Sette gare pomeridiane nel programma della 27ª giornata. Bari-Sassuolo e Livorno-Vicenza si giocano domani alle 12.30; Modena-Padova e Pescara-Juve Stabia sono state rinviate per maltempo.

cittadella-brescia 0-2 — Il Brescia espugna Cittadella ancora senza incassare gol, ma stavolta è fortunato e deve ringraziare i tanti errori in fase conclusiva della squadra padovana. Parte meglio il Brescia, e dopo la conclusione centrale di Martina Rini, al 9’ passa in vantaggio: cross di Zambelli dalla destra, Mandorlini spizzica di testa verso il secondo palo, Martinelli sbaglia il controllo e favorisce il facile tocco ravvicinato di Jonathas. Il Cittadella prova a rimettere le cose a posto, ma finisce sempre per sbattere contro l’attenta difesa avversaria, che non prende gol da ben sei turni. Al 15’ Vitofrancesco pesca Di Carmine a centro area: il colpo di testa è deviato da Martinez in angolo. I padroni casa intensificano la spinta con il passare dei minuti e al 37’ il diagonale di Di Roberto attraversa tutto lo specchio della porta, ma il pallone non entra. Soffre il Brescia sul finire del primo tempo, il Cittadella meriterebbe il pari che sfiora ancora al 40’: Di Carmine sulla destra, pallone in mezzo per la botta a colpo sicuro di Di Roberto, ma ci mette il piede De Maio e la sfera oltrepassa la traversa. In pieno recupero ancora Di Roberto protagonista: va via a Caldirola che riesce a deviare con la punta del piede il tiro del giocatore, miracolo di Arcari che smanaccia quasi sulla linea di porta. Partenza veemente del Cittadella nella ripresa: al 15’ botta dal limite di Paolucci, Martinez respinge di piede davanti al portiere. Foscarini manda in campo Maah per un iperoffensivo 4-2-4, e l’attaccante francese impegna subito a terra Arcari. L’occasionissima per pareggiare un minuto più tardi capita sui piedi di Di Roberto, che si invola tutto solo verso l’area del Brescia, salta anche Arcari in uscita ma calcia alto a porta vuota. Incredibile. Paolucci viene espulso per un fallo a metà campo su Jonathas, che al 39’ chiude i conti ribadendo di testa un cross di Daprelà.

crotone-grosseto 2-2 — È stata una mezza corrida (un rosso e nove gialli) quella tra Crotone e Grosseto con i rossoblu che acciuffano il pari a un giro di lancette dalla fine. Il Grosseto coglie un punto dopo due sconfitte mentre il Crotone non riesce più a vincere in casa. Al 7’ un colpo di testa di Abruzzese dopo una punizione di Florenzi termina alto. Al 10’ brivido per Belec quando Calderoni dalla fascia mette in mezzo un cross che Sforzini sfiora di testa colpendo il palo: ma il tutto vanificato dalla bandierina dell’assistente di Calvarese che segnala un fuorigioco. Due minuti dopo il Grosseto passa grazie ad un colpo di testa di Mancino (seconda rete in stagione), che con precisione chirurgica sfrutta una punizione di Jadid mettendo sotto l’incrocio. Al 18’ il primo tiro in porta del Crotone: Eramo che dalla distanza non impensierisce Narciso. Palla gol per il Crotone al 26’ col suo cannoniere Caetano, ma il suo colpo di testa da buona posizione finisce alto. Al 28’ Sforzini, credendosi in fuorigioco, non sfrutta un’occasione d’oro per i suoi mandando fuori un facile colpo di testa. Al 38’ Maiello prova la via del gol dopo azione insistita, ma il suo tiro ad effetto sfiora la traversa. Al 42’ Djuric ha sul destro il pallone del pareggio ma spara addosso a Narciso. Dopo il riposo in campo c’è Sansone per Natalino. Djuric è subito pericolo al 3’ ma la sua girata di testa è ben controllata da Narciso. Due minuti dopo il sinistro di Caetano, assistito da Djuric, passa non distante dal palo alla destra di Narciso. Gabionetta si prende un rosso per una entrata poco ortodossa ma la decisione è sembrata troppo severa. Alla mezzora la migliore palla gol per il Crotone con Pettinari che tira a colpo sicuro dopo uno slalom di Caetano: Narciso però compie un mezzo miracolo. Il Grosseto sbaglia il raddoppio al 37’ con Curiale (tiro a colpo sicuro, ma Abruzzese devia in angolo) e un minuto dopo Mancino sbaglia il raddoppio. La legge del calcio è impietosa e Caetano punisce gli errori del Grosseto al 39’, con un colpo di testa che fa esplodere lo Scida. Ma il Crotone è troppo ingenuo e a 3’ dalla fine il Grosseto passa di nuovo grazie ad un colpo di testa del nuovo entrato Curiale. Ma il Crotone decide di far morire i suoi tifosi di infarto e al 49’ Florenzi acciuffa il pareggio con una punizione sotto l’incrocio che da sola vale il prezzo del biglietto. (Luigi Saporito)

