocerina-Livorno (2-2) e Vicenza-Ascoli (1-1). Colpo del Bari in casa dell'AlbinoLeffe (0-2).

SASSUOLO-verona 2-0 — Finisce 2-0 il big match di giornata, con il Sassuolo che batte per la prima volta l’ex Mandorlini e si riprende il primato in classifica, questa volta in solitaria. Entrambi nella prima mezz'ora i gol, quando il 3-5-2 di Pea dispone senza troppi affanni di un Verona che paga dazio a qualche assenza di troppo, e passa già al 12’, con una rete inusualmente frutto dell’iniziativa dei due centrali: Bianco assiste e Terranova finalizza sottomisura, spostando la gara su un tema carissimo al Sassuolo, ovvero chiusura e ripartenza. Paradigmatica, in questo senso, l’azione che porta al raddoppio di Valeri, frutto di due passaggi che ribaltano il fronte di gioco e svegliano l’Hellas, seguita al Braglia dal pubblico delle grandi occasioni. D’Alessandro scheggia il palo, Pomini è decisivo in uscita su Gomez prima, e su Russo poi, ma quella del Verona è soprattutto adrenalina, mentre il Sassuolo recita spartiti mandati a memoria, e punge ancora con Sansone e Magnanelli, tenendo gli ospiti il più lontano possibile dalla porta di Pomini e addormentando la gara con un possesso palla mai fine a se stesso. Nemmeno i cambi aiutano Mandorlini, che cerca peso offensivo con l’inserimento di Ferrari nell’intervallo ma trova l’arbitro Tommasi a frustrarne le velleità di rimonta. Se già in casa Hellas ci si lamenta per un’irregolarità di Bianco sul primo gol del Sassuolo, nel conto ci sono infatti anche due espulsioni, entrambe per doppia ammonizione, vittime Mareco al 21’ s.t. e Galli un quarto d’ora dopo, a chiudere la gara bilndando il primato solitario dell’undici di Pea. (Stefano Fogliani)

Deluso, Riccardo Meggiorini. Lapresse

VARESE-TORINO 0-0 — La seconda trasferta consecutiva fa scivolare il Torino al terzo posto. La ex capolista, dopo aver pareggiato in rimonta a Cittadella, non va oltre lo 0-0 con il Varese al Franco Ossola, dove i granata hanno vinto soltanto nel campionato di guerra del 1944. I padroni di casa confermano, dunque, la buona tradizione contro i granata ma devono rimandare ancora il successo fra le mura amiche che manca dal 29 ottobre scorso. Gli ospiti hanno provato a tenere il passo del Sassuolo, sfoderando grinta e cercando di aggredire il Varese. Ma sul campo di Masnago che, a poco a poco, è stato imbiancato dalla neve caduta nel corso della gara, i granata sono riusciti unicamente a fare collezione di tanti calci d’angolo (otto complessivamente), e di poche palle gol (tutte nel primo tempo). Il Torino ha reclamato anche un calcio di rigore, proprio in apertura: al 9’, quando Bressan è uscito alla caccia del pallone e, dopo averlo toccato, è franato sui piedi di Meggiorini. L’arbitro Cervellera ha, però, ignorato l’episodio, lasciando correre fra le proteste degli ospiti che hanno insistito nella loro azione d’attacco. Prima con Antenucci, che al 18’ ha tagliato la difesa biancorossa con un pregevole affondo, concludendo alla sinistra di Bressan, e poi con Meggiorini, senza la mira giusta al 28’, dopo essersi trovato quasi a tu per tu con Bressan. La terza possibile palla gol è stata neutralizzata al 45’ dal terzino Pucino, autore di un prezioso anticipo su Antenucci. Nella ripresa, il Torino ha allentato la pressione sugli avversari e il Varese è cresciuto chiamando in causa il portiere Benussi che ha debuttato con due buoni interventi: una respinta d’istinto su un pericoloso tiro di De Luca, al 5’, e una tempestiva uscita fino alla trequarti su Zecchin, lanciato verso la porta al 32’. Gli unici due sussulti del secondo tempo non hanno cambiato il risultato che accontenta più la squadra di Maran, ancorata al sesto posto. Mentre gli uomini di Ventura, espulso per aver abbandonato l’area tecnica protestando, sono costretti, per la prima volta, a stare alle spalle di Sassuolo, capolista, e del Pescara, seconda della classe. (Filippo Brusa)

