La decisione improvvisa e clamorosa è arrivata ieri per posta elettronica certificata al Comune di Quartu Sant'Elena: il Cagliari, comunica di voler "interrompere ogni rapporto di collaborazione" in merito all'utilizzo dello stadio di Is Arenas. Notizia choc appena ventiquattrore prima del vertice svoltosi oggi in Prefettura a Cagliari tra lo stesso prefetto, Alessio Giuffrida, il questore Massimo Bontempi, e gli inviati della Lega Serie A, Achille Serra e il direttore generale della Lega Marco Brunelli, e il comune di Quartu.

Accesso al pubblico sempre vietato a Is Arenas. Ansa

cagliari: via da quartu — Ma il Cagliari sembra aver ormai deciso: via da Quartu definitivamente, ormai non c'è più margine di trattativa per discutere. La società rossoblù fa sapere che deve pensare a tutelare i legittimi e concreti interessi del club. In poche parole: serve uno stadio aperto al pubblico. Per la prossima partita "casalinga" con l'Inter, il 14 aprile, in ballo ci sono state due ipotesi: il Manlio Scopigno di Rieti o il Nereo Rocco di Trieste, scelto all'inizio della stagione come stadio casalingo del Cagliari.

bocciata rieti, forse trieste — Il vertice in Prefettura si è concluso poco prima delle 14 con un sostanziale nulla di fatto. La situazione, infatti, pur leggermente più aperta, resta sempre in stallo perché la Prefettura ha dato 24 ore al Cagliari per presentare un "mini progetto", riadattando il vecchio, attraverso il quale chiedere l'accesso per un numero di spettatori inferiore ai cinquemila. Resta l'interrogativo sul dove, visto che Rieti è stata ritenuta totalmente inadeguata da parte della Lega che su questo è stata categorica. La Lega Calcio spiega: "Lo stadio indicato è Trieste - ha detto il d.g. della Lega, Marco Brunelli - ed è immediatamente disponibile".

spiraglio is arenas — Dal Tavolo in Prefettura emerge, comunque, uno spiraglio per consentire al Cagliari di continuare a giocare all'Is Arenas. "Ci auguriamo che il Cagliari possa riflettere ed essere d'accordo su questa soluzione", ha aggiunto Serra. D'accordo anche la Prefettura di Cagliari: "Abbiamo individuato un percorso di fattibilità - ha detto il prefetto Alessio Giuffrida - a determinate condizioni. Per noi è importante che il Cagliari giochi in Sardegna: quando si parla di boicottaggio stiamo parlando di una notizia destituita di fondamento". Ma quali sono queste condizioni? Occorrono tra l'altro l'accertamento di conformità, uno spazio per i disabili e la delimitazione per i 4.999 tifosi". E su questo si dovrà pronunciare la commissione comunale di vigilanza di Quartu. "Se il Cagliari ha deciso altro - ha detto il vicesindaco Fortunato Di Cesare - ci dispiace. Noi siamo stati collaborativi, abbiamo fatto davvero il possibile". Si è parlato anche della agibilità definitiva. "Il Cagliari - ha riferito Giuffrida - non ha ancora presentato il progetto. Tutto questo praticamente a un mese dall'ultima riunione. Per me è inspiegabile". Quartu è pronto a dare una mano: "Stiamo cercando - ha detto il vicesindaco - una soluzione per via Olimpia".