Sette vittorie su sette dei Knicks di Jeremy Lin. Afp

Nuovo capitolo della favola di Jeremy Lin (stavolta vestito da assist-man) al Madison Square Garden, dove cade Sacramento. San Antonio centra la nona vittoria di fila a Toronto, Oklahoma City cade a Houston con Durant che spreca troppo nel finale. Orlando affonda Philadelphia a colpi di triple, Boston concede troppo in difesa e Detroit ne approfitta. Vincono anche Memphis, Cleveland, Minnesota, Dallas, Atlanta, Portland e Clippers.

Tony Parker, 34 punti. Reuters

Toronto Raptors-San Antonio Spurs 106-113
Nel segno di Parker. Il play centra la sua terza partita del mese con oltre 30 punti a referto e conferma che San Antonio (21 vinte-9 perse) è la squadra più in forma della lega, visto che a Toronto (9-22) strappa la nona vittoria consecutiva. Ai Raptors, sempre privi di Andrea Bargnani (i canadesi hanno perso 15 gare su 18 senza il Mago) non basta il miglior DeRozan della stagione per evitare il terzo k.o. di fila, sesto nelle ultime 7 gare. San Antonio parte 8-0 e si appoggia allo scatenato Green (13 punti tutti nei primi 24’) per andare al riposo avanti 55-45, prima di concedere a Toronto di rientrare sul 66 pari spinta da 13 punti in 5’30” di DeRozan. Gli Spurs allungano di nuovo fino a +7, ma i Raptors accorciano sul 97-96 con 4’14” da giocare. Ma Parker (14 punti nell’ultimo quarto) prende per mano la squadra, la difesa blocca Toronto (3/9 negli ultimi 4’) e la vittoria ospite è in cassaforte.
Toronto: DeRozan 29 (12/20 da due, 1/1 da tre, 2/2 tiri liberi), Calderon 16, Davis 11. Rimbalzi: A. Johnson 7. Assist: Calderon 11.
San Antonio: Parker 34 (11/22, 0/1, 12/12 tl), Green 13, Splitter 13. Rimbalzi: Green 7. Assist: Parker 14.

Orlando Magic-Philadelphia 76ers 103-87
Pioggia di triple. Ispirata da Ryan Anderson, l’uomo con più tiri da tre a bersaglio di tutta l’Nba (87), Orlando (19-11) affonda Philadelphia (20-10) tirando 15/25 da dietro l’arco e mettendo le mani sulla terza vittoria consecutiva. I Magic chiudono con 6 uomini in doppia cifra (compresi i 5 titolari, per la seconda gara di fila) e oltre a Anderson applaudono la regia di Jameer Nelson, al massimo in carriera alla voce assist (14). I Sixers si fermano per la prima volta in trasferta dopo tre successi di fila, nonostante i 49 punti delle riserve, e confermano di non saper vincere quando concedono agli avversari più di 100 punti (6 k.o. su 6). La partita sorride subito a Orlando, che vola sul 23-6 a 4’51” dalla prima sirena spinta da 11 punti di Anderson e dal 3/14 al tiro con cui i Sixers inaugurano nel match. I Magic chiudono il primo tempo avanti 55-39, Philadelphia prova a rientrare (62-66 a 5’49” dalla terza sirena) ma i padroni di casa la ricacciano indietro e non le permettono più di riavvicinarsi.
Orlando: Anderson 27 (2/2, 7/10, 2/2 tl), Howard 17, Richardson 14. Rimbalzi: Howard 14. Assist: Nelson 14.
Philadelphia: Williams 21 (5/9, 2/4, 5/6 tl), Iguodala 15, Brand 13. Rimbalzi: Turner 8. Assist: Williams 7.

