La prima di Chris Paul con i Clippers, le ambizioni di Baron Davis, ultimo arrivato a New York, l’intesa tra Denver e Afflalo, il dramma di Chuck Hayes, i ritiri di Stojakovic e McDyess. Per l’Nba è stato un lunedì (di preseason, con le prime partite in programma a Natale) davvero intenso.

SUPREMAZIA CITTADINA — I protagonisti del mercato non si sono fatti attendere. Davanti ai quasi 19mila spettatori dello Staples Center di Los Angeles, i Clippers hanno battuto 114-95 i Lakers nella prima partita dell’era Chris Paul. E che partita, perché il match tra le uniche due squadre Nba che condividono la stessa arena è stato davvero intenso, quasi a livello della regular season. Paul ha chiuso con 17 punti, 7 rimbalzi, 9 assist e 5 recuperi in meno di 25’, con il compagno di backcourt Chauncey Billups miglior marcatore assoluto della partita con 23. E schiacciate spettacolari di DeAndre Jordan e Blake Griffin, a conferma che i Clippers quest’anno promettono divertimento per tutti. Non per Kobe Bryant, che con 22 punti si conferma il faro dei Lakers, privi per l’occasione di Derek Fisher e con Metta World Peace (l’ex Ron Artest) a fare il sesto uomo. Kobe ci mette 15 dei suoi 22 punti totali nel primo tempo, ma nel terzo non può evitare il 36-17 Clippers che decide la sfida. Non si è giocato solo a Los Angeles: Charlotte (che ha firmato Bismarck Biyombo, settima scelta al draft liberatosi di tasca propria del contratto con gli spagnoli del Fuenlabrada) ha battuto 79-77 Atlanta grazie anche a 18 punti dell’attesa matricola Kemba Walker, che nella scorsa stagione ha trascinato Connecticut al titolo del college; Portland ha travolto Utah 110-90.

Baron Davis, innesto per New York. Ap

RINFORZI PER NEW YORK E DENVER — “Sogno di vincere l’anello qui: ci dovessimo riuscire questo diventerebbe automaticamente un dream team”. Con queste parole Baron Davis si è presentato ai Knicks, che gli hanno fatto firmare un contratto di un anno al minimo salariale per un veterano (1,4 milioni di dollari). Resta da capire quanto il 32enne Davis dovrà stare fuori per l’infortunio alla schiena che ne ha sancito la fine della permanenza a Cleveland: il giocatore ha parlato di 8-10 settimane ma i Knicks, che intanto hanno preso anche Steve Novak, scaricato da San Antonio, stanno verificando. Si muove anche Denver, che ha quasi concluso il lungo inseguimento ad Arron Afflalo: manca solo l’annuncio ufficiale per la guardia 26enne che lo scorso anno ha viaggiato a 12,6 punti a partita e che ha raggiunto l’intesa per un quinquennale da 43 milioni di dollari.

DRAMMA HAYES — Sacramento vive il dramma di Chuck Hayes, centro arrivato ai Kings da qualche giorno il cui quadriennale da 21 milioni di dollari è stato annullato dopo che il giocatore non ha passato i test medici per un problema al cuore. “Annunciare che Chuck non giocherà con noi è uno dei momenti più difficili della mia carriera” ha detto il g.m. dei Kings, Geoff Petrie. Intanto un altro giocatore fermato da un problema al cuore, Jeff Green, ha annunciato che andrà sotto i ferri il 9 gennaio per trattare l’aneurisma all’aorta che gli impedirà di giocare nel 2011-12 con Boston.

ARRIVEDERCI ANTONIO E PEJA — Doppio ritiro in Nba: salutano Antonio McDyess e Peja Stojakovic. Il 37enne degli Spurs dice basta dopo 15 stagioni (con Denver, Phoenix, Detroit, New York e San Antonio) e 1015 partite, viaggiate a 12 punti e 7,5 rimbalzi di media. Stojakovic chiude a 34 anni, perché “quando passi più tempo a preoccuparti della tua condizione che della prossima partita è il momento di dire basta”. Sbarcato negli Usa nel 1999, il serbo chiude con 804 partite in 13 stagioni alla media di 17 punti a partita e con una percentuale da tre in carriera del 40,1%. Ma ha finito col botto: a giugno ha vinto con Dallas l’unico titolo della sua carriera.