Il tecnico del Toro Giampiero Ventura, 63 anni, festeggia insieme ai giocatori. Lapresse

E' il più grande spettacolo del weekend. Si scrive Torino, si legge fuga verso un futuro chiamato serie A. Il Toro di Ventura schianta il Pescara di Zeman: finisce 4-2, con un Toro-show che non ha precedenti nella storia recente del club granata. Il Pescara dei ragazzini terribili del Boemo se la gioca alla pari solo per un-terzo del match, poi il Toro dilaga e scappa in classifica. In scia restano però Verona (1-0 sull'AlbinoLeffe, e ottava vittoria di fila) e Sassuolo (2-1 sul Livorno), mentre perdono terreno il Padova (che cade in casa del Gubbio di Simoni) e la Reggina (battuta 3-2 dal Cittadella). Ieri Sampdoria-Juve Stabia (finita 1-1) aveva aperto il diciannovesimo turno di B: oggi si sono giocate nove partite, domenica chiude il posticipo Brescia-Bari (ore 12.30).

ascoli-varese 0-0 — Giusto pareggio fra Ascoli e Varese, che chiudono sullo 0-0 la sfida al Del Duca. Un punto che fa più comodo agli uomini di Maran che alla squadra ascolana. Inizio vivace con Neto Pereira che al 6' va via a un incerto Faisca, il suo destro sfiora il palo. Reclama invano il rigore al 7' l’Ascoli per un presunto fallo di mano di Figliomeni su tiro di Sbaffo. Bravo Maurantonio al 12' a mettere sulla traversa un tiro dalla distanza di Zecchin, mentre al 15' è Di Donato dalla parte opposta a tirare debolmente fra le braccia di Bressan. Il portiere del Varese si supera al 28’ quando mette in angolo un gran destro di Soncin. Match piacevole, con le squadre che si affrontano senza eccessivi tatticismi. Gli ospiti vanno in gol al 39' con un imperioso colpo di testa di Martinetti su angolo di Zecchin, ma nel silenzio generale l'arbitro Baratta annulla, forse per un fallo su Papa Waigo. Meno bella la partita in avvio di secondo tempo, fatto salva un'uscita bassa di Maurantonio al 5' sui piedi di Martinetti. Ancora Bressan protagonista quando al 22' si tuffa sulla sinistra a deviare in angolo un destro di Gazzola. Valzer delle sostituzioni che non sortisce effetto. Il Varese nel recupero ci prova con Nadarevic prima e Pucino poi, ma il pallone termina sempre sul fondo. Finisce 0-0. (Peppe Ercoli)

cittadella-reggina 3-2 — La Reggina non riesce a gestire il 2-1 raggiunto a inizio ripresa, e si fa prima raggiungere e poi superare dal Cittadella nel finale. Partita bella e intensa, sin dalle prime battute: la prima occasione capita alla Reggina dopo tre minuti, Ragusa pressato da Marchesan calcia centrale. Il Cittadella passa al 5', discesa di Di Roberto e pallone sul secondo palo, controllo e destro di Schiavon "parato" da Rizzato in area, rigore che lo stesso Di Roberto trasforma. Buon momento dei padroni di casa: Job crossa al centro e Maah non arriva per un soffio sul pallone. La Reggina con il passare dei minuti alza il baricentro e mette alle corde il Cittadella: al 23' Ceravolo impegna a terra Cordaz, che si supera al 24' sulla conclusione ravvicinata dello stesso attaccante. Il pari, meritato, arriva al 26': Ragusa supera Marchesan e appoggia a centro area per l'inserimento di Rizzo, il cui diagonale è vincente. Ancora Reggina al 28': Cordaz è costretto ad uscire al limite della propria area per fermare Campagnacci lanciato a rete. Inizio di ripresa tutto padovano, al 5' Maah sfiora solo il traversone di Job che finisce tra le braccia del portiere, ma al 9' la Reggina raddoppia: discesa di Colombo sul quale esce Cordaz, la sfera si impenna e Campagnacci vince il duello di testa con Martinelli e insacca. Foscarini corre ai ripari inserendo Bellazzini e Di Carmine, e la scelta è subito premiata: Bellazzini mette un pallone d’oro a centro area dove irrompe Maah che non sbaglia. Il Cittadella fa poi sua la partita al 40', con Maah che appoggia per Di Carmine: piatto destro vincente. (Simone Prai)