Rajon Rondo e Greg Monroe. Afp

Boston Celtics-Detroit Pistons 88-98
Fiasco in difesa. Boston (15-13) affonda nell’ultimo quarto contro Detroit (9-22), concedendo ai Pistons di segnare come nessun altro è riuscito a fare alla miglior difesa stagionale in Nba dalla seconda gara del 2011-12 e incassando la terza sconfitta nelle ultime quattro esibizioni, nonostante il miglior Rondo della stagione alla voce punti (con tanto di tripla a bersaglio nel 2° quarto, la sua prima dal 30 dicembre). Detroit, che vince 44-33 la sfida a rimbalzo, ringrazia il terzetto Stuckey-Monroe-Gordon (69 dei 98 punti totali dei Pistons sono loro) e torna a vincere dopo tre k.o. consecutivi. I Celtics, privi di Garnett (problema all’anca), vanno sotto 10-3 in avvio ma trascinati da Rondo toccano il 45-38 a 2’32” dal riposo, dove arrivano avanti 49-47 grazie a Wilcox. L’equilibrio si spezza a 1’33” dalla terza sirena, quando Prince apre un 20-4 che porta Detroit avanti 87-76 con 7’52” da giocare. Boston torna sul 93-86 con Rondo a 1’57” dalla fine, ma sbaglia i 3 tiri successivi e lascia l’esultanza ai Pistons.
Boston: Rondo 35 (14/26, 1/1, 4/9 tl), Wilcox 17, Pierce 10, Allen 10, Johnson 10. Rimbalzi: Wilcox 9. Assist: Rondo 6.
Detroit: Stuckey 25 (7/14, 0/2, 11/11 tl), Monroe 22, Gordon 22. Rimbalzi: Wallace 11. Assist: Stuckey 4.

New Jersey Nets-Memphis Grizzlies 100-105
Collettivo perfetto. Con i 5 titolari tutti in doppia cifra, Memphis (16-14) si prende in casa di New Jersey (8-22) la quarta vittoria nelle ultime 5 partite, conquistando al quarto tentativo il primo successo quando la difesa concede agli avversari di segnare almeno 100 punti. I Grizzlies, che restano perfetti quando segnano in tripla cifra (7 vittorie su 7), hanno Gay in serata di grazia (quarta gara consecutiva con almeno 20 punti), trovando anche il massimo stagionale da Allen e Speights. New Jersey invece cade per la settima gara consecutiva, pur tirando meglio degli avversari (51,4% contro 46,6%), infilando 11 triple e rimanendo perfetti dalla lunetta (15/15). Memphis vola sul 22-11 dopo 8’, ma Deron Williams è in serata e orchestra con 20 punti nel primo tempo l’allungo dei Nets fino al 52-41 a 3’11” dal riposo. I Grizzlies ricuciono e il match resta in equilibrio fino a 2’56” dalla fine, quando Allen apre il 7-0 che vale a Memphis il 99-93 con 1’33” da giocare a cui New Jersey non trova risposta.
New Jersey: D. Williams 26 (5/8, 4/10, 4/4 tl), Morrow 17, Brooks 12. Rimbalzi: S. Williams 12. Assist: D. Williams 11.
Memphis: Gay 25 (5/12, 3/3, 6/6 tl), Allen 21, Speights 20. Rimbalzi: Speights 18. Assist: Conley 10.

Jeremy Lin, stavolta 13 assist. Epa

New York Knicks-Sacramento Kings 100-85
Linsanity, episodio 7. New York (15-15) demolisce Sacramento (10-19) al Garden e centra la settima vittoria consecutiva dell’era Jeremy Lin, il play uscito il 4 febbraio dal fondo della panchina di Mike D’Antoni che scrive un nuovo capitolo di una favola che sembra non avere fine. Questa volta quello del prodotto di Harvard non è un one man show, ma il play alla seconda doppia doppia di fila dirige alla perfezione l’orchestra newyorkese sfornando il nuovo massimo in carriera alla voce assist (13, a cui aggiunge 10 punti). Quella dei Knicks è una vittoria di squadra, con 7 uomini in doppia cifra (scatenato Landry Fields, che sembra tornato sui livelli di inizio anno scorso), il 51% al tiro, un netto 48-35 a rimbalzo e gli avversari tenuti al 38% dal campo. Il match praticamente non comincia, perché i Knicks ispirati da 6 assist di Lin volano sul 22-11 già a 5’22” dalla prima sirena. I Kings provano a restare in scia ma il vantaggio si dilata inesorabilmente, tanto che nell’ultimo quarto, che New York inizia avanti 77-55, D’Antoni fa riposare tutti i titolari.
New York: Fileds 15 (5/7, 1/1, 2/2 tl), Walker 14, Novak 14. Rimbalzi: Fields 10. Assist: Lin 13.
Sacramento: Evans 19 (5/12, 1/2, 6/6 tl), Cousins 15, Thomas 14. Rimbalzi: Hickson 6. Assist: Evans 6.