reggina-empoli 3-2 — Sul 3-0 la Reggina credeva di aver chiuso l’incontro ed invece ha dovuto soffrire fino al 94’, perché la formazione di Carboni è riuscita a segnare due gol in nove minuti e al 90’ ha fallito il pareggio con Dimitru. Troppo tardi il risveglio degli ospiti, con la Reggina che ringrazia e porta a casa 3 punti preventivati. Inizio a tamburo battente dell’Empoli, che si fa vedere subito dalle parti dell’ area amaranto mettendo in apprensione la difesa, per ben due volte costretta a rifugiarsi in angolo. E la Reggina? Studia le contromisure e al primo affondo fa centro: cross dalla sinistra di Rizzato, Pelagotti respinge sui piedi di Campagnacci che si vede respingere il tiro d’istinto dal portiere, pallone ancora sui piedi dell’attaccante reggino che in mezza girata stavolta gonfiala rete (1-0, all’8’). Primo tempo che si chiude senza sussulti ed emozioni. Ripresa che si apre con i padroni di casa più reattivi e decisi a chiudere la gara. Rizzo, con un tiro da 25 metri alto sopra la traversa, e Angella, in ritardo su cross di Ragusa, sfiorano il raddoppio. Così si arriva al 5’, quando Ragusa viene trattenuto in area da Ficagna e l’arbitro concede il rigore che Nicolas Viola trasforma spiazzando Pelagotti (2-0) Si fa male Campagnacci (problemi all’adduttore) e Gregucci manda in campo Ceravolo, il quale dopo 40 secondi su lancio di Viola brucia l’avversario e realizza il 3-0. L'Empoli si scuote alla mezzora con un tiro velenoso di Tavano che coglie impreparato Zandrini. La Reggina tira i remi in barca e l'Empoli diventa padrone del campo riducendo lo svantaggio con Dimitru, servito in area da Mchedlidze (3-2). Nonostante la vittoria in curva un altro striscione molto duro all’indirizzo del club amaranto: “Società ladrona”. (Lorenzo Vitto)

