E’ arrivato il momento dell’ultima spiaggia. Oggi alle 16.45 (diretta su RaiSport 1) l’Italia sfida la Francia nel disperato tentativo di restare aggrappata all’Europeo. Per accedere alla seconda fase serve piazzarsi tra le prime tre del girone B, ma le combinazioni che premiano gli azzurri sono poche e proibitive. Per andare a Vilnius l’Italia deve vincere con 13 punti di scarto e sperare che domani i transalpini cedano il passo ai serbi. Un successo a prescindere dallo scarto sarebbe sufficiente invece se, oltre alla vittoria serba sulla Francia, i tedeschi ci aiutassero con due vittorie o due sconfitte contro Serbia e Lettonia.

Grande rivalità — "Per battere la Francia – ammette candidamente il c.t Pianigiani – dobbiamo prima di tutto sperare che loro giochino sotto il loro livello. Noi dobbiamo mettere tutte le energie possibili difensivamente. Dobbiamo cercare di non farci spazzare via in campo aperto e per questo motivo dobbiamo fare di più canestro e non regalare punti facili, provando a fare un passaggio in più e ad avere un maggiore equilibrio in attacco”. Mentre in casa azzurra si affronta il match della speranza con serenità e un profilo tutto sommato basso, i transalpini – imbattuti e in gran forma – vogliono fare loro il ruolo del rullo schiacciasassi e la stella Parker, grande protagonista delle prime tre gare, fa di tutto per accendere gli animi: “Tra Francia e Italia c’è tutta una storia, una grande rivalità. E’ risaputo che non ci si ama, non è un segreto. Domani sarà una guerra perché noi non amiamo loro e loro non amano noi. E’ perfetto”.

Vincent Collet, ct francese. Afp

Collet sereno — Se l’unica speranza italiana per frenare l’impatto del playmaker degli Spurs è quella che vada fuori giri per eccesso di foga, come fece nella finale per il bronzo a Stoccolma 2003, è indubbio che le problematiche azzurre riguardino anche il resto della truppa francese. Batum e Gelabale sono una coppia di ali dalla mano calda, dai mezzi atletici esagerati e, per quanto visto in questi giorni, dalla grande disciplina tattica. A loro bisognerà i 18 rimbalzi di media, la ruvidità e il mestiere dentro l’area di Noah, Diaw, Seraphin e Traoré: se contro la Lettonia c’è stata la prova monstre di Bargnani che ha fatto pentole e coperchi, oggi – come contro la Germania – sarà più che mai bisogno che tutti contribuiscano facendo legna sotto i tabelloni. Comunque vada la coperta pare corta e la serenità del c.t. francese Vincent Collet è emblematica: “Vogliamo vincere perché è ovvio che più punti facciamo a Siauliai e più facile sarà la strada a Vilnius dove affronteremo solo squadroni. Sono soddisfatto e sereo perché la squadra è in forma, quest’anno regna una buona chimica e tutti lavorano per la squadra senza gelosie. E anche quando abbiamo avuto dei passaggi a vuoto contro Lettonia e Israele nessuno ha perso la testa cercando di risolvere dal solo la partita”.