Trevisan svetta e segna il gol-partita. Lapresse

PADOVA-CITTADELLA 1-0 — Ci vuole una capocciata di Trevisan a sei minuti dalla fine per premiare il Padova di Dal Canto, attendista e contratto per più di un tempo, fluido una volta alzato il baricentro e spietato nello sfruttare il calo fisico dei cugini nel finale di gara. Lo speculare 4-3-1-2 produce sin dai primi minuti una gara con poche emozioni. In un primo tempo costellato da errori nel fraseggio si fanno preferire tuttavia gli uomini di Foscarini, pericolosi dal limite al 7’ con Busellato e al 23’ con Vitofrancesco. Il Padova, che sulla trequarti ha poca inventiva, alza il ritmo solo a ridosso dello scadere sfiorando il vantaggio con un tiro di Jidayi ben bloccato da Cordaz. La ripresa si apre con uno sterile possesso palla biancoscudato e si anima solo dopo l’ingresso di Lazarevic al 60’. Proprio lo sloveno, sette minuti dopo, ha sui piedi una colossale palla per il vantaggio: partito in solitaria si fa sessanta metri di campo, ma davanti a Cordaz sbaglia tutto. Il ritmo cresce, il Padova guadagna sempre più campo e dopo la mezz’ora il portiere granata si supera parando un bel tiro al volo di Hallenius. E’ il preludio al gol, che arriva una manciata di secondi dopo. Al minuto 84 il nuovo acquisto Bentivoglio (buono il suo esordio) calcia un corner in area dove irrompe Trevisan, che di testa impatta un pallone che Cordaz non riesce a trattenere. E l’uno a zero che decide la gara, visto che negli ultimi minuti - dove il Padova fa girare la palla - si registra solo l’espulsione di Gasparetto per una brutta entrata sul guizzante Lazarevic. (Carlo Della Mea)

El Kaddouri festeggiato sotto la curva dei tifosi ospiti. Lapresse

EMPOLI-BRESCIA 0-2 — Il Brescia con Calori vola, l’Empoli invece continua quella che sembra un’inesorabile discesa. E’ la quinta vittoria consecutiva per la squadra lombarda e, invece, è la quarta sconfitta consecutiva per gli azzurri che sono in piena zona retrocessione. I numeri delle rondinelle fanno paura: 10 gol fatti e nessuno subito. I play off, così, possono essere una realtà. Ma va detto che oggi l’Empoli non ha mollato come era avvenuto col Pescara, appena una settimana fa in un altro 0-2 subito. Alla base di questa sconfitta ci sono due episodi davvero sfortunati: al 6' della ripresa un colpo di testa sbagliato e arretrato del capitano Stovini innesca il bresciano Jonathas che s'invola e salta anche Ficagna, quindi batte Pelagotti con un preciso piatto destro; poi al 16’ arriva lo 0-2 con un tiro di El Kaddouri deviato da Ficagna, un autogol. Da lì in poi, nonostante anche l’ingresso di Tavano, l’Empoli sparisce e il Brescia rischia di dilagare. Solo due buone parate di Pelagotti e un palo bloccano Jonathas ed El Kaddhouri, altrimenti il risultato sarebbe stato più abbondante. Maccarone? Buono il suo esordio al ‘Castellani’, anche se è stato poco aiutato dai compagni. Carboni? Il tecnico non rischia, lo ha detto lo stesso presidente Corsi: “Oggi abbiamo fatto una buona gara, contenendo il Brescia fino a prima del gol. Il tecnico lo valuto per quello che vedo in settimana e la squadra sta crescendo fisicamente nonostante i risultati. Io ci credo, la classifica è corta e possiamo ancora recuperare”. (Giacomo Cioni)

Bonazzoli tenta di controllare un pallone. Lapresse

GROSSETO-REGGINA 0-0 — Finisce in parità lo scontro playoff tra Grosseto e Reggina al termine di un confronto senza grosse emozioni tra due squadre che hanno confermato tutti gli attuali problemi e che alla fine si accontentano di rimanere a due punti dalla sesta in classifica. I locali hanno mostrato qualche miglioramento nel gioco, ma senza creare nitide occasioni da rete e falliscono un'altra occasione per il salto di qualità. Gli ospiti, che hanno fatto registrare una maggiore supremazia territoriale, possono recriminare per non essere riusciti a centrare la vittoria per un miracolo di Narciso sul tentativo in tuffo di Bonazzoli, che ha anticipato Antei, sul bel servizio di Rizzato. Un punto che dà comunque fiducia alle due squadre, in attesa di trovare la giusta quadratura, Nella prima frazione di gioco, dopo una buona partenza del Grosseto, vicino al vantaggio con una buona combinazione Petras-Sforzini, che spara alto da buona posizione, cresce la Reggina che mette in apprensione la difesa di casa chiude in avanti. Nel secondo tempo Viviani disegna il Grifone con un 3-5-2 e le cose vanno decisamente meglio, anche se solo per un quarto d'ora i biancorossi riescono a mettere alle corde di amaranto di Gregucci, con Caridi che sfiora il palo l 17'. Poi torna in cattedra la Reggina, che crea la citata occasione, sfumata per la prontezza di Narciso. (Maurizio Caldarelli)

GUBBIO-SAMPDORIA 0-0 — La Sampdoria non riesce ad espugnare il campo del Gubbio. Al Barbetti finisce 0-0 e, ai punti, sarebbero stati i padroni di casa a meritare qualcosa di più. Il nuovo arrivato Eder non punge e per Iachini il lavoro da fare è ancora molto.

