Oklahoma City battuta a domicilio dai Cavs di Kyrie Irving, determinante nel finale di partita. Assenze pesanti e fortunate per le due di Los Angeles: Kevin Love manca a Minnesota, che cede in casa contro i Lakers, niente Tony Parker per gli Spurs, battuti in casa dai Clippers. Continuano i problemi per New York e Dallas.

Irving: 12 assist e giocate decisive nel finale coi Thunder. Reuters

Oklahoma City Thunder-Cleveland Cavaliers 90-96
Si chiude dopo 14 partite la serie di vittorie consecutive in casa dei Thunder (31-9), e Kyrie Irving si mette nuovamente in mostra nel finale di partita con una serie di giocate determinanti per la sua Cleveland (15-23). I padroni di casa, benché più forti, non riescono a prendersi più di 5 punti di vantaggio nel corso della gara, e nel finale in equilibrio devono cedere. Irving propizia il pareggio a quota 80 con la palla rubata e l'assist per la schiacciata di Gee (5'33 dalla fine). Durant con 5 punti prova a prendere in mano la situazione (85-82 a 3'14 dalla sirena), ma da quel momento c'è solo Cleveland: Irving inizia con 5 punti e l'assist per Jamison un parziale di 12-0 che porta gli ospiti avanti 94-85 dopo un tiro libero di Parker a 44 secondi dalla fine. Il colpaccio è servito.
Oklahoma City: Durant 23 (8/11, 1/7, 4/6 tl), Westbrook 19, Harden 15, Ibaka 13. Rimbalzi: Durant 8. Assist: Durant 8.
Cleveland: Jamison 21 (8/19, 1/6, 2/3 tl), Parker 14, Gee 12, Hollins 11, Sessions 10. Rimbalzi: Jamison, Gee e Thompson 8. Assist: Irving 12.

San Antonio Spurs-Los Angeles Clippers 108-120
Con Tony Parker fuori per un problema al quadricipite destro (e nemmeno T.J. Ford disponibile, infortunatosi contro i Knicks), i San Antonio Spurs (26-13) non avevano un vero playmaker da opporre a Chris Paul (ha giocato Gary Neal da point guard), costringendosi a una partita di rincorsa, complicata anche dall'impatto di Mo Williams dalla panchina (per lui 7/9 da fuori). Proprio Williams fa la differenza nel finale: due sue triple rispondono a quelle di Ginobili, e dal pareggio si passa a 109-103 in favore dei Clippers con 4'05 da giocare. Ancora una tripla per chiudere i giochi, quella di Randy Foye (116-105 a 1'12 dalla fine). I Clippers non vincevano a San Antonio dal 31 dicembre 2002: allora fu 91-87 con 20 punti e 12 rimbalzi di Olowokandi. Una vita fa.
San Antonio: Ginobili 22 (2/4, 4/6, 6/6 tl), Neal 18, Duncan 17, Green 16, Leonard 10. Rimbalzi: Bonner e Leonard 6. Assist: Ginobili 6.
L.A. Clippers: Paul 36 (9/14, 3/6, 9/9 tl), Williams 33, Griffin e Foye 15, Butler 14. Rimbalzi: Evans 13. Assist: Paul 11.

Minnesota Timberwolves-Los Angeles Lakers 102-105
Mentre Pau Gasol vive di incertezze riguardo al suo immediato futuro professionale ("Io lo adoro, mi dispiace vederlo in questa situazione e vorrei fare qualcosa per lui", ha detto Kobe Bryant) i Lakers (24-16) approfittano dell'assenza di Kevin Love per interrompere la loro serie di due sconfitte consecutive e passano sul campo di Minnesota (21-20), che aveva iniziato benissimo vivendo dell'energia e della potenza di Nikola Pekovic e Derrick Williams. I due lunghi dei T'Wolves mettono 10 punti a testa nel 26-12 a 3'15 dalla fine del primo quarto, ma non durerà. I Lakers lavorano bene a rimbalzo offensivo (17) e sono più efficaci dentro l'area (54 punti a 40). Nel finale decide Bryant dalla lunetta: suoi i liberi del sorpasso a 16 secondi dalla fine dopo un tap-in di Pekovic (103-102), suoi quelli del +3 dopo la stoppata di Gasol su Derrick Williams, che chiude il discorso.
Minnesota: Pekovic 25 (8/14, 9/10 tl), Williams 22, Rubio e Beasley 15, Johnson 11, Ridnour 10. Rimbalzi: Pekovic 13. Assist: Rubio 10.
L.A. Lakers: Bryant 34 (9/20, 2/6,10/10 tl), Bynum 26, Gasol 12. Rimbalzi: Gasol 11. Assist: Blake 5.

