Sale la temperatura, sale la tensione e salgono anche le polemiche arbitrali. Ovvietà di stagione, ma è bene ricordarle. Da qui fino alla fine del campionato quasi tutte le partite possono essere decisive e quindi è inutile attendersi commenti pacati dopo qualche svista (inevitabile) dei fischietti. Nulla di nuovo, accade in ogni torneo. L’ideale per la squadra di Braschi sarebbe un percorso netto fino a maggio, ma siccome non è una missione da umani, quello che il designatore può e deve pretendere è ridurre al massimo gli episodi contestati, evitando errori non da campionato italiano. In altre parole: la qualità dei nostri arbitri e assistenti è molto alta. Ecco perché quando capitano sbagli come il fuorigioco non visto a Pescara, l’amarezza è legittima. Per fare un paragone è come un rigore sbagliato di Balotelli o Del Piero. Può capitare, ma di solito non capita. Ieri purtroppo oltre agli errori di Celi (dato contro l’Inter il penalty sbagliato), anche Doveri a Palermo non ha visto due rigori, mentre Orsato è stato troppo tenero con Matuzalem (andava espulso). E stasera c’è Lazio-Juve: tocca a Giannoccaro.

Il fallo di mano di Flamini. Sky

milan-napoli 1-1 — Rocchi di Firenze
Una decisione discutibile (ci stava un rigore per il Napoli), ma per il resto la gara di Gianluca Rocchi è positiva. Gestisce senza paura, valuta bene in occasione del vantaggio del Milan e non esita a mostrare il rosso diretto allo stesso Flamini per una entrataccia su Zuniga. Insomma, sarebbe una prova da 7 in pagella se non ci fosse stato l’episodio al minuto 19 quando Hamsik da sinistra cerca un cross. A qualche metro c’è Flamini con entrambe le braccia larghe, il pallone gli sbatte sulla destra nonostante un movimento verso l’interno. C’è il rebus dell’involontarietà, ma affrontare un avversario come ha fatto Flamini è sempre rischioso. Rocchi decide di non punirlo, ma sarebbe stato più corretto il contrario. Certo, su queste situazioni ci sono difformità di giudizio: la sensazione è che la vicenda Granqvist (rigore non dato alla Juve contro il Genoa e 10 giorni dopo interpretazione dell’Aia che ha giudicato corretto l’operato dell’arbitro Guida) abbia fatto da spartiacque: ora sempre più si tende ad assolvere il difensore. Per il resto, il Napoli ha protestato sul gol dell’1-0, ma Pazzini non sembra commettere ostruzione sul tentativo d’anticipo di Britos. Nella ripresa rosso diretto a Flamini: molto pericolosa la sua entrata con entrambi i piedi alti. E il fatto che abbia preso prima il pallone non cambia nulla: le direttive dell’Uefa sono chiare. Va espulso chi commette interventi simili.

cagliari-inter 2-0 — Celi di Bari
Il rigore sbagliato. Una settimana dopo le polemiche seguite alla decisione di Gervasoni di concedere un penalty inesistente contro l’Inter, la squadra di Stramaccioni si ritrova ancora a protestare per una scelta errata del direttore di gara sul fallo chiamato in area a Silvestre. Chiariamo subito una cosa: Celi di sviste importanti ne ha commesse due. Il Cagliari, infatti, doveva andare dal dischetto qualche minuto prima per l’intervento di Kuzmanovic sulle gambe di Ibarbo. L’arbitro non è troppo distante, ma lascia continuare. Premia, invece, il «tuffo» di Pinilla che cerca il contatto con il difensore nerazzurro e quando lo trova si lascia cadere, come lui stesso ha confessato nel dopo partita: "Appena ho sentito il tocco mi sono buttato. Quando ti toccano in area, l’attaccante deve essere anche bravo a capire la giocata da fare". Non il massimo della sportività...
Nel corso della sfida ci sono stati altri episodi dubbi con Celi non sempre preciso. Nel primo tempo contatto tra Dessena e Rocchi: il difensore con il corpo sposta l’attaccante commettendo fallo. Sarebbe punizione e minimo giallo al cagliaritano. Minimo, perché si può discutere se ci fossero gli estremi del rosso per chiara occasione da rete: forse, considerando il possibile recupero dell’altro difensore, il giallo era il cartellino più consono. Nella ripresa altra punizione non fischiata al limite, ma questa volta danneggiato il Cagliari (fallo di Silvestre su Dossena). Nella occasione che porta al rigore non dato ai rossoblù, da segnalare un dubbio perché Ibarbo parte a centrocampo dopo un contrasto al limite del gioco pericoloso. Nel finale c’è un altro intervento sospetto nell’area dell’Inter: protagonista sempre Ibarbo che cerca di superare in velocità Juan Jesus. Il difensore si aiuta con mestiere e anche con un braccio. Resta qualche dubbio. Per il resto, ci stanno le ammonizioni, compresa quella "pesante" a Conti: era diffidato, salterà la trasferta di Napoli.