Piccolo (destra) contrastato da Di Maio. Lapresse

NOCERINA-LIVORNO 2-2 — Un eurogol di Siligardi a 15 minuti dalla fine permette al Livorno di raggiungere un insperato pareggio e regala un dispiacere alla Nocerina che fino a quel momento aveva meritato il vantaggio. Ritorno in panchina sfortunato per Auteri che, comunque, è riuscito a dare uno scossone alla squadra apparsa trasformata e rinvigorita. Buona la prova del Livorno che ha tenuto bene il campo, ha ribattuto colpo su colpo, creando diverse occasioni. Piacevole e ben giocato il primo tempo, soprattutto grazie alla voglia di riscatto dei padroni di casa: gli ospiti rispondono, comunque, colpo su colpo rendendosi in più occasioni pericolosi. Al 22’ sono proprio gli amaranto a passare, Dionisi mette al centro un invitante pallone che il liberissimo Piccolo deve solo appoggiare in rete da due passi. Al 29’ una sventola di Di Maio si stampa sulla traversa: è il preludio al pareggio che realizza Castaldo al 32’ battendo Bardi in uscita. Il pari scuote i rossoneri che al 38’ trovano la rete del 2-1 con Catania che batte sottomisura il portiere labronico. La ripresa vede i toscani alla ricerca del pari e i padroni di casa che tentano di assestare il colpo del k.o. Al 18’ un tiro dal limite di Belingheri sfiora il palo, al 33’ il Livorno realizza il pareggio con un bolide di Siligardi nel sette, nulla può Concetti. La gara termina, in pratica, qui: inconsistente la reazione dei rossoneri che portano a casa un punto che interrompe la striscia negativa di tre sconfitte consecutive, ma a che poco serve per la corsa verso la salvezza. Pareggio che probabilmente dice poco anche per gli amaranto in chiave play off. (Roberto Errante)

Il gol di De Falco che ha chiuso la gara. LaPresse

albinoleffe-bari 0-2 — Il Bari si conferma regina assoluta delle vittorie in trasferta ottenendo sul campo dell’AlbinoLeffe il suo settimo successo esterno. Per i bergamaschi la sconfitta ha provocato l'esonero di Daniele Fortunato. L'AlbinoLeffe ha annunciato in una nota di aver esonerato il tecnico e di aver affidato la guida della prima squadra a Walter Salvioni, nella stagione passata sulla panchina della Triestina. Col Bari è finita 0-2 e le reti portano la firma di Castillo, al 30’ della ripresa, e di De Falco al primo minuto di recupero. Nemmeno molto fortunata, per contro, la prova dei padroni di casa che hanno colpito per due volte i pali della porta difesa da Lamanna mentre l’arbitro ha sorvolato su due falli in area non clamorosi. Una svolta importante all’andamento della gara è poi derivata dall’espulsione di Laner, per somma di ammonizioni, al 41’ del primo tempo. Il Bari ha quindi sfruttato la superiorità numerica soprattutto dopo l’innesto di Castillo al posto di Romizi al 20’ della ripresa. Di Bergamelli e Germinale per l’AlbinoLeffe i tiri che hanno colpito i pali mentre anche una punizione di De Falco, al 15’ della ripresa, ha colpito il montante. Su Cocco e Germinale invece i falli dubbi in area. Le reti: al 30’ della ripresa Castillo riprendeva dalla corta distanza una respinta di Offredi su conclusione di De Falco mentre lo stesso De Falco firmava il due a zero concludendo una azione in contropiede al primo minuto di recupero. (Fulvio Facci)

Papa Waigo, a segno contro il Vicenza. Lapresse

vicenza-ascoli 1-1 — Finisce 1-1 tra Vicenza e Ascoli, con i biancorossi che dopo un inizio devastante hanno rischiato di incappare nella terza sconfitta di fila. Il freddo non è un buon motivo per restare a casa, perché la partita è divertentissima. Dopo soli 2’ fa centro Abbruscato per il Vicenza. Il redivivo Botta tocca in area per il bomber che incrocia col destro sul secondo palo. Al 6’ i biancorossi sfiorano il raddoppio con Maiorino (l’assist è di Paolucci) che manda fuori il diagonale da ottima posizione. L’Ascoli batte due colpi al 12’: Frison prima respinge corto sul tiro lento di Papa Waigo, poi compie un autentico miracolo respingendo la deviazione a rete di Pasqualini. La risposta dell’undici di Cagni porta la firma di Abbruscato, che al 18’ si fa ipnotizzare da Guarna. Un’emozione segue l’altra: un minuto dopo, con la difesa berica sbilanciata, Papa Waigo colpisce il palo esterno. È il preludio al gol dell’Ascoli, che arriva al minuto 21 con il senegalese: Scalise lo pesca tutto libero in area con un passaggio dal fondo e sul secondo palo il bomber insacca da pochi metri. L’ultima occasione del primo tempo è per Paolucci, che spara addosso a Guarna. Nella ripresa, due sole opportunità per l’Ascoli. Al 13’ Peccarisi svetta di testa su corner e Botta salva sulla linea; in extremis Frison respinge il destro di Pederzoli. (Marta Benedetti)

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