La nuvoa stella Jeremy Lin va a canestro. Ansa

La Linsanity contagia anche Orlando e l’All Star Game weekend. Naturalmente non è una sorpresa. Prima del Rising Stars Challange, infatti, la Nba produce Jeremy Lin in sala stampa per un affollatissimo incontro con i media americani e internazionali. Roba da Kobe Bryant o LeBron James. Invece si tratta di un giocatore che in tre settimane è passato dal suo probabile terzo taglio in una stagione e mezzo di basket Nba a una surreale notorietà globale. "Devo essere sincero - confessa il giocatore con la sua solita umiltà - sono molto sorpreso dal fatto che la gente continui ancora a parlare della Linsanity. Spero che adesso l’attenzione si sposti sui Knicks e sui successi della squadra". L’attesa per Lin, convocato all’ultimo momento a dispetto delle regole, e il nuovo formato del Rising Stars Challange però non cambiano la sostanza.

EFFETTO LINSANITY — L’evento del venerdì dell’All Star Game Weekend, infatti, non riesce a decollare e la gara anche a Orlando, nonostante le schiacciate e i no look pass, risulta decisamente monotona. Non più rookie contro sophomore, ma i migliori giocatori al primo e al secondo anno di Nba convocati a Orlando vengono selezionati dai due General Manager d’eccezione, Charles Barkley e Shaquille O’Neal, con un draft stile partita al campetto. Una scelta a testa per costruire due squadre bilanciate.

Blake Griffin show — Sulla carta la Team Shaq è decisamente affascinante con un interessante backcourt formato dalla coppia Lin-Rubio e sotto canestro un Blake Griffin pronto a schiacciare tutto quello che gli passa vicino. Team Chuck però può vantare la prima scelta assoluta allo scorso draft, Kyrie Irving, che più che cercare l’assist a effetto opta per le conclusioni personali, chiudendo il primo tempo con 18 punti frutto di un ottimo 7/8 dal campo (e 4/4 dalla lunga distanza).

Kyrie Irving, mvp con 34 punti. Reuters

IRVING DA CAPOGIRO — Di difesa naturalmente neanche a parlarne. Griffin, in campo anche domenica con le All Star vere, fa solo una breve apparizione, quanto basta per produrre una super schiacciata sull’assist di Lin. A fine primo tempo la Team Chuck e’ avanti 77-65. Nella ripresa la musica non cambia. Blake Griffin strappa applausi con un paio di schiacciate delle sue ma la Team Chuck resta saldamente davanti con i canestri di George e di un super Irving, praticamente infallibile dal perimetro. La squadra di Charles Barkley così conquista il Rising Stars Challenge sconfiggendo la compagine di Shaquille O’Neal 146-133. Il premio di Mvp del match lo porta a casa Kyrie Irving il quale mette a referto 34 punti e nove assist tirando con percentuali assurde, 12/13 dal campo e un perfetto 8/8 dalla lunga distanza. Prestazione notevole in una gara però da sbadigli.