Pau Gasol in entrata contro Nowitzki e Haywoodd di Dallas. Epa

I campioni Nba battuti sul proprio parquet da Bryant e compagni: Kobe, però, lascia la scena ai suoi compagni, i protagonisti sono Gasol, Bynum e nel finale anche Fisher e Barnes. Bene anche i Clippers, con i soliti Paul e Griffin a menare le danze, e i Thunder che dominano Boston. Grande rimonta di Minnesota su Utah, bene Orlando sul campo dei Nets, dov'è applauditissimo Dwight Howard.

Dallas Mavericks-Los Angeles Lakers 91-96
Senza Lamar Odom, assente scusato per problemi personali, i Dallas Mavericks (21-13) cedono il passo di fronte a dei Lakers (20-13) che dopo la riunione riservata tra i giocatori dimostrano uno spirito ben diverso rispetto a quello a cui ci hanno abituati in questa stagione nelle gare esterne. Lo si nota di più perché nel finale di una partita molto equilibrata le giocate decisive non portano la firma di Kobe Bryant (che chiude con 4/15 al tiro): Derek Fisher, infatti, chiude con cinque punti consecutivi un parziale di 9-0 per il +7 ospite (89-82 a 3'43 dalla fine), poi Bynum chiude con la schiacciata l'alley oop lanciato da Bryant (93-86 a 1'05 dalla sirena), quindi Matt Barnes recupera un rimbalzo offensivo capitale dopo un pesante 0/2 ai liberi di Gasol, per poi andare lui in lunetta e firmare il +4 a diciotto secondi dalla fine (95-91). Di squadra, dunque, i Lakers passano nel Texas.
Dallas: Nowitzki 25 (8/16, 1/6, 6/8 tl), Carter 20, Terry 16. Rimbalzi: Nowizki 12. Assist: Marion e Terry 5.
L.A. Lakers: Gasol 24 (11/18, 2/6 tl), Bynum 19, Bryant e Fisher 15. Rimbalzi: Bynum 14. Assist: Blake 5.

Oklahoma City Thunder-Boston Celtics 119-104
Undicesima vittoria consecutiva in casa per i Thunder (26-7), che contro questi Celtics (privi ancora di Rondo, squalificato, e dei lunghi O'Neal, Wilcox e Bass) segnano settantadue punti nella prima metà di gara creando una differenza molto difficile da colmare. Gli ospiti sono partiti benissimo (+10 dino alla tripla di Pietrus per il 22-12 a 5'24 dalla prima pausa) per poi essere dominati. Cook firm ai +21 a 7'56 dalla fine del secondo quarto (51-30), il margine tra le ue formazioni ariverà anche a essere di ventisette punti ma gli ospiti (15-17) hanno dimostrato carattere non mollando mai la partita. Con sei punti consecutivi di Allen arriva il -8 (106-98 a 4'35 dalla fine), ma le mani (e le gambe) dei Thunder non tremano e i giocatori di Brooks si assicurano la vittoria nel finale.
Oklahoma City: Westbrook 31 (10/22, 1/2, 8/9 tl), Durant 28, Cook e Harden 17. Rimbalzi: Perkins 10. Assist: Harden 7.
Boston: Pierce 23 (4/11, 1/4, 12/16 tl), Garnett 23 (8/11, 7/8 tl), Allen 21, Pietrus 16, Bradley 12. Rimbalzi: Garnett 13. Assist: Pierce 8.

Los Angeles Clippers-Denver Nuggets 103-95
Senza Gallinari, Fernandez e Lawson, i Nuggets (18-16) restano comunque in partita fino alla fine sul campo dei Clippers (20-11), che tornano a vincere dopo due sconfitte consecutive affidandosi all'inevitabile coppia Paul-Griffin. Gara equlibratissima, con il solito highlight incredibile di Griffin (andatevi a rivedere la sua schiacciata a 9'36 dalla fine del terzo quarto!), e un parziale di 10-2 che mette fine alla contesa: a chiuderlo è DeAndre Jordan, che corregge con la schiacciata l'errore di Butler da sotto (bravissimo lui, però, a conquistare il rimbalzo d'attacco dopo lo 0/2 ai liberi di Griffin). I Clippers entrano così nell'ultimo minuto sul +8 (101-93) e portano a casa il successo.
L.A. Clippers: Paul 36 (8/9, 3/7, 11/12 tl), Griffin 27, Foye 11, Jordan 10. Rimbalzi: Jordan 16. Asssit: Paul 9
Denver: Afflalo 20 (5/6, 2/4, 4/5 tl), Hamilton 18, Brewer e Faried 12, Harington 11. Rimbalzi: Faried 9. Assist: Miller 8.