grosseto-modena 1-1 — Il Grosseto interrompe la serie di sconfitte casalinghe, ma non riesce ad andare oltre il pari contro il Modena (1-1 il finale), sceso in campo con sette assenti. L'esordio sulla panchina toscana di Fabio Viviani porta una maggiore determinazione rispetto alle tre gare concluse con una sconfitta allo stadio Zecchini, ma i padroni di casa, pur mostrando qualche miglioramento in fase di gioco, sono stati poco propositivi e le occasioni migliori sono arrivate solo dopo il vantaggio del Modena. Dopo una prima parte senza grosse emozioni, al 12' della ripresa il Modena passa a sorpresa in vantaggio con l'ex Greco, il più veloce a raccogliere la deviazione di Narciso sul tiro di Di Gennaro. La reazione del Grosseto inizia già al 14' con Alfageme, lanciato da Sforzini, ma è fermato da Gaglioni; due minuti dopo è Milani ad impensierire il portiere locale con un tiro centrale. Il Grosseto si riversa nella metà campo emiliana e trova il pari a 8' dalla fine: sul tiro di Gerardi la palla sbatte sul ginocchio del portiere Caglioni, poi su quello di Lupoli, prima di arrivare a Sforzini che insacca. Al 44' Mancino impegna a terra Caglioni e proprio un attimo prima del triplice fischio Stanco fa la barba al palo su una punizione di Carraro. Insomma, un pareggio giusto. (Maurizio Caldarelli)

gubbio-padova 1-0 — "Davide" Gubbio vince ancora, "Golia" Padova cade tramortito. L'umbro Graffiedi è come il Gladiatore, quello del film: combatte su tutti i palloni, segna un gol belissimo sverniciando sullo scatto la difesa avversaria e fulminando Pelizzoli con una rasoiata micidiale. Poi ne sfiora un altro con un giochetto di prestigio alla Del Piero prima maniera: dribbla un paio di avversari e mira con l'effetto al sette opposto, la palla sbatte all'incrocio e torna in campo. Poi indossa la tuta da operaio e lotta a centrocampo, intonando il refrain di una "Vita da mediano". Domenica bestiale, quella del Gubbio, che contro il Padova vive un pomeriggio di gloria vincendo in maniera meritata. Il tecnico del Padova Dal Canto al termine della partita dice: "Gubbio? E' una buonissima squadra, altro che allo sbando. Hanno fame, hanno giocato con il cuore e hanno vito in maniera meritata. Noi? Il Padova se pensa di tagliare un risultato importanti giocando bene mezza partita alla volta si sbaglia di grosso. Questa è la strada sbagliata, del tutto sbagliata. Ci serve un bagno di umiltà". La rete della vittoria al 42' del primo tempo: Buchel, genietto austriaco, inventa un lancio in verticale, lo scatto di Graffiedi squarcia la difesa patavina e il mezzo tentativo di uscita di Pelizzoli non impedisce al puntero rossoblu di infilare un rasoterra di millimetrica precisione. Bello il Padova nel primo tempo, con il portiere del Gubbio Donnarumma che salva il risultato in almeno tre occasioni. Ma alla fine vince il Gubbio formato Simoni: "Buone trame di gioco - spiega Simoni -, tanta corsa, tanta grinta, tanto cuore". (Euro Grilli)

