Miami contro Thunder e pronostico
Deve risolvere il problema Wade

Ora o mai più. Se i Miami Heat non dovessero riuscire a sbancare la Chesapeake Arena stanotte, le finali Nba potrebbero già essere segnate. Solo tre squadre nella storia sono riuscite a risalire dallo 0-2 all’ultimo atto, tra cui gli stessi Heat nel 2006 contro Dallas, anche se una grossa mano gliela diedero i psicolabili Mavs. Questi Thunder non sembrano certo capaci di un simile crollo.

chiave — La chiave per gli ospiti sarà limitare Durant, visto che fermarlo pare impossibile. Si è tanto parlato della marcatura iniziale, con Battier su Kevin e James su Perkins, ma si è sottolineato poco quanto in realtà non abbia inciso granché, innanzitutto perché sui tanti pick and roll di OKC, i cambi sistematici che effettuano quasi sempre gli Heat riportavano LeBron su Durant. E poi perché quando contava, nel quarto periodo, su KD (autore di 17 punti nell’ultimo quarto), c’era proprio il Prescelto. “Non penso sia un fattore chi lo marcherà all’inizio – diceva ieri coach Spoelstra –. Ho soprannominato James , perché può difendere chiunque, dal play al centro. E poi in gara-1 è stato spesso su Durant”.

ritmo — Un altro problema per Miami è il rendimento di Wade, sicuramente al di sotto del suo standard, forse anche per problemi a un ginocchio che, in perfetto stile Riley, non vengono però resi pubblici, per non far sembrare che ci si aggrappi a scuse dopo una sconfitta. “Siamo abituati a giocare in contropiede (i 4 punti in transizione degli Heat nella prima partita sono il minimo storico nei playoff nell’era dei Big Three, ndr.), in gara-1 abbiamo attaccato praticamente sempre a difesa schierata e credo che questo abbia pesato, non solo su Dwyane – proseguiva Spo –. Dobbiamo difendere meglio e imporre il nostro ritmo o quantomeno fargli ricevere palla in punti del campo dove può essere più aggressivo”.

colpaccio? — Miami non sembra pronta a suonare l’allarme, il refrain della vigilia era quello ascoltato mille altre volte da una squadra perdente. “Sappiamo cosa abbiamo sbagliato, siamo tranquilli, basterà giocare come sappiamo e tutto sarà ok”. Lo diceva Bosh, ma è il ritornello di tutti. In realtà ci sarebbero anche gli avversari che magari sono più forti, o comunque ti impediscono di fare il tuo gioco. Non sarebbe un delitto ammetterlo. Così, mentre tanti opinionisti danno già per chiusa la serie (Miami ha in effetti sprecato una grande occasione, perdendo la partita probabilmente più vincibile sul campo dei Thunder), gli Heat si preparano al colpaccio che li porterebbe sull’1-1 in Florida, con un mare di fiducia e la chance addirittura di chiudere in casa. Ma per farlo ci vorrà la partita perfetta. Difficile contro questi Thunder, molto difficile.