Kevin Garnett, secondo rimbalzista difensivo Nba di sempre. Afp

Boston Celtics-Portland Trail Blazers 104-86
Portland (19-21) resta piantata a quota 17 da 1'39 dalla fine del primo quarto a 7'05 dalla fine del secondo. Il problema, però, è che i Celtics nel frattempo hanno messo in piedi un parziale di 22-0 iniziato da 6 punti consecutivi di Rajon Rondo e con 8 punti di Sasha Pavlovic. Quando Batum segna per interromperlo, la partita di fatto è già finita (i punti del francese valgono il -24, 19-43). I Celtics (21-18) toccano anche il +41 in un paio di circostanze nel terzo quarto, prima di rilassarsi comprensibilmente nell'ultimo quarto a pratica già archiviata. Intanto Garnett si piazza al secondo posto nella classifica dei migliori rimbalzisti difensivi di tutti i tempi: con i suoi 10.122 ha scavalcato Robert Parish (10.117). Guida Karl Malone con 11.406. Va ricordato che la NBA tiene questa statistica dalla stagione 1973-74.
Boston: Pierce 22 (5/8, 2/5, 6/7 tl), Allen 22 (4/5, 4/7, 2/2 tl), Bradley 12, Garnett e Pavlovic 10. Rimbalzi: Garnett 8. Assist: Rondo e Bradley 5.
Portland: Aldridge 22 (8/11, 6/8 tl), Matthews e Babbitt 10. Rimbalzi: Camby 10. Assist: Felton 4.

Sacramento Kings-Dallas Mavericks 110-97
I Kings (14-26) riescono a battere Dallas (23-19) dopo oltre 13 anni (l'ultima volta l'11 gennaio 1999), vendicando il -39 dello scorso 14 gennaio che costò la panchina a Paul Westphal. Partiti subito forte (23-10 con 7 punti di Evans e Thornton), i Kings sono volati via nel terzo quarto, quando Thomas ha prodotto 14 punti con 3 triple e Cousins ha firmato il +19 a 2'31 dall'ultima pausa (82-63). Arriverà il +21 più avanti, per Dallas si tratta della sesta sconfitta esterna consecutiva (in totale l'ottava nelle ultime 11 gare).
Sacramento: Evans 17 (5/12, 1/3, 4/4 tl), Thornton 17 (5/6, 1/3, 4/4 tl), Cousins 15, Thomas 14, Greene 11, Salmons e Garcia 10. Rimbalzi: Evans 9. Assist: Cousins e Thomas 5.
Dallas: Terry 23 (7/12, 3/6), Marion 14, Nowitzki 13, Mahinmi 12. Rimbalzi: Nowitzki 9. Assist: Kidd e Beaubois 4.

Milwaukee Bucks-New York Knicks 119-114
I Knicks (18-22) sono di nuovo in piena crisi: quarta sconfitta consecutiva e 7 k.o. nelle ultime 10 uscite per la squadra di Mike D'Antoni, che sta giocando senza il suo perno difensivo (Tyson Chandler) ma la sua squadra continua a soffrire di clamorosi sbalzi di umore e rendimento. I Bucks (16-24) ne approfittano per avvicinarsi all'ottava posizione occupata proprio dai Knicks, per i playoff. I padroni di casa prendono il controllo della partita nel terzo quarto (chiuso avanti 93-83, parziale 32-18) con 8 punti di Ilyasova e le 4 triple messe a segno da Jennings (2), Delfino e Dunleavy. Il margine si allarga fino a +15 (Jennings fa 108-93 a 7'28 dalla sirena), poi un 12-0 dei Knicks riporta sotto gli ospiti (6 di Stoudemire) sul 105-108 a 5'03 dalla fine. La replica è affidata a una tripla di Delfino e ad altri 4 punti di Ilyasova (116-113 a 28 secondi dalla fine dopo aver recuperato un rimbalzo offensivo), Stoudemire (passi) e Anthony (1/2 ai liberi) tradiscono nel finale.
Milwaukee: Ilyasova 26 (7/10, 2/3, 6/7 tl), Jennings e Dunleavy 25, Delfino 14, Gooden 12. Rimbalzi: Sanders 11. Assist: Jennings 10.
New York: Stoudemire 27 (11/15, 5/6 tl), Anthony 22, Lin 20, Fields 18, Novak 11. Rimbalzi: Stoudemire 11. Assist: Lin 13.