nocerina-crotone 0-2 — Con un micidiale uno-due, ad inizio ripresa, il Crotone supera una brutta Nocerina rimasta in campo solo un tempo. La cura Menichini continua a produrre i suoi effetti: con questo successo i calabresi rilanciano prepotentemente le loro ambizioni, per la Nocerina, invece, è notte fonda. La prima frazione è piacevole, le squadre si danno battaglia soprattutto a centrocampo. Al 18' palla gol per la Nocerina fallita a pochi passi dalla linea di porta da Castaldo, mentre al 21' l’occasione è per il Crotone ma Gabionetta fa ancora peggio calciando incredibilmente a lato, a porta vuota. Al 45' nuova occasione per i rossoneri: dal limite dell'area calcia fuori De Liguori. La ripresa si apre subito con il micidiale uno-due del Crotone: al 7' batte una punizione Fiorenzi per la testa di Gabionetta che infila Russo e due minuti dopo ancora Gabionetta, tutto solo, ribadisce in rete un passaggio di Galardo. Per i padroni di casa si tratta di un'autentica mazzata: Auteri prova a cambiare ma la reazione è blanda, il Crotone - ben disposto - si limita a controllare con facilità non disdegnando qualche contropiede. La Nocerina è penultima, e lascia il San Francesco contestata dai propri tifosi. (Roberto Errante)

sassuolo-livorno 2-1 — Il Sassuolo ritrova, in rimonta, la vittoria che mancava da tre turni; per il Livorno arriva la quarta sconfitta consecutiva, nonostante fossero stati i toscani a portarsi in vantaggio per primi. Decisivi, a favore dei neroverdi, l'ingresso di Boakye e la superiorità numerica. Nemmeno il tempo di registrare i rispettivi assetti che gli ospiti passano: Terranova sbaglia in alleggerimento e il suo affanno si traduce in un'entrata su Dionisi che Candussio non perdona. Lo stesso Dionisi trasforma e cambia il match, anche perché il Sassuolo non ha la brillantezza dei giorni migliori: il rigore che porta avanti gli amaranto arriva all'11', ma il Sassuolo è troppo prevedibile e riesce a combinare qualcosa solo dopo la mezzora quando prima Cofie poi Masucci impegnano Bardi. La replica degli ospiti è in un colpo di testa di Paulinho che non spaventa Pomini, ma convince Pea a cambiare assetto inserendo Boakye all'ora di gioco. Passa un minuto, e il Sassuolo trova il pari (con Sansone) e la superiorità numerica (espulso Genevier per doppia ammonizione), prima che sia Bardi a disinnescare Boakye che centra anche la traversa al 69'. E’ un Sassuolo più convinto, a trazione anteriore, cui mette le ali la superiorità numerica che si concretizza nel sombrero ai danni di Miglionico che vale il rigore del sorpasso, firmato ancora da Sansone: la doppietta dell'attaccante rimette in carreggiata la squadra di Pea, adesso terza, ma rimette in bilico la panchina di Novellino. (Stefano Fogliani)

torino-pescara 4-2 — Quattro gol tutti insieme, il Toro in questa stagione non li aveva mai segnati. C'è riuscito nella giornata più difficile, contro il Pescara di Zeman terza forza del campionato. Finisce 4-2 e a decidere la sfida sono Basha (nel primo tempo), Vives e la doppietta finale di Sgrigna; inutile la doppietta di Immobile. Con questi tre punti - e in attesa dell'esito del match di Padova - il Toro balza a quota 41 e vola via. La cronaca. Partita briosa e spettacolare doveva essere, partita briosa e spettacolare è stata. Il Toro, che non segnava nel primo tempo dal 9 ottobre a Verona, va a fiammate e le occasioni fioccano. A sbloccare i granata ci pensa Basha: è il 38', angolo di Parisi, assist di Iori, tocco vincente del mediano, fra i migliori in campo. Al 42' l'occasione mancata dai granata è incredibile: Stevanovic mette in mezzo una palla invitante, Bianchi deve solo accompagnare in porta da venti centimetri ma sbaglia il più facile dei gol. In avvio di ripresa (3' s.t.) Glik si addormenta, l'ex bianconero Immobile ne approfitta e pareggia. Nel momento più difficile il Toro però torna in cattedra e ritrova il gol con Vives, altro mediano al primo gol stagionale, proprio come Basha: è l’8', Anania esce al limite di testa, Vives stoppa da trenta metri e indovina il piazzato. La squadra di Zeman non ci sta, si butta avanti e subisce la lezione in contropiede da Sgrigna che colpisce due volte in quattro minuti (19' e 23') e chiude definitivamente i conti, vanificando il secondo gol di Immobile che giunge nel recupero. (Fabrizio Turco)

