Durant verso la fama
Come Wade, piu di Wade

Kevin Durant pare tranquillo, cosciente del fatto che sia James sia Miami sono alla sua portata. I suoi modi di fare appaiono misteriosi anche ai suoi avversari. “Io lo rispetto molto come giocatore, ma non posso dire di conoscerlo bene. Forse so di lui più o meno quanto ne sapete voi”, ha dichiarato Wade mercoledì, e a Durant va bene così: non è una persona che cerca attenzioni ed è raro vederlo girare per Oklahoma, la sua vita privata non finisce spesso sui giornali, preferendo quella riservatezza a cui LeBron ha rinunciato andando a Miami e promettendo grandi cose durante la festa di benvenuto di due estati fa.

Kevin Durant, 23 anni. Afp

fiducia — Durant, in quello stesso mese, ha invece rinnovato il suo impegno con Oklahoma City, annunciandolo su Twitter senza fare grandi proclami. Ma non potrà nascondersi ancora a lungo: se dovesse mettere in mostra un altro paio di performance come in gara-1, dove ha segnato 17 dei suoi 36 punti nel quarto periodo, allora Durant verrebbe da tutti riconosciuto come la più grande stella dell'Nba. Tuttavia, si tratta di un ragazzo che non bada molto alle lodi o alle critiche, a meno che queste ultime non provengano dalla sua squadra. “Ho fiducia in tutte le cose che faccio dentro e fuori dal campo: venire qui, allenarmi duramente, credere in me stesso e nei miei compagni e aver fiducia nel sistema. Per il resto, qualsiasi cosa succeda non mi riguarda, finché sono consapevole del fatto di aver dato tutto me stesso ogni singolo giorno”, ha detto Durant. “Non posso preoccuparmi per quello che dice la gente o per le aspettative che ripongono su di me. Quello che conta è come mi valuto io e quello che pensano di me i miei compagni di squadra”.

popolarita' — Stasera si giocherà gara-2, altra occasione d'oro per Durant per aggiungere righe a uno dei curriculum più importanti del campionato: tre volte miglior marcatore, mvp dell'All Star Game e del Mondiale. Sul parquet il suo nome è associato a quelli di James, Wade, Kobe Bryant e a tutte le più grandi stelle Nba. Fuori dal campo, però, Durant non sembra interessarsi a niente che potrebbe far finire il suo nome sui giornali. Wade lo paragona a Tim Duncan di San Antonio: “Forse dipende anche dal posto in cui si vive. Se, per esempio, fosse stato un giocatore di Los Angeles, Chicago o un'altra grande città, le cose sarebbero probabilmente diverse. Credo che vivere a Oklahoma City gli consenta di non essere al centro dell'attenzione, ovviamente non parlo del Durant giocatore, ma del Durant uomo. Forse perché non c'è molto da vedere in quei posti”.

Kevin Durant, 30 punti in gara-1. Reuters

CRITICHE? NO GRAZIE — Le sue medie al tiro e di punti sono aumentate partita dopo partita, arrivando a eguagliare martedì il suo record personale neu playoff. Ha ricevuto persino delle critiche per l'atteggiamento troppo passivo e per aver tirato solo quattro volte nel secondo e terzo quarto, ma è abile a smarcarsi dai detrattori esattamente come lo è con i difensori avversari: “Non vorrei sembrarvi altezzoso o chissà cosa, ma non mi interessa quello che dice la gente fuori dal nostro spogliatoio, dalla nostra squadra, tantomeno di quelli che mi dicono cosa devo o non devo fare", ha detto. "Sapete già come sono, un giocatore che si adatta al ritmo della partita ma che allo stesso tempo sa aggredire il gioco. So benissimo quando è il momento di provare il tiro o fare la giocata giusta. Poi la gente è libera di dire ciò che vuole, io cerco solo di adattarmi alle circostanze e mettere in mostra il mio gioco”. James e Wade, che sono atleti ma anche celebrità, nella loro conferenza stampa di ieri parlavano di moda, mentre invece ogni singola domanda posta a Durant riguardava il basket. E più attenzione viene posta sul duo di Miami e maggiori sono i mormorii che Spoelstra chiede alla squadra di ignorare a tutti i costi. L'anno scorso ce l'avevano con James e i suoi ripetuti errori durante il quarto periodo della partita persa contro Dallas. Nonostante sia stato dominato da Durant martedì sera ha giocato comunque un'ottima partita, stabilendo il record personale di 30 punti in una partita delle finali.

Dwyane Wade, 30 anni, mvp delle finali 2006.. Reuters

NUOVO WADE? — Adesso sembra che le colpe siano ricadute su Wade, visto il suo rendimento incostante durante i playoff e che forse sta ancora soffrendo di dolori al ginocchio. Ha tirato con solo 7 su 19 in gara-1, con Spoelstra pronto a smentire eventuali guai fisici. James, nel frattempo, ha ricordato a Wade di aver bisogno di un suo contributo maggiore: "Spesso gli lascio fare quello che vuole, ma a volte vado da lui, dicendogli chiaramente che ho bisogno che giochi una partita delle sue, ho bisogno di queste sue prestazioni, perché è ancora benissimo in grado di farle. Anche lui sa di esserne perfettamente all'altezza, ma ogni tanto i giocatori hanno bisogno di qualcuno che li spinga, non importa quanta esperienza alle spalle abbiano", ha detto. Wade è stato per breve tempo il volto dell'Nba, guidando Miami al titolo sei anni fa. Aveva 24 anni e sembrava che potesse rimanere al top per molti anni. Adesso tocca a Durant, 23 anni, ereditare quel ruolo: potrebbe entrare a far parte, insieme a Micheal Jordan, Kobe Bryant e Willis Reed, del ristretto club di Mvp dell'All Star Game e delle finali nella stessa stagione, per poi dare la caccia all'oro olimpico con la nazionale statunitense. Non appena finita gara-1, Durant ha voluto subito parlare di cosa potrebbe far meglio in gara-2, senza però voler guardare oltre: “Vivo giorno per giorno, mi ritengo fortunato a essere qui e non parlo solo delle finali, ma di essere un giocatore Nba che ha la possibilità di fare ciò che gli piace e prendersela con calma, giorno dopo giorno, impegnandosi al massimo. Vedremo cosa succederà più avanti, non posso pensare troppo oltre, devo solo lavorare in vista del prossimo impegno ed essere pronto a tutto”.