Contrasto Pellissier-Bellusci. Ansa

Chievo e Catania mettono un punto da parte in un match decisamente da dimenticare, che fa sorridere appena un po' il Chievo (punto prezioso in chiave salvezza), ma ben poco il Catania, che sperava ancora in un posticino in Europa l'anno prossimo. La colpa della squadra di Maran è stata quella di crederci troppo tardi, buttando il primo tempo e spingendo solo nella ripresa, con tanti errori di impostazione e nei momenti cruciali e poca lucidità in mezzo al campo. Faceva molto caldo, a Verona, però...

mamma che noia — Corini sa bene che prima del delicato match col Siena di domenica prossima è d'obbligo muovere la classifica per avvinicare la salvezza: così il Chievo schiera una squadra compatta con un 5-3-2 solido rinforzato dai rientri di Andreolli, Dainelli, Dramé e Cofie, tutti titolari. Niente trequartisti: Hetemaj accanto a Rigoni e Cofie. Nel Catania Maran sceglie Biagianti per Castro e questa è l'unica nota degna di citazione in una squadra ormai consolidata nel suo 11 di partenza. Il primo tempo è da dimenticare. Un po' per il gran caldo, un po' per scelte dei due allenatori, i primi 45 minuti scivolano via con appena un paio di emozioni. Il Catania per 30 minuti resta tutto dietro la linea del pallone e si affida alle ripartenze di Gomez e Barrientos. Il Chievo spinge di più, sbagliando però tutto il possibile. Tanti errori in fase di impostazione per entrame le squadre. Bene Théréau, che sfonda senza successo al 14', poi colpisce al volo su un cross bellissimo (anche questo colpendo al volo) da destra di Pellissier. Finalmente alla mezzora anche gli ospiti iniziano a spingere e la difesa del Chievo trema un paio di volte per errori scriteriati di Dramé (lanciato Gomez, ma Puggioni esce e anticipa il rivale) e Cofie, che lascia correre un cross di Izco permettendo a Gomez di tirare dal limite dell'area sbagliando mira. Al 39' poi gran punizione di Lodi, con la palla di un niente sopra la traversa. Tutto qua. Primo tempo da dimenticare.

Hetemaj su Spolli. LaPresse

sveglia rossazzurra — Nella ripresa cambia la musica. Dopo appena tre minuti subito gran parata di Puggioni, che ribatte un colpo di testa di Bergessio servito direttamente da una punizione di Lodi. Il Catania ha capito che può provare il colpaccio e chiude gli spazi a centrocampo cercando il tridente molto mobile davanti. Il Chievo risponde con lanci lunghi per Pellissier e Théréau. Il risultato? Due squadre subito allungate: tanti saluti alla preoccupazione per il gran caldo. E infatti Dramé non trova avversari e corre verso l'area avversaria senza trovare opposizione, sprecando con un tiro non potentissimo una ghiotta occasione in mezzo a tanta difficoltà per i gialloblù. Ma è il Catania a spingere di più, col Chievo che prova a ingolfare il centrocampo per rallentare il gioco, senza successo. Barrientos e Bergessio si trovano a vicenda a meraviglia: Dainelli e Cesar devono soffrire per evitare guai a una difesa costretta a un lavoro ben più complicato rispetto al primo tempo. Corini corre ai ripari e toglie un Théréau non più capace di pungere per Samassa, oltre a un deludente Dramé per un più concreto Sardo, per frenare la verve di Barrientos sulla fascia destra, spostando Frey a sinistra e mettendo a destra lo stesso Sardo. Ma il Catania continua a pungere con le puntate di Gomez e Barrientos lanciati a ripetizione dai centrocampisti e da un Bergessio bravissimo a fare da sponda ai compagni. Puggioni risolve su Gomez, Dainelli su Bergessio. Il match si sposta di fatto nella trequarti gialloblù. Eppure il Chievo va vicino al gol al 31' con un colpo di testa di Andreolli deviata da Bellusci: Andujar salva in tuffo. Poi solo Catania, che fino al 90' non molla, ma la grande voglia serve a poco se manca la testa. E soprattutto brava la difesa clivense, ben organizzata e capace di alzare un muro insuperabile. E 0-0 sia.

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