verona-albinoleffe 1-0 — E' Thomas Pichlmann che fa salire il Verona sull'ottovolante. E' infatti l'attaccante austriaco (quattro gol, tre decisivi) a scardinare il bunker dell'AlbinoLeffe venuto al Bentegodi con il preciso obiettivo di portare a casa almeno un punto. L'Hellas centra così l'ottava vittoria consecutiva ed entra nella storia del campionato di serie B, così come il Verona di Prandelli, che poi finì in serie A. La gara è stata, come previsto, un puzzle da risolvere. L'AlbinoLeffe di Fortunato, copertissimo, non lascia nessun varco ai gialloblu, per avere la meglio servono calma e pazienza. Il Verona ci prova mantenendo un possesso palla altissimo e sfruttando le velocissime verticalizzazioni di Gomez. Nel primo tempo la squadra di Mandorlini colpisce una traversa (siluro di Tachtsidis) e sbaglia un gol fatto con Abbate (conclusione alta) a due passi da Offredi. La fortuna non pare essere dalla parte dei veronesi, che in apertura di ripresa colpiscono un altro palo (Maietta) con conseguente ribattuta sulla linea (schiena di Ferrari) dopo il colpo di testa a botta sicura di Gomez. La chiave del match è quando Mandorlini decide di schierare tutte le punte: esce uno stremato Ferrari, fuori anche Russo e dentro Bjelanovic e appunto Thomas Pichlmann. Il gol è una collaborazione tra i due: la spizzata è del croato, la ciabattata letale del bomber viennese. L'AlbinoLeffe finisce in dieci per un fallo di Laner a terra (schiaffetto a Gomez), mentre il Verona di Mandorlini scrive una pagina importante della sua storia. (Gianluca Vighini)

vicenza-empoli 1-0 — Basta un gol al Vicenza per mettere k.o. l'Empoli. Gli uomini Cagni superano i toscani grazie a una rete di Rigoni, aiutato da un difensore avversario, e prolungano la striscia positiva. La cronaca. Il primo tempo non regala grosse sorprese: il Vicenza privo del bomber Abbruscato cerca più volte di farsi vivo in avanti, ma sembra smarrirsi negli ultimi sedici metri. Da parte sua l'Empoli non riesce a impensierire la retroguardia della squadra biancorossa. L'unico lampo arriva al 24' quando l'Empoli crossa dalla destra con Buscè. Il pallone sorvola l'area ma Coralli non interviene. Le due squadre continuano ad affrontarsi a viso aperto, ma il gol non è nell’aria. Si va così negli spogliatoi sul risultato di 0-0. Nella ripresa, al 5' Paolucci entra in area e prova il tiro: la conclusione è forte ma Valdifiori mette in angolo deviando la traiettoria. Al 18' risponde l’Empoli con Coppola ma il suo tiro non inquadra la porta. Dopo tanti sussulti arriva la rete. Protagonista è Rigoni che, ricevuto un pallone basso da Mustacchio, calcia di potenza da fuori area: il tiro è potente, Stovini devia con la schiena, e la sfera entra in rete. L'Empoli non riesce a rispondere. È ancora il Vicenza a rendersi pericoloso con Botta che al 45’ colpisce la traversa calciando da dentro l’area. Sul ribaltamento di fronte Coralli stoppa un pallone di petto, calcia al volo di destro ma Frison è super e respinge. (Nicola Negrin)