Detroit Pistons-Atlanta Hawks 86-85
Partono forte gli Hawks (23-17), avanti 15-5 dopo poco più di 3' con l'unica tripla a segno del rientrante Joe Johnson (chiuderà con 1/5), ma il finale di serata sarà decisamente più amaro per gli ospiti. I Pistons (14-26), infatti, rientrano in partita e allungano all'inizio dell'ultimo quarto (73-62 a 10'17 dalla fine con 6 punti di Monroe dentro un 8-0), ma le triple di Marvin Williams e Josh Smith riportano Atlanta a contatto (82-80 a 4'01 dalla sirena). Nel finale decide Tayshaun Prince: il suo tiro è aiutato dal ferro per il +1 a 24.3 secondi dal termine, Joe Johnson sbaglia la replica dall'altra parte, marcato faccia a faccia da Rodney Stuckey.
Detroit: Monroe 20 (10/14, 0/2 tl), Maxiell 19, Prince 17, Stuckey 11, Jerebko 10. Rimbalzi: Maxiell 12. Assist: Stuckey 7.
Atlanta: Smith 21 (7/17, 1/2, 4/8 tl), J. Johnson 18, Williams 16, I. Johnson 10. Rimbalzi: Smith 7. Assist: J. Johnson 4.

Philadelphia 76ers-Utah Jazz 104-91
Continua la crescita di Evan Turner (in doppia-doppia come Andre Iguodala), e continuano a vincere i 76ers (24-17). Continuano a rendere, inoltre, Lou Williams e Thaddeus Young dalla panchina (quest'ultimo rientrato dopo una gara di assenza). Williams segna 14 punti tra la seconda metà del terzo quarto e la prima metà dell'ultimo, cioé quando la partita si decide. In particolare, i 76ers piazzano un parziale favorevole che li porta dal 72-68 al +15 (89-74 a 7'37 dalla fine) dopo 7 punti consecutivi di Holiday e 4 di Williams. La capacità di correre dei padroni di casa (25-14 nei punti in campo aperto) ha fatto la differenza contro i Jazz (19-20).
Philadelphia: Williams 21 (5/8, 1/2, 8/10 tl), Young 21 (8/17, 5/8 tl), Turner e Holiday 16, Iguodala 10. Rimbalzi: Turner 12. Assist: Iguodala 10.
Utah: Millsap 15 (4/8, 0/1, 7/8 tl), Jefferson e Favors 14, Hayward 13, Harris 10. Rimbalzi: Millsap 9. Assist: Watson 5.

Charlotte Bobcats-New Jersey Nets 74-83
Ci sono pochi campi al mondo in cui si può sperare di vincere tirando con il 36.1% dal campo. Uno di questi è certamente quello degli Charlotte Bobcats (5-33), perché loro possono fare anche peggio (34.9%). Nonostante l'infortunio a Deron Williams (che ha giocato solo 15' con 7 punti e 3 assist, fuori per un problema al polpaccio destro), i Bobcats non sono riusciti a fare la differenza, tirando molto male anche dalla lunetta (12/21). A decidere la sfida, per i Nets (14-27), l'ha decisa Morrow: i suoi 17 punti sono arrivati tutti nell'ultimo quarto, compresa la tripla che ha indirizzato la partita (78-70 a 1'14 dalla fine).
Charlotte: Maggette 19 (8/15, 0/1, 3/4 tl), Biyombo 11, Najera 9. Rimbalzi: Biyombo 11. Assist: Augustin 8.
New Jersey: Humphries 20 (7/15, 6/8 tl), Morrow 17, Farmar 11. Rimbalzi: Humphries 15. Assist: Farmar 7.