sampdoria-albinoleffe 1-0 — Nel gelo di Marassi la Sampdoria batte 1-0 l'AlbinoLeffe con un gol di Nicola Pozzi e sale al nono posto. Iachini festeggia la prima vittoria casalinga della sua gestione. Quarta sconfitta consecutiva per l'Albinoleffe che resta in piena zona playout. I blucerchiati hanno mostrato progressi sul piano del gioco e su quello del ritmo, tornando a vincere in casa dopo tre mesi. Rispetto alla trasferta di Grosseto, Iachini cambia Rispoli con Berardi, Costa con Laczko, Eder con Bertani, mentre Salvioni sostituisce Lebran con D'Aiello, Taugourdeau con Laner e Germinale con Cissè. Ne esce una gara divertente, giocata senza tatticismi anche dagli ospiti subito pericolosi con Cocco, il cui tiro al 10' è troppo centrale. La Samp non sta a guardare e al 17 ' potrebbe passare in vantaggio con Pozzi di testa, ma Offredi si salva in corner. Sugli sviluppi Gastaldello tira a botta sicura ma trova Laner sulla sua strada. Al 23' l'Albinoleffe sfiora il gol in contropiede con Salvi, ma Romero devia in calcio d'angolo. Il match si sblocca al 26': merito di Juan Antonio che s'incunea bene sulla sinistra, crossa al centro dove irrompe Pozzi che da due passi non sbaglia. Per l'attaccante blucerchiato è il nono gol stagionale. L'Albinoleffe non patisce il colpo e va vicinissimo al pareggio con Salvi, a cui Romero nega il gol per la seconda volta. Parte forte la Samp nella ripresa: al 9' Bertani calcia sopra la traversa, tre minuti dopo Pozzi impegna Offredi in una difficile parata a terra. Al 25' Bertani non inquadra lo specchio della porta. Gol sbagliato, gol quasi subito: tiro-cross di Regonesi che esalta i riflessi di Romero. Al 27' gli ospiti restano in dieci per l'espulsione di Luoni (doppia ammonizione). La Samp cerca di piazzare il colpo del k.o., ma Offredi sventa ogni tentativo blucerchiato. Al 41' Cocco fa venire un brivido lungo la schiena di Romero che vede il pallone sfilare sul fondo. C'è ancora tempo per una traversa clamorosa colpita da Pozzi in pieno recupero. Contestato Garrone durante e dopo la gara. (Francesco Gambaro)

torino-nocerina 3-1 — Il Toro conquista la seconda vittoria consecutiva, batte 3-1 la Nocerina e ritrova la vetta solitaria del campionato, in virtù del rinvio di Pescara-Juve Stabia e del posticipo a domenica (alle 12.30) di Bari-Sassuolo. Per i campani ultimi della classe, invece, è notte fonda, nonostante l’appoggio di cinquecento tifosi giunti all’Olimpico. I granata risolvono la questione nel primo tempo, segnando due gol: soltanto a Verona il Toro era stato altrettanto prolifico sottoporta nei primi quarantacinque minuti. Il vantaggio che spiana la strada arriva all’8’, con D’Ambrosio che si avvita in area e di testa indovina l’angolo opposto. Al 33’ il raddoppio: Basha libera Vives sulla sinistra, l’ex leccese si accentra e di destro indovina l’angolo basso lontano. In avvio di ripresa (2’) è Stevanovic a colpire e a segnare il 3-0 della tranquillità su assist del solito Antenucci, anche se sei minuti dopo Benussi sbaglia l’uscita e regala il gol della bandiera a Castaldo. La Nocerina non demorde, ma è il Toro che potrebbe sfondare ancora, anche se gli attaccanti granata sbagliano troppo sottoporta. E Bianchi? Dopo tre panchine consecutive il capitano ritrova la maglia da titolare, cerca il gol dopo 119 giorni di astinenza ma non riesce a sbloccarsi. Nonostante il perdurare della crisi al momento della sostituzione (43’ della ripresa, dentro Meggiorini) è stato salutato dal boato di incoraggiamento della curva Maratona. (Fabrizio Turco)

