Giuseppe Sculli esulta dopo l'1-0 di tacco. LaPresse

Due gol di Giuseppe Sculli tengono in piedi il Genoa a Lecce che sfiora la vittoria dopo avere rimontato i rossoblù. Il calabrese segna di tacco l'1-0; Muriel pareggia nella ripresa; Brivio compie il sorpasso, ma ancora Sculli, con la deviazione di Giacomazzi, coglie il pareggio, poco prima di fallire il 3-2 al 94' dopo un poderoso contropiede. Un 2-2 spettacolare che ridimensiona in parte i salentini che fanno la differenza solo grazie ai singoli e e rilancia le quotazioni dei rossoblù.

spazi chiusi — Serse Cosmi non svela i suoi obiettivi, ma dai suoi occhi puoi percepire sogni fino a poco tempo fa proibiti. Schiera il solito 3-5-2, con i gioielli Cuadrado e Muriel e l'esperienza di Delvecchio e Di Michele. Compatto il Genoa di Marino, sull'orlo del baratro. Lui punta sul 4-4-2 e opera molti cambi rispetto alla vigilia, a cominciare dalla fase offensiva con Sculli preferito a Ze Eduardo, affiancato a Palacio. Ma non è il solito Lecce arrembante che attacca gli spazi e non ti fa rifiatare. Bastano pochi minuti per allineare tutte le difficoltà dei salentini, aggrediti da un Genoa che pressa e gioca con un baricentro molto alto. La squadra di casa cerca di fare valere il suo gioco brioso e veloce; Cuadrado confeziona palle bellissime, ma su Muriel la marcatura è asifissiante. Il Genoa ha comunque la capacità di addomesticare la partita a suo uso e consumo, anche se a volte non pressa a dovere sulla linea mediana, favorendo le ripartenze dei pugliesi.

di tacco — Ma al 21' arriva il vantaggio genoano. Una rete all'insegna del colpo di tacco: quello di Palacio che scatena il cross di Jankovic, e quello di Sculli; Miglionico cerca di spazzare, ma oltre la linea di porta: gol valido segnalato con tempismo dall'assistente De Luca. Il gol ha il potere di sbilanciare il Lecce che non decolla mai. L'unica occasione è per Bertolacci, su cui Frey chiude bene. Poi solo confusione e tanto nervosismo. A pagare sono Cosmi, espulso per proteste dopo un fallo non punito del già ammonito Kucka, poi i diffidati Delvecchio e Tomovic, le cui ammonizioni gli impediranno di giocare domenica prossima a San Siro con il Milan. Proteste che montano per un'entrata dubbia in area su Muriel. In soldoni, il vantaggio del Genoa è meritato, anche se Marino si gode in parte il risultato per l'infortunio al ginocchio destro di Granqvist, sostituito in lacrime al 34' con Carvalho.

Luis Fernando Muriel ha appena pareggiato. LaPresse

l'ora di muriel — Ci prova il Lecce a spaventare il Genoa all'inizio della ripresa, ma è Kucka per ben due volte dalla distanza a impegnare seriamente Benassi. Intanto Cosmi perde Cuadrado che lascia il posto a Blasi per problemi muscolari. L'uscita del talento non incide però sulla squadra. Anzi, sfruttando un Genoa troppo lungo, i giallorossi si ricompattono e pressano con più convinzione e ordine. Muriel affila le unghie e al 16' trova il gol del pareggio, il suo quinto sigillo stagionale. Illuminante l'assist di Bertolacci che pesca a sinistra il colombiano, abile a fulminare Frey con un sinistro potente. L'1-1 è liberatorio perché lima gli ultimi spigoli di tatticismo e regala spettacolo alla partita con cambi di fronte continui. Marino e Cosmi cambiano molto, ma il tecnico del Genoa non risolve alcuni collegamenti difensivi. Accade così che al 36' l'immarcabile Bertolacci guadagni una punzione al limite. Batte Brivio; un sibilo dai 25 metri con palla che si abbassa sotto la traversa, nonostante le dita protese di Frey: è il 2-1. Cosmi, in tribuna esulta e alza il pugno. Ma il Lecce non fa i conti con le sette anime del Genoa che al 41' fa 2-2. E' altro gol sporco di Sculli: deviazione in porta, ma con quella decisiva di Giocomazzi. E potrebbe essere addirittura tripletta se Benassi non respingesse al 94' il tiro del calabrese dopo un contropiede a cento all'ora.