Cleveland Cavaliers-Indana Pacers 98-87
Il ritorno del rookie. Dopo tre gare di assenza per una commozione cerebrale, Kyrie Irving (prima scelta assoluta all’ultimo draft) riprende in mano i Cavaliers (11-16) e li trascina alla vittoria contro Indiana (17-12), finendo sopra quota 20 punti per la 12ª volta in stagione. Ad aiutare alla matricola a domare i Pacers ci ha pensato la difesa, che ha tenuto Indiana al 36,8% dal campo condannandola alla quinta sconfitta consecutiva. Irving fa da subito la voce grossa, lanciando con 12 punti i Cavs al 32-17 sul tabellone a 59” dalla prima sirena. L’1/12 con cui Indiana apre il secondo parziale contribuisce a far dilatare il vantaggio di Cleveland fino al 46-25 a 5’11” dal riposo. I Pacers provano a ricucire nella ripresa, spinti da Collison e Hibbert, ma il loro svantaggio non scende mai sotto i 12 punti. I Cavs tornano così a vincere dopo due sconfitte consecutive.
Cleveland: Irving 22 (5/7, 3/5, 3/4 tl), Erden 18, Jamison 13, Sessions 13. Rimbalzi: Casspi 9. Assist: Irving 5.
Indiana: Collison 18 (7/11, 0/1, 4/4 tl), Hibbert 17, George 11, Price 11. Rimbalzi: West 10. Assist: Collison 3.

Houston Rockets-Oklahoma City Thunder 96-95
L’orgoglio del campione ferito. Kevin Martin reagisce allo 0 di martedì contro Memphis e ai rimbrotti di coach Kevin McHale eguagliando la sua miglior gara dell’anno e infilando a 23.6” dalla fine i liberi che permettono a Houston (17-13) di battere Oklahoma (22-7). I Rockets vincono dopo due k.o. di fila anche grazie agli errori di Kevin Durant, che negli ultimi 16” sbaglia per tre volte il tiro del sorpasso condannando i suoi Thunder a interrompere a 5 la striscia di gare con almeno 100 punti a referto. Oklahoma perde anche perché oltre a Durant, Westbrook e Harden ha poco altro da offrire: i Big 3 di coach Brooks producono 76 punti, il resto della squadra 19 tirando 7/19. Martin comincia presto il suo show e lancia Houston sul 31-13 in avvio di secondo quarto (disastroso 6/24 al tiro di Oklahoma nei primi 12’), ma i Thunder al riposo hanno un solo punto da recuperare (45-44). Il match resta in equilibrio perché Durant e Westbrook rispondono a Martin, ma a 2’44” dalla fine i Thunder, avanti 95-92, si inceppano (sbagliano gli ultimi 9 tiri) e Houston ne approfitta per l’allungo decisivo.
Houston: Martin 32 (6/11, 4/7, 8/8 tl), Scola 15, Parsons 14. Rimbalzi: Dalembert 12. Assist: Lowry 9. Oklahoma City: Durant 33 (10/19, 2/7, 7/7 tl), Westbrook 26, Harden 17. Rimbalzi: Durant 8, Westbrook 8. Assist: Westbrook 4, Harden 4, Jackson 4.

