Sono nomi da gi¨´ il cappello. Pel¨¦, Beckenbauer, Gerd M¨¹ller, Eusebio, Chinaglia, Cruijff e George Best. A cavallo tra gli anni settanta e ottanta l¡¯America sembrava destinata a diventare l¡¯El Dorado del calcio mondiale. Anche perch¨¦, chi tornava, raccontava di quanto si stesse bene l¨¬, di come si vivesse in modo fantastico, eccetera eccetera. Pel¨¦ in America ¨¨, per certi versi, considerato come Cristoforo Colombo: uno scopritore di mondi lontani. L¡¯uomo che sbatt¨¦ il soccer in prima pagina. L¡¯uomo che tra il 1975 e il 1977, le tre stagioni in cui si esib¨¬ negli stadi d¡¯America, contribu¨¬ a togliere dalla nicchia lo sport degli emigranti, parola da quelle parti mai pronunciata con tono amichevole. Il fenomeno brasiliano scelse i New York Cosmos, con Beckenbauer e Chinaglia. Cruyff e Best, invece, scelsero i L.A. Aztecs (pur non giocando mai insieme).
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