Westbrook e Durant esultano: è la coppia d''oro dei Thunder. Epa

Chicago Bulls-Milwaukee Bucks 110-91
Quando ci sono assenze molto importanti da una parte e dall'altra (Hamilton tra i padroni di casa, Gooden e Jackson tra gli ospiti) non può che vincere la squadra più profonda. Quindi, in questo caso, i Chicago Bulls (27-8). La sorpresa è stata la tripla-doppia messa a segno da Joakim Noah, la prima in circa trentacinque anni di un centro di questa franchigia. I Bucks (13-20) sono stati sotto praticamente tutta la gara, tirando male (42% dal campo e 2/13 da fuori) e cedendo troppo a rimbalzo difensivo (49-29 il totale, 14-12 per i Bulls in attacco, con una percentuale dunque molto più alta di "secondi tiri").
Chicago: Boozer 20 (9/12, 2/2 tl), Deng e Rose 16, Brewer 15, Noah 13, Korver 11. Rimbalzi: Noah 13. Assist: Noah 10.
Milwaukee: Jennings 20 (8/16, 0/4, 4/6 tl), Ilyasova 15, Leuer 14, Livingston 12. Rimbalzi: Delfino 5. Assist: Jennings 5.

New York Knicks-Atlanta Hawks 99-82
I Knicks (17-17) fanno a pezzi gli Hawks (19-14), che senza Joe Johnson sono decisamente meno efficaci e sono apparsi anche molto scarichi. Ne hanno approfittato i ragazzi di Mike D'Antoni, autori di trenta punti sia nel primo che nel secondo quarto, per chiudere avanti di 25 all'intervallo (60-35). Top scorer? Manco a dirlo, Jeremy Lin e Steve Novak, che domande sono? D'Antoni ruota i suoi giocatori (solo 2' per Jordan, nessuno per Bibby e Douglas, gli altri in campo dai 14' ai 34'), Anthony e Stoudemire prendono quello che gli dà la partita e giocano di squadra. Gli Hawks, in tutto ciò, sono solo spettatori, mentre a New York un irish pub che fino a oggi si è chiamato Lansdowne Road ha comunicato l'intenzione di cambiare il proprio nome in LINsdowne Road. Avete detto Linsanity?
New York: Lin 17 (5/9, 1/2, 4/4 tl), Novak 17 (1/2, 5/10), Anthony 15, Smith 12. Rimbalzi: Stoudemire 10. Assist: Lin 9.
Atlanta: Teague 18 (5/7, 2/5, 2/4 tl), Green 16, Smith 13. Rimbalzi: I. Johnson 8. Assist: Green 4.

New Jersey Nets-Orlando Magic 91-108
Tutto facile per Orlando (22-12) che ci mette appena un quarto di gioco a dominare i Nets (10-25). Glen Davis mette sei punti in un 9-0 che permette agli ospiti di virare alla prima boa sul +17 (34-17), quindi gli ospiti non hanno fatto altro che controllare eventuali tentativi di rimonta di Deron Williams e compagni. Tra l'altro, più che a tifare i Nets gli oltre 15.000 spettatori presenti erano impegnati a far capire a Dwight Howard che gli piacerebbe molto vederlo proprio insieme a Williams in un futuro molto prossimo. E lui che dice? "Una magnifica esperienza ricevere accoglienze come questa dovunque vada a giocare, ma ora penso solo a vincere le partite". Sarà, intanto il 15 marzo si avvicina, e con quella data il momento in cui Howard e i Magic dovranno prendere una decisione sul futuro..
New Jersey: Brooks 24 (6/8, 4/7), D. Williams 23, Lopez 15. Rimbalzi: D. Williams e Petro 6. Assist: D. Williams 8.
Orlando: Howard 20 (9/13, 2/10 tl), Wafer 16, Anderson 14, Redick 12, Duhon 11, Turkoglu e Nelson 10. Rimbalzi: Howard 17. Assist: Nelson 7.