Minnesota Timberwolves-Charlotte Bobcats 102-90
Oltre Kevin Love c’è di più. Minnesota (14-16) stacca nell’ultimo quarto Charlotte (3-26) grazie al suo All Star e a Nikola Pekovic, il centro venuto dal Montenegro che fa la differenza nella ripresa (7ª doppia doppia stagionale) e aiuta i TWolves a ritrovare la vittoria dopo 4 sconfitte consecutive. I Bobcats continuano la serie più nera della loro storia col 16° k.o. consecutivo, maturato per l’incapacità di contenere Pekovic e Love, che oltre alla 26ª doppia doppia stagionale ha sfornato la 10ª gara con almeno 30 punti a referto. La difesa di Minnesota ha tenuto gli avversari sotto quota 100 punti per la prima volta dopo 3 gare, ma di fronte aveva il peggior attacco dell’Nba. Male in avvio i padroni di casa, sotto 15-6 dopo meno di 4’ e 48-46 all’intervallo sotto i colpi dello scatenato Maggette (15 punti prima del riposo). Ma nel terzo quarto si mettono in moto i lunghi di casa e Charlotte tiene solo fino al 66 pari a 3’09” dalla terza sirena: poi i TWolves scappano con un 10-0 per chiudere il parziale e nel periodo conclusivo trovano 9 punti di Pekovic con cui costruiscono il successo.
Minnesota: Love 30 (9/16, 2/5, 6/8 tl), Pekovic 21, Barea 12. Rimbalzi: Love 18. Assist: Barea 8.
Charlotte: Walker 21 (6/10, 3/7, 0/1 tl), Maggette 18, Diaw 14. Rimbalzi: Diaw 9. Assist: Diaw 7.

Shawn Marion e Kosta Koufos. Epa

Dallas Mavericks-Denver Nuggets 102-84
L’uomo per tutte le occasioni. Shawn Marion è il protagonista della vittoria di Dallas (19-11) su Denver (17-13), la quinta consecutiva dei Mavs: l’ala 33enne infila la quinta doppia doppia dell’anno, e aiuta pure in difesa su Ty Lawson, lo spauracchio dei Nuggets tenuto ad appena 3 punti e un misero 1/8 dal campo. Lawson non è l’unica nota stonata di Denver, che gioca per la quinta partita senza Danilo Gallinari: il miglior attacco dell’Nba infatti si inceppa al cospetto dei campioni in carica, chiudendo col 36% al tiro (minimo stagionale) e appena 84 punti fatti (seconda peggior performance del 2011-12). Colpa dei tanti infortuni (oltre al Gallo mancano anche Nene e Mozgov) e dell’8/46 al tiro di Lawson, Afflalo, Brewer, Harrington e Miller, gli uomini da cui coach Karl si aspetta i punti per sopravvivere. Dallas scappa subito sul 9-1 e concede solo 17 punti agli avversari nei primi 12’, proseguendo nell’assolo fino al 51-35 a 1’ dal riposo. Denver abbozza una timida reazione tornando fino a 46-56 in avvio di ripresa, ma i Mavs rispondono di forza e mettono la parola fine al match sull’83-52 a 44” dalla terza sirena.
Dallas: Marion 16 (8/13, 0/1, 0/1 tl), Carter 15, Odom 14. Rimbalzi: Marion 10. Assist: Marion 6, Jones 6.
Denver: Fernandez 14 (3/4, 2/5, 3/4 tl), Harrington 13, Faried 12, Koufos 12. Rimbalzi: Koufos 14. Assist: Brewer 4.

