Sergio Scariolo con il premier spagnolo Zapatero. Reuters

E’ finita un’edizione straordinaria dell’Europeo, per qualità delle partecipanti, degli impianti, dell’organizzazione. E, ovviamente, per l’amore dei lituani per il basket che ha reso tutto più bello e difficile da eguagliare in futuro. Ha vinto la Spagna, bissando l’oro del 2009. Aveva conquistato l’argento nel 2007 e nel 2003, il bronzo nel 2001, più l’oro mondiale del 2006 e l’argento olimpico nel 2008. Pau Gasol, Juan Carlos Navarro e Felipe Reyes hanno vinte tutte queste medaglie. Nell’ultima estate la Spagna ha conquistato anche 4 ori e 2 bronzi giovanili (tra maschi e femmine). Qualcuno dice che non abbiamo niente da imparare da loro...

SCARIOLO — Sergio Scariolo è il primo allenatore italiano a vincere due europei. Ha allenato la squadra più forte ma l’ha dotata, anche, di un gioco a tratti straordinario: era da 22 anni che una finalista non segnava 98 punti (guarda caso l’ultima grande Jugoslavia unita di Petrovic, Kukoc, Divac). Ha dato libertà alle sue stelle in un sistema che lo ha ripagato anche in difesa. Una prova da grande allenatore.

MARCATORI — Nonostante Navarro abbia chiuso l’Europeo a 29.3 punti di media nelle tre gare conclusive, non ha superato Tony Parker, miglior realizzatore del torneo con 22.4, davanti a McCalebb, 21.4 e Pau Gasol, 19.8. Che aveva vinto nel 2009 e 2003, interrompendo le tre vittorie di Nowitzki, capocannoniere 2001, 2005, 2007. L’ultimo giocatore non Nba a vincere il titolo di capo cannoniere è stato Herreros nel 1999.

Bo McCalebb, play di Siena., abbraccia Kirilenko. Reuters

MCCALEBB — Navarro ha meritato il titolo di miglior giocatore ma, se parliamo di mvp, cioè most valuable player, nessuno è stato come Bo McCalebb. Toglietelo alla Macedonia e non sarebbe mai arrivata a combattere per una medaglia, la Spagna senza Navarro sarebbe stata comunque una delle favorite. Il play di Siena, incredibilmente coinvolto emotivamente nelle vicende della sua nuova nazionale, è stato fantastico.

LA STORIA — La Macedonia. Ha mancato per un tiro la medaglia più incredibile della storia dell’Europeo. Con tre giocatori in campo 37’ (Ilievski) e 34’ di media (McCalebb e Antic), col pivot titolare rotto dopo 6 gare, ha giocato un basket di altissimo livello emotivo. Ma ha decretato la fine dell’importanza del tiro: ha chiuso col 37.9% e Chekovski, un cambio fondamentale dopo l’infortunio di Gecevski, ha chiuso sbagliando gli ultimi 16 tiri da tre consecutivi. Ma quasi batte la Russia con blocchi, difesa, rimbalzi.

LA FRASE PIÙ SIGNIFICATIVA — Dirk Nowitzki, dopo l’eliminazione della Germania: "I giovani sono stati grandi, Kaman è stato grande, io però non ero in forma per dominare l’Europeo. E solo colpa mia e mi dispiace tanto". Ha chiuso a 20 punti di media, quarto realizzatore, ottavo a rimbalzo, col 93.3% ai liberi. E’ stato picchiato come un tamburo, ha lottato come un leone. Nella gara decisiva con la Lituania che doveva per forza andare ai quarti di finale, era stanco...

LA FRASE PIÙ SIGNIFICATIVA NUMERO 2 — "Come abbiamo fatto a naturalizzare McCalebb? Giocava a Belgrado, ci ha chiamato, lo abbiamo invitato a Skopije, gli è piaciuta, noi siamo piaciuti a lui e lui e piaciuto a noi" ha detto il capo delegazione macedone al New York Times. Due domande: chi gli ha dato il numero di telefono? E non poteva chiamare Meneghin?

SCONOSCIUTI — Cinque quasi sconosciuti che escono da questo Europeo con un nome: Vojdan Stojanovski, guardia della Macedonia di 23 anni, Phillipp Schwethelm, ala tedesca di 22 anni, Rihards Kuksiks, ala della Lettonia, 16 punti di media, 23 anni da Arizona State, Dardan Berisha, polacco di origine kosovara, 22 anni e 11 punti di media, Tornike Shengelia, 2.07, vent’anni da compiere, ala forte della Georgia.

FUTURE STELLE — Cinque giocatori che saranno delle stelle al prossimo Europeo: Aleksey Shved, 22 anni, play di 1.96 della Russia, Emir Preldzic, 24 anni, guardia di 2.05 della Turchia, Robin Benzing, 22, ala di 2.09 della Germania, Enes Kanter, 19, centro della Turchia, Jonas Valanciunas, 19 anni, centro della Lituania.

Sfida Nba tra Danilo Gallinari (Nuggets) e Chris Kaman (Clippers). Ciam/Cast

LA GRANDE DELUSIONE — L’Italia, diciassettesima con una sola vittoria. Per qualità di gioco e coesione della squadra, prima ancora di giudicare la forza del singolo giocatore, è giusto non essersi qualificati alla seconda fase. Hanno giocato molto meglio, oltre che la Macedonia, anche la Germania, la Finlandia e, finché non si è fatto male Pachulia, la Georgia. Ha deluso anche la Turchia fuori dalle prime otto e la Lituania, che ha perso con la Macedonia la possibilità di lottare per le medaglie.

QUELLO CHE IN ITALIA NON SAREBBE SUCCESSO — C’erano 15 mila persone alla partita Lituania-Grecia per il quinto posto, totalmente ininfluente. I lituani, pur nella terribile delusione post Macedonia, hanno fatto il tifo come se fosse la finale per l’oro. E in tutto il Paese, strade semivuote (era sabato sera) e una tivù accesa sulla partita in ogni bar.

E ADESSO? — L’Italia deve qualificarsi all’Europeo del 2013 in Slovenia la prossima estate. Ci saranno trenta squadre, divise in sei gironi da 5 squadre: passano le prime due e le 4 migliori terze. Noi siamo in seconda fascia di sorteggio, significa che se ci va male potremmo incontrare Serbia o Turchia tra quelle di prima. In terza fascia la più forte è il Montenegro. Ma non può andarci sempre male come stavolta. Cominciamo a fare il tifo perché i nostri tre americani ritornino sperando che la lezione di questo Europeo sia servita. A tutti.