Minnesota Timberwolves-Utah Jazz 100-98
Se Love, Pekovic e Rubio mettono insieme un 8/32 al tiro, ci sta che i Jazz (15-17) possano ritrovarsi avanti di sedici con 9'36 da giocare (83-67 firmato Miles). I T'Wolves (17-17), però, sono una squadra vera e adesso sanno come si rientra in partita. Le triple di Webster e Barea sono solo un assaggio della rivolta, che si completa quando Ridnour mette un'altra tripla, quella del -1 (90-91) a 2'49 dalla sirena, lanciando il finale punto a punto. Il duello è pari fino a sette secondi dalla fine della partita, quando Al Jefferson fa parlare la sua mano e firma dalla media distanza il tiro del 98 pari. Ultimo possesso, palla a Ridnour: penetrazione, quindi lascia andare un "floater" morbidissimo che si insacca a tempo scaduto per la gioia di Rick Adelman e dei suoi giovani virgulti.
Minnesota: Barea 22 (2/6, 5/6, 3/3 tl), Ridnour 17, Pekovic 15, Williams 13, Love 10. Rimbalzi: Pekovic 12. Assist: Ridnour e Rubio 6.
Utah: Millsap 25 (10/17, 5/5 tl), Howard 19, Jefferson 18, Harris 10. Rimbalzi: Jefferson 11. Assist: Harris 8.

Houston Rockets-Philadelphia 76ers 93-87
Se i Rockets (20-14) riescono a tenervi sotto i novanta punti, siete spacciati. I texani, infatti, vincono la ventiquattresima gara consecutiva tenendo gli avversari sotto quel margine, cosa fatta nonostante la miglior performance stagionale del rookie Vucevic (divenuto ormai fondamentale in assenza di Hawes). I padroni di casa hanno condotto anche di dieci nel secondo quarto (43-33 firmato Patterson a 1'23 dall'intervallo), ma Philadelphia (20-14) è squadra che non molla mai, e con Young va sul +5 a 7'26 dalla fine (75-70). Gli ospiti soffrono dello 0/9 del tiro dalla lunga distanza, non soffre invece Kyle Lowry: il playmaker dei Rockets attacca e mette due "2+1" consecutivi per il +4 (89-85) che consente ai suoi di controllare l'ultimo minuto e vincere la partita.
Houston: Scola 19 (8/16, 3/4 tl), Martin 16, Lowry 13, Parsons e Patterson 12, Dragic 11. Rimbalzi: Scola 10. Assist: Lowry 5.
Philadelphia: Vucevic 18 (8/12, 2/2 tl), Williams 17, Young 15, Meeks 14, Iguodala 11. Rimbalzi: Vucevic 8. Assist: Iguodala 4.

Chris Paul, play dei Clippers: 36 punti contro Denver. Afp

Phoenix Suns-Golden State Warriors 104-106
Ancora un infortunio per Stephen Curry che si fa male al piede destro 2'19 dalla fine del primo quarto. I Warriors (13-17), però, hanno l'uomo giusto che può permettergli di vincere anche senza di lui. Monta Ellis, infatti, è assolutamente decisivo per espugnare il campo dei Suns (14-20), in una partita che gli ospiti sembravano poter dominare (avanti 36-17 con cinquantuno secondi da giocare nel primo quarto, dopo la tripla di Dorell Wright). Si va al punto a punto, invece: Ellis segna il 102-100 a circa cento secondi dalla fine, ma i padroni di casa non mollano. Hill vola ad appoggiare la parità a 104 con undici secondi sul cronometro, quindi ancora palla a Ellis. Fuori equilibrio ma con i nervi saldissimi, ecco il suo tiro per il +2 finale. Channing Frye, dopo il time out, prova a infilare la tripla allo scadere sfruttando l'ultimo secondo da giocare, ma il tiro va sul ferro.
Phoenix: Frye 22 (8/15, 2/8), Gortat 21, Dudley 17, Hill 16. Rimbalzi: Gortat 15. Assist: Nash 9.
Golden State: Ellis 26 (8/18, 2/5, 4/4 tl), Wright 23, Lee 22, Robinson 14. Rimbalzi: McGuire 9. Assist: Ellis 6.

