Primi due quarti di finale all'Europeo. Domani il programma si completa con Francia-Grecia e Russia-Serbia.

SPAGNA-SLOVENIA 86-64 — La Spagna approda alla semifinale dell’Europeo battendo la Slovenia 86-64 e ringraziando ancora una volta i due agazzi nati a tre settimane e pochi chilometri di distanza alla periferia di Barcellona. Juan Carlos segna 26 punti, 17 nel terzo quarto finito 36-14 che chiude la gara. Pau Gasol è il totem (19 punti con 16 rimbalzi) attorno al quale la Spagna non ha paura di nessuno. Anche se parte contratta mentre la Slovenia, il 22° attacco dell’Europeo, trova punti rapidi con Lorbek, che mette subito sotto pressione l’asso dei Lakers, e una tripla di Lakovic. Scappa verso l'inatteso +8 (6-14), gioca coi nervi degli avversari, li sfida a tirare ma soprattutto domina a rimbalzo e sulle palle vaganti costringendo la Spagna a 6 perse. Marc Gasol ha già due falli, Ibaka dà una mano a Scariolo sotto canestro contro il gigantesco Begic e, col passare dei minuti, la Spagna comincia ad eseguire con più pazienza. Maljkovic fa fare fallo anche per spezzare il ritmo dell’attacco avversario, ma si trova con Begic e Slokar con tre falli appena i campioni d’Europa in carica danno la palla in area con continuità.

Pau Gasol, 31 anni, decisivo con 19 punti. Ansa

NAVARRO SUPER — La situazione si ribalta: adesso è la Slovenia che perde palloni, anche contro la zona, e non fa mai canestro pur rispolverando l’esperienza e la classe ormai al capolinea di Smodis. Bisogna aspettare un gioco da tre punti di Reyes per il primo vantaggio spagnolo (30-28) al 18’30", e la tattica di lasciar tirare non funziona più contro Navarro, 9 punti (ma con 3 perse) all’intervallo, dopo un secondo quarto da incubo per gli sloveni (3/13 al tiro, 8 perse) finito 19-8 per la Spagna. Che con Navarro riparte con un 9-0 nella ripresa (44-31) che diventa un 17-2 quando Pau ripulisce le sue percentuali scadenti nel primo tempo (2/8) con un 3/4, chiudendo la porta a Lorbek. Gli sloveni provano a fermare l’onda spagnola usando le mani, la gara si incattivisce ma Navarro non si impressiona. Realizza 17 punti nel terzo quarto, raggiunge quota 26 al suo 26° minuto in campo, porta la sua squadra fino al +28 (68-40). Solo allora Goran Dragic, uno dei giocatori Nba più deludenti presenti in Lituania, fa un po’ di numeri. La Slovenia risale a -17, basta che Pau torni a dare una controllatina e la Spagna approda senza ulteriori stress alla semifinale, mentre gli avversari si risparmiano per la sfida tra le perdenti di domani che vale un posto al Preolimpico.
Spagna: Navarro 26, P.Gasol 19, Ibaka, Calderon 9
Slovenia: Dragic 14, Begic 10, Lorbek 7.

LITUANIA-MACEDONIA 65-67 — Incredibile è solo il risultato: la Macedonia batte la Lituania padrona di casa 67-65 davanti a 15 mila spettatori, conquista il preolimpico e giocherà per le medaglie. L’eroe è Vlado Ilievski (3/11 fino a quel momento) che realizza a 11" dalla fine la tripla del successo. Ma il vero artefice della vittoria è Bo McCalebb, 23 punti, 6 degli ultimi 10 della sua squadra più il passaggio dall’angolo, mentre era raddoppiato, per la tripla di Ilievski. Non solo: i macedoni giocano senza il pivot titolare infortunato, Gecevski e non hanno cambi all’altezza. Un’impresa che entrerà nella storia del basket europeo e una tragedia per la Lituania, affossata dal tiro da tre (2/15) e da una difesa non all’altezza delle aspettative, che ruba solo 2 palloni contro le 14 perse dell’attacco. McCalebb e Kaukenas si marcano a vicenda, finisce 2-2 dopo 8’ ma appena il lituano va in panchina, il play di New Orleans va a nozze con Pocius. Così la Macedonia sta a contatto anche quando entra il duo Jasikevicius-Valanciunas, l’opzione più spettacolare dell’attacco lituano che però non splende. La Lituania riesce a toccare il +9, ma i macedoni sono strepitosi. McCalebb è costretto a forzare più di quanto vorrebbe, ma appena coach Dokuzovski deve fare un paio di cambi, entrano giocatori offensivamente impresentabili come Chekovski che arriva a 0/8 e continua a tirare (e a ricevere passaggi dal play della Mps). Che va al riposo con 14 punti mentre il passaggio in campo di Lavrinovic non lascia il segno: non è il suo Europeo.

Marin Dokuzovski, coach della Macedonia, artefice dello storico risultato. Ciam/Cast

NELLA STORIA — La partita assume toni romanzeschi quando la Macedonia, dopo aver mancato molte possibilità di riaggancio, sorpassa proprio con McCalebb (42-41 al 24’). Il piccolo play riceve colpi durissimi ed è evidentemente stravolto dalla stanchezza ma il suo passaggio in panchina a fine terzo quarto ridà ai lituani la possibilità di tornare avanti (49-52) nonostante Vojdan Stojanovski, che gioca in Bulgaria, a tratti sia immarcabile. Nell’ultimo quarto, la Macedonia pur non toccando neppure il 30% al tiro non cede (55-56) sotto i colpi di Songaila. Kaukenas realizza il +5, McCalebb e Antic richiudono la gara e si entra nella zona dove il play della Mps è immarcabile. Segna 6 punti di fila in uno contro uno vanificando il 61-65 di Jankunas a 1’09" dalla fine. E quando a -33", Jasikevicius scivola e ridà la palla ai macedoni, per la Lituania sono guai. McCalebb va in uno contro uno ma sbaglia l’appoggio, Songaila prende il rimbalzo e dà la palla direttamente a Stojanovski. Così, a 11" dalla sirena, Ilievski trova la tripla del nuovo sorpasso (66-65). La palla del destino va nelle mani di Jasaitis, sbaglia e il rimbalzo è di Antic. La Macedonia, al terzo Europeo della sua giovane vita, è già nella storia. Mai visto niente di così meritato. Macedonia: McCalebb 23, V.Stojanovski 15, Ilievski 12
Lituania: Javtokas 13, Songaila 12, Kalnietis, Jasaitis 9, Kaukenas 6.