varese-gubbio 1-0 — Dopo 105 giorni trascorsi senza successi in casa, il Varese torna a vincere al Franco Ossola, battendo il Gubbio con il primo gol di Rivas, alla sua seconda presenza in biancorosso. Il mercato di gennaio è stato, dunque, efficace per la squadra di Maran che settimana scorsa aveva espugnato il campo dell’AlbinoLeffe con una doppietta di Granoche, anche lui appena arrivato. La terza affermazione consecutiva dei lombardi, che lo scorso 31 gennaio erano andati a segno (3-1) pure in casa del Livorno, consolida il sesto posto ed è meritata, considerata la costante supremazia esercitata sul Gubbio. Gli umbri non sono mai stati pericolosi, facendosi notare solo al 20’ della ripresa quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo dell’esordiente Guzman, Sandreani ci ha provato con un sinistro, controllato, però, da Bressan. Questo è stato l’unico spunto offensivo degli uomini di Simoni che in trasferta hanno raccolto finora quattro punti. Il Varese ha invece dominato fin dalle prime battute. Il vantaggio è arrivato già al 6’, quando Neto Pereira ha messo in area una palla su cui si è fiondato l’accorrente Troest, pronto a battere Donnarumma con un imprendibile destro. I biancorossi avrebbero potuto raddoppiare, spinti ancora da Rivas che, dalla sinistra, ha offerto due pregevoli suggerimenti: al 25’, per Granoche, fermato da Donnarumma, e al 33’ per Neto Pereira, la cui conclusione è stata sventata sulla linea da Cottafava. Il monologo dei padroni di casa è continuato, sia pur sterilmente, fino al novantesimo ma al Varese, più che realizzare il gol del 2-0, importava acciuffare la vittoria al Franco Ossola, attesa con impazienza dallo scorso 29 ottobre e, ora, nuovamente conquistata. (Filippo Brusa)

verona-ascoli 2-0 — Verona. Grandi, grossi, cattivi. E ottimi giocatori. La strana coppia del Verona porta il nome e il cognome di un giocatore greco grande come un armadio e di un caterpillar islandese.Tachtisidis e Hallfredsson, duo nato per caso in riva all'Adige, trascinano l'Hellas all'ottava vittoria di fila in casa e virtualmente alla salvezza. Già, perchè era questo che la società e i tifosi chiedevano all'inizio della stagione. E a quota 51, ormai il Verona può dirsi salvo. E' chiaro che è un paradosso: ma è utile per ricordare che il Verona è comunque una neopromossa dalla Lega Pro (nelle cui paludi è rimasta per quattro lunghi anni) e che questo campionato, comunque andrà, finirà sotto la voce "straordinario". Dentro questa morsa, dunque, è finito schiacciato anche l'Ascoli, ordinato, coriaceo ma troppo evanescente in zona gol e troppo rinunciatario nel primo tempo. Nonostante un terreno congelato e quasi senza erba, dove il pallone offriva rimbalzi a "random" la gara è stata interessante e anche in certi tratti bella. Mandorlini ha girato ancora una volta la sua squadra, inserendo a sorpresa, Cangi e Pugliese sugli esterni, Jorginho sulla trequarti e Hallfredsson, reduce da un piccolo malanno muscolare, fin dall'inizio. Nel primo tempo Ferrari, Russo e Gomez non riescono ad alzare la saracinesca di Guarna. L'Ascoli però si affida solo alla ripartenze di Waigo, quasi mai appoggiato da Soncin. La gara cambia nel secondo tempo, con il Verona che attacca nel lato del campo meno congelato. Il Bentegodi grida al gol quando Ferrari colpisce la traversa e Maietta segna di testa. Gol annullato per fuorigioco dello stesso Ferrari. Poi, esplode al sinistro da cinetca di Hallfredsson che con un tiro simile aveva bruciato anche Buffon quando era alla Reggina. L'1-0 cambia il copione. L'Ascoli cerca la reazione, ma il Verona si difende bene. Silva cambia i danzatori del suo attacco (fuori Soncin, dentro Gerardi) fino ad arrivare alle tre punte (dentro anche Falconieri). L'ondata non tange la difesa scaligera che nel frattempo Mandorlini copre anche con Mareco. E alla fine arriva il 2-0: lancio di Esposito, tocco di prima di Halfredsson che libera Tachtsisidis in area, gol facile quasi all'incrocio. Sembra quasi di essere alla playstation.E gli applausi per questo Hellas non finiscono più. (Gianluca Vighini)