CHIEVO-CATANIA 0-0 — Giacomelli di Trieste
Gara tranquilla, controllata senza problemi dall’arbitro.

GENOA-SAMPDORIA 1-1 — Orsato di Schio
Sfida dura, come da aspettative. Orsato la gestisce abbastanza bene, ma commette un errore grave: mostra soltanto il giallo a Matuzalem dopo l’entrata durissima su Krsticic (uscito in barella). Ci stava l’espulsione diretta e tra l’altro il brasiliano non è nuovo a questi interventi (graziato anche contro la Lazio dopo la forbice su Brocchi). Protesta il Genoa, ma è corretta la spallata di Poli su Borriello. Giusta l’espulsione di Costa per doppia ammonizione: la seconda arriva per un fallo su Floro Flores.

PALERMO-BOLOGNA 1-1 — Doveri di Roma
Ci sono due rigori, uno per parte, non concessi dall’arbitro. Gli episodi arrivano nel finale della partita: prima Aronica (andava espulso per aver negato una chiara occasione da gol) mette giù Gilardino che stava per calciare in porta, poi Taider aggancia Kurtic. Giusto, invece, lasciar correre sulla ennesima mischia in area emiliana con Barreto a terra senza motivo.

PARMA-UDINESE 0-3 — Merchiori di Ferrara
Facile partita per Merchiori (è della Can B) ben assistito dai collaboratori. Ci sta il giallo mostrato a Muriel per simulazione.

TORINO-ROMA 1-2 — Romeo di Verona
Bene Romeo, ma soprattutto sono stati gli assistenti a fare la differenza. Precise e puntuali le segnalazioni sul fuorigioco di Musolino e Paganessi. Corretto anche il doppio giallo per Balzaretti: in entrambe le occasioni paga le sbracciate (avversari colpiti) ai danni di Vives e Cerci.

atalanta-fiorentina 0-2 — Russo di Nola
Nel primo tempo fallaccio di Sissoko su Radovanovic: giallo tendente all’arancione. Occhi puntati sull’episodio del 15’ s.t.: Ljajic salta Stendardo che frena la palla con la mano. Rigore ineccepibile. Per la Fiorentina è il terzo rigore in due partite consecutive dopo i due segnati nella sfida contro il Milan al Franchi di domenica scorsa. Al 25’ s.t. invece non c’è rigore: Ljajic calcia a colpo sicuro sul cross di Cuadrado dalla destra, ma questa volta Stendardo ha il braccio attaccato al corpo. Due minuti e la Fiorentina raddoppia. Cuadrado serve Larrondo per la fiondata mancina. La posizione dell’argentino è regolare al momento del passaggio. Nel finale l’arbitro Russo estrae anche un giallo per Larrondo (duro su Bonaventura) e un rosso diretto. L’espulso è Denis che sceglie una scivolata pericolosa — ma con il piede alto sulla gamba dell’avversario — per fermare Pizarro. Decisione corretta quella del direttore di gara campano. (M.B.)

pescara-siena 2-3 — Rizzoli di Bologna
L’unico vero episodio da moviola è quello che decide il match perché Agra è in fuorigioco quando parte il passaggio del compagno. Il portoghese è oltre l’ultimo uomo del Pescara, mentre quando passa il pallone a Emeghara lo svizzero è in linea. Ma il gioco andava fermato prima. (M.B.)