L’esultanza di Floro Flores dopo il vantaggio. Ansa

Occasione sprecata per il Genoa, ulteriore passo in avanti per un’Atalanta sempre più salva. Al Ferraris la squadra di Ballardini illude i tifosi passando subito in vantaggio con il ritrovato Floro Flores, ma viene immediatamente ripresa da un bel sinistro di Del Grosso. Dopo 8’ è già 1-1: finirà così, al termine di una gara accesa, intesa, ma parecchio confusionaria. I liguri giocano con generosità, ma davanti mancano idee e lucidità al momento di colpire. Colantuono (espulso nella ripresa) gioca una gara accorta, provando a colpire in ripartenza e blindando la squadra nella seconda metà della ripresa. Il pari è giusto e pesa in maniera opposta. Il Genoa rimane sotto la linea della salvezza e il Siena, battendo il Chievo domenica, può allungare a +4. L’Atalanta rimane a distanza di sicurezza: +9.

botta e risposta — Ballardini si affida a Floro Flores, visto bene in allenamento, a cui si affianca Jankovic, con Bertolacci a supporto. Scelta che pare subito vincente: dopo 6’ il Genoa è in vantaggio, con un gol dell’ex udinese, bravo a svettare su un calcio di punizione, sfruttando la disattenzione della difesa atalantina (Del Grosso su tutti) sul secondo palo. Ma la risposta è fulminea. Prima Lucchini impegna Frey, che mette in angolo. Poi, sull’angolo, Del Grosso si fa perdonare, sfruttando il contro-regalo del Genoa: dormita sullo schema, l’ex Siena aggancia in totale libertà e batte Frey con un bel sinistro incrociato dal limite.

disordine — La cronaca del match, di fatto, si esaurisce qui. Perché, nonostante le buone premesse, succede poco altro. Non si annotano occasioni clamorose, non si registrano grandi parate di Frey e Consigli. La partita la fa il Genoa, e non potrebbe essere altrimenti, ma mancano la qualità e le idee per scardinare l’attenta difesa atalantina. Matuzalem è il cervello e prova a dare ordine, ma in mezzo c’è troppa densità e si finisce per giocare molto più sul fisico che sulla tecnica: molti i lanci, spesso per nessuno, qualche tentativo di sfondamento sulle corsie, con Granqvist e Moretti, e qualche tiro da fuori sintetizzano la prova del Genoa. Troppo poco.

testa — “Dovevamo giocare con la testa”, ha spiegato Colantuono nell’immediato dopo gara. I suoi l’hanno fatto, e bene. Provando anche a colpire, con Livaja e Moralez, in un paio di ripartenze nel primo tempo e chiudendosi con ordine durante il confuso forcing genoano nel finale. Inutili i tentativi dei padroni di casa, che ci provano con Immobile (entrato al posto di uno stanco Floro Flores), Matuzalem e (soprattutto) Bertolacci e generano diverse mischie nell’area bergamasca. Ma quando, a 10’ dalla fine, Stendardo chiude in acrobazia su Antonelli, a due passi dalla porta, si capisce che non c’è nulla da fare. La salvezza rimane lontana.