Phoenix Suns-Atlanta Hawks 99-101
One man show. Il miglior Josh Smith della stagione permette ad Atlanta (19-11) di espugnare Phoenix (12-18) e ritrovare la vittoria dopo due sconfitte consecutive. Il lungo si carica gli Hawks sulle spalle nella ripresa, quando infila 20 punti e 12 rimbalzi proponendosi come punto di riferimento offensivo visti gli stenti di Joe Johnson (solo 6 punti e 2/10 al tiro), annullato da Grant Hill. Ma ai Suns, che pure tirano col 54% dal campo e mandano tutto il quintetto in doppia cifra, non basta per evitare la terza sconfitta consecutiva. I padroni di casa, orchestrati da Nash, spezzano l’equilibrio con un 14-0 che vale il 31-17 a 1’13” dalla prima sirena e restano avanti grazie ai punti del play (15 nei primi 24’) per tutto il primo tempo. Gortat firma il 62-47 Suns in avvio di ripresa, poi Smith da solo tra terzo e quarto periodo riporta in partita Atlanta, prima di propiziare il 22-8 che porta gli ospiti sul 98-89 con 2’17” da giocare. Phoenix ricuce (95-98 a 45” dalla fine) ma non riesce a completare la rimonta.
Phoenix: Nash 22 (6/10, 1/4, 7/8 tl), Hill 18, Frye 13, Gortat 13. Rimbalzi: Frye 11. Assist: Nash 16.
Atlanta: Smith 30 (10/20, 2/3, 4/6 tl), Green 20, Teague 16. Rimbalzi: Smith 17. Assist: Smith 7.

Golden State Warriors-Portland Trail Blazers 91-93
La differenza viene dalla panchina. Jamal Crawford segna i liberi del sorpasso definitivo a 43” dalla fine, regalando a Portland (16-14) la vittoria in casa di Golden State (11-15) buona per interrompere la striscia di due sconfitte consecutive. I Blazers riescono a sorridere nonostante il problema alla caviglia sinistra che li priva di LaMarcus Aldridge, e il 41% dal campo: ma i punti per la vittoria arrivano dalla nona gara sopra quota 20 di Gerald Wallace e da Crawford, che fa dimenticare una serata da 5/13 al tiro infilando gli ultimi 5 punti dei Blazers. I Warriors invece si arrendono nonostante il miglior David Lee della stagione, ma pagano lo 0/3 degli ultimi 2’05”. Golden State parte da 7-0 e tira col 57% nel primo quarto (27-20), allunga sul 35-23 in avvio di secondo ma si fa rimontare e torna negli spogliatoi sotto 57-54. Il match resta in equilibrio fino alla fine: Curry porta i padroni di casa sul 90-88 a 1’17” dalla fine, Crawford centra la tripla del sorpasso Portland e Robinson il libero del pari. Poi il sesto uomo di Portland, sempre dalla lunetta, decide il match.
Golden State: Lee 29 (13/20, 3/4 tl), Robinson 21, Wright 12. Rimbalzi: Lee 11. Assist: Curry 8.
Portland: Wallace 24 (2/9, 4/4, 8/8 tl), Batum 17, Crawford 14. Rimbalzi: Camby 11. Assist: Felton 6, Crawford 6.

Los Angeles Clippers-Washington Wizards 102-84
La differenza sta tutta nel finale. I Clippers (18-9) si sbarazzano di Washington (7-23) prendendosi la terza vittoria nelle ultime quattro partite facendo la differenza nell’ultimo parziale, in cui grazie anche a 10 punti di Foye (il sostituto di Chauncey Billups, operato proprio ieri al tendine d’Achille e costretto ai box per tutto il resto della stagione), che spara tutte le sue cartucce in meno di 3’ facendo dilatare il vantaggio di L.A. da 75-72 a 88-76. Washington incappa nel primo k.o. dopo due successi di fila anche perché viene tenuta al 40% dal campo e perde 51-36 la sfida a rimbalzo, con Blake Griffin che imperversa sui lunghi avversari centrando la 18ª doppia doppia in stagione e la 19ª gara del 2011-12 con almeno 20 punti a referto. L’ispirato Butler del primo quarto (11 punti) non basta per la fuga dei Clips, con Washington che non scivola mai oltre -7 fino a quando Griffin di forza non porta L.A. sul 74-66 alla terza sirena. I Wizards ricuciono di nuovo, ma l’allungo orchestrato da Foye è quello buono e Washington alza bandiera bianca.
L.A. Clippers: Griffin 23 (10/19, 3/5 tl), Butler 21, Paul 16. Rimbalzi: Griffin 15. Assist: Paul 9.
Washington: Wall 18 (4/12, 0/1, 10/12 tl), McGee 18 (7/10, 4/6 tl), Young 14. Rimbalzi: Booker 8. Assist: Wall 12.