Charlotte Bobcats-Indiana Pacers 88-102
Diciottesima sconfitta in diciannove partite per Charlotte (4-28), seconda consecutiva contro i Pacers (21-12) in tre giorni. Dopo aver subito la buona partenza dei padroni di casa (schiacciata di Biyombo e 19-10 con 4'07 da giocare nel primo quarto), gli ospiti hanno preso in mano la situazione nel secondo, toccando la doppia cifra di vantaggio con Paul George (50-40 a 1'43 dall'intervallo) e staccando definitivamente gli avversari con un 27-8 realizzato tra terzo e quarto periodo (da 62-62 a 89-70 a 7'47 dalla fine). Da notare la gara di Hansbrough, alla miglior produzione offensiva della stagione. L'unica consolazione per i Bobcats è il progresso di un Biyombo che "sta crescendo, sta imparando" nelle parole di coach Paul Silas. Quarta gara del mese in doppia cifra nei rimbalzi, e dopo le sette stoppate rifilate ai Raptors cinque giorni fa ne ha date altre sei ai Pacers. Queste cose, di sicuro, la settima scelta assoluta dell'ultimo Draft le sa fare. 21-12
Charlotte: Maggette 20 (5/13, 1/2, 7/8 tl), Augustin 15, Walker 14. Rimbalzi: Diaw 11. Assist: Diaw 8.
Indiana: Hansbrough 22 (8/18, 6/6 tl), Granger 12, Price 11, Collison, George e Jones 10. Rimbalzi: Amundson 12. Assist: Price 6.

Toronto Raptors-Detroit Pistons 103-93
Gara sostanzialmente dominata dai Raptors (10-23), che chiudono con trenta assist e oltre il 52% dal campo contro i Pistons (11-24), che dopo aver vinto sette gare su nove incassano la seconda sconfitta consecutiva dopo quella rimediata a Cleveland. I Raptors, dopo aver condotto anche di quattordici nel corso del secondo quarto, con un parziale di 11-2 vanno sul 66-54 a 4'52 dalla fine del terzo (firmato DeRozan), poi con un 9-2 nell'ultimo quarto allungano fino al +23 (Davis per l'89-66 a 8'07 dalla fine). I Pistons reagiscono con un 13-0 aperto e chiuso da Knight, ma non riusciranno a completare la rimonta. Alla partita, insieme al suo agente, c'era l'ex Knicks e Nuggets Wilson Chandler, che sta "esplorando le sue opzioni" di rientro dalla Cina.
Toronto: DeRozan 23 (9/14, 0/1, 5/6 tl), Barbosa 17, J. Johnson 15, Gray 12, A. Johnson 11, Davis 10. Rimbalzi: Gray 12. Assist: Calderon 15.
Detroit: Monroe 30 (9/21, 12/16 tl), Knight 16, Prince 14, Maxiell 12. Rimbalzi: Monroe 14. Assist: Russell 4.

Washington Wizards-Sacramento Kings 107-115
Dopo una prima metà di partita in cui la difesa era stata messa da parte come concetto (68-60 Wizards), i Kings (11-22) hanno provveduto a mettere le cose a posto da questo punto di vista, specie nell'ultimo quarto, quando le scelte coraggiose di Keith Smart hanno pagato. Il coach di Sacramento, infatti, si è giocato la frazione decisiva senza Tyreke Evans e DeMarcous Cousins in campo. Scelte che, rivelerà lo stesso Smart, sono arrivate anche collaborando con i giocatori: "Ero pronto a rimettere dentro DeMarcus, ma lui mi ha detto: 'Lascia giocare Chuck Hayes'. Un passo da gigante per lui". Già, perché Cousins non è ritenuto un campione di altruismo, ma forse qualcosa sta cambiando nella sua testa. In tutto questo, una Washington (7-26) a trazione totalmente posteriore incassa un 12-2 dopo la tripla del +1 di Jordan Crawford a 5'50 dalla fine (da 101-100 a 103-112). I protagonisti? Il rookie Thomas con sei punti e proprio Hayes con quattro. E i Kings, con le due stelle in panchina, concedono solo diciotto punti nei dodici minuti decisivi.
Washington: Crawford 32 (9/13, 3/6, 5/6 tl), Wall 21, Young 17. Rimbalzi: McGee 10. Assist: Wall 11.
Sacramento: Evans 22 (8/10, 6/7 tl), Thornton 22 (6/12, 2/6, 4/4 tl), Thomas 18, Cousins 16, Garcia 12. Rimbalzi: Cousins 16. Assist: Thomas 6.