Il protagonista
Dimarco non finisce pi¨´ di stupire: nessuno come lui in Europa
Sarebbe un peccato abituarsi a certi capolavori, ma Federico Dimarco fa di tutto per rendere il pi¨´ ricco possibile il banchetto di delizie calcistiche a disposizione dei tifosi dell'Inter. L'ennesima, la prima di questa stagione, l'ha sfornata a Empoli. Da fermo, nel secondo tempo, ha tolto le castagne dal fuoco ai nerazzurri silurando Etrit Berisha dalla distanza. Ovviamente il piede ¨¨ il solito mancino, che in queste cinque settimane di stagione ¨¨ gi¨¤ alla voce "primato" delle statistiche stagionali.
Al top
¡ª ?Il dato ¨¨ di semplice lettura: nei cinque campionati europei top (Serie A italiana, Premier League inglese, Liga spagnola, Bundesliga tedesca e Ligue 1 francese) nessun difensore ha contribuito pi¨´ di lui nei gol. Dimarco, prima della rete all'Empoli, arrivava infatti da tre assist consecutivi contro Cagliari, Fiorentina e Milan: quattro in tutto, come soltanto Jeremie Frimpong del Bayer Leverkusen e Caio Henrique del Monaco sono riusciti a fare. Ma la soddisfazione del mondo interista va al di l¨¤ dei bonus da fantacalcio. In un'epoca in cui i terzini crossatori sono rari come il lievito durante il lockdown e in cui spinta e copertura non convivono mai nei Dna degli esterni a tutta fascia, Inzaghi beneficia di un 25enne con ottima esperienza internazionale che trita la corsia nelle due fasi per 70 minuti a partita - fino ai cambi sistematici dell'allenatore - e che fa cantare il mancino sia nei cross che nelle conclusioni, calci piazzati compresi. E anche quando il match sembra girare storto, leggasi Empoli, Dimarco estrae il coniglio dal cappello risolvendo il fine settimana a tutta la famiglia interista. Una famiglia in cui ¨¨ cresciuto lui stesso, dagli spalti del Giuseppe Meazza al settore giovanile.
Le parole
¡ª ?Ovviamente a bordocampo ¨¨ lui il primo fermato dai giornalisti per l'intervista a caldo: "Ci tengo a dedicare il gol a Marko Arnautovic che ha avuto questo infortunio oggi, non sar¨¤ una cosa semplice". Poi Dimarco minimizza la prodezza della Computer Gross Arena: "La palla mi ¨¨ arrivata bene sul sinistro, fortunatamente ¨¨ entrata", come se si trattasse di ordinaria amministrazione. E poi ancora, sempre lucido: "Credo che sia uno dei punti pi¨´ alti della mia carriera, ma io penso a lavorare. L'importante ¨¨ la vittoria della squadra, ¨¨ l'unica cosa che conta. Se si vuole lottare per qualcosa, bisogna vincere con le piccole e oggi non ¨¨ stata facile. Abbiamo dato un segnale al campionato". Federico, in particolare, l'ha dato a tutta Europa.
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