Dopo la sconfitta di Cantù nell'anticipo a Pesaro, si completa il programma della 4ª giornata di Serie A. Treviso a riposo.

Il tiro decisivo di Terrell McIntyre, 34 anni. Ciam/Cast

Canadian Solar Bologna-Vanoli Cremona 80-78
di Andrea Tosi
Dopo due k.o. di fila in trasferta, Bologna torna al successo sul suo campo scacciando le voci di una crisi incipiente anche sulla tenuta dei suoi americani. La sofferta vittoria della Canadian, che fa seguito a quella conquistata nel supplementare contro Roma alla prima giornata, si concretizza solo all’ultimo tiro di McIntyre che redime una prova insufficiente con la tripla decisiva frustrando la clamorosa rimonta di Cremona. Al 33’ Bologna sembra avere la partita in tasca (66-48) ma all’improvviso la squadra ospite, penosa al tiro da tre per 30’ (1/13), comincia ad infilare una serie impressionante di trepunti (8/12) che riaprono all’improvviso la gara fino al sorpasso dell’ottimo Wafer (8/17 su azione, 13/13 dalla linea) sul 74-75 a -51" e di Tabu sul 77-78 a -13". Ma nell’ultimo possesso McIntyre si ricorda di essere un campione e il leader designato di questa Virtus così il play quattro volte campione d’Italia con Siena diventa per la prima realizza il trepunti decisivo, l’unico della sua prova fino a quel momento incolore, a -10" che ridà ossigeno alla classifica virtussina. Bologna deve peraltro ringraziare Koponen e Homan che prima del finale in volata avevano costruito il largo vantaggio.
Bologna: Koponen 18, Homan 18, Douglas-Roberts 15
Cremona: Wafer 31, Milic 13, Tabu 10

Yakhouba Diawara, 29 anni, prima doppia doppia dell'anno. Ciam/Cast

Roma-Cimberio Varese 74-76 dts
di Mario Canfora
Colpaccio di Varese a Roma dopo un supplementare, in una gara non valida tecnicamente ma con una seconda parte agonisticamente intensa. Roma (che ha pagato un arbitraggio imbarazzante, soprattutto nell’overtime) illude all’inizio: 6-0 con quattro punti di Datome in un paio di minuti, ma praticamente si ferma qui perché l’attacco diventa molto prevedibile, si forza tanto da tre (2/10 all’intervallo), mentre Varese colpisce soprattutto sottocanestro, con l’ex Garri e Kangur che si fanno beffe di Dasic e Slokar. Una tripla di Kangur manda la Cimberio sul +11 (15’), 17-28, massimo vantaggio. Lardo si arrabbia, chiama due time-out in un minuto per scuotere la squadra. La ramanzina ha effetto: la Virtus rientra lentamente, con una tripla di Maestranzi riesce ad andare al riposo lungo sul -4 (33-37). Nella terza frazione, Roma riesce a pareggiare sul 39 con Slokar, ma Varese con le triple di Kangur, Ganeto e Stipcevic riesce a chiudere avanti di 4 (50-54). In seguito, c’è tanto equilibrio, spezzato da una tripla di Garri al 35’ che vale il +7 (55-62). Ma la squadra di Lardo ha sette vite, Gordic a -3’15" mette la tripla del -2 (60-62) ma ne sbaglia un’altra, quella dell’eventuale pareggio a -1’30" (61-64). Rannikko fa 1/2 dalla lunetta, idem Slokar. Tra un errore e l’altro si va su e giù a tirare liberi: a 4" dalla sirena Tucker mette il 2/2 del 65-65, è overtime. Dove Lardo si becca un tecnico dopo un fallo non fischiato a Tucker e Varese a- 15" realizza con Hurtt (anonimo fino a quel momento) la tripla del 73-75. Può bastare, perché Slokar dalla lunetta a 4" dalla sirena piazza due mattoni (il secondo volontario): finisce 74-76 con Diawara in doppia doppia, 16 punti e 12 rimbalzi.
Roma: Tucker 17, Dasic 13, Maestranzi 11, Slokar 11
Varese: Diawara 16, Stipcevic 15, Kangur 15

Caserta resta l'unica squadra ancora senza sconfitte. Ciam/Cast

Pepsi Caserta-Novipiù Casale Monferrato 67-52
Terza vittoria consecutiva e punteggio pieno per la Caserta che raggiunge la vetta della classifica, ed è l’unica squadra ancora imbattuta del campionato. Dopo la partenza assopita (2-8 dopo 4’) la Pepsi piazza il 9-0 che regala il primo vantaggio (11-8 al 7’) con la tripla di Collins. Casale resta a contatto fino all’inizio della seconda frazione, quando Sacripanti schiera Ciorciari e il quintetto lungo con Righetti e Doornekamp da esterni. Proprio il play argentino dà inizio alla fuga bianconera (28-19 al 14’) approfittando dello smarrimento di Casale, che segna solo otto punti nel secondo quarto, con il solo Janning a segnare dal campo. La Juve ne approfitta e al 18’ è già +16 (37-21). Il fallo antisportivo di Chiotti su Collins regala il +20 ai padroni di casa (48-28 al 23’), e dalla lunetta Fletcher sigla il massimo vantaggio (49-28) un minuto più tardi. Sembra chiusa ma la Junior risorge con un break di 0-13 (49-41) a cavallo degli ultimi due quarti. Caserta non segna per otto minuti e Sacripanti è costretto al time-out che rivitalizza i suoi: la tripla di Smith (54-43), poi Collins e Fletcher (65-50) archiviano la pratica. (Giuseppe Bernardo)
Caserta: Fletcher 19, Collins 17, Smith 12
Casale: Janning 13, Temple 12, Chiotti 10

Rimantas Kaukenas tra i protagonisti di Siena. LaPresse

Angelico Biella-Montepaschi Siena 67-70
Alla fine decidono le prodezze in serie di McCalebb che salva la Montepaschi da un altro passo falso in campionato sul campo dell'Angelico, mai doma, trascinata fino al confine dell'impresa da Aubrey Coleman, a tratti incontenibile. Siena, farcita di ex, ha dovuto ricorrere allo sforzo del roster al completo per contenere Biella, capace di una difesa tosta, conferma di questo inizio campionato, e di trovare la via del canestro con sufficiente continuità, nonostante Pullen abbia patito l'incrocio con il big McCalebb. Sono le triple di Dragicevic a scompaginare il piano difesa senese, così tra alti e bassi, all'intervallo l'Angelico è ancora in partita, ma con Pullen seduto carico di tre falli. Sull'altra sponda Pianigiani ha già fatto ampio uso della panchina. Si riparte e Dragicevic ne infila altre due dalla distanza, facendo capire a Siena che ci sarà da sudare per altri due quarti. Poi si scatena Coleman che nessuno riesce a fermare e al 30' la partita è tutta da rigiocare da quota 52. Apre Kaukenas, poi Siena non segna più per quasi sei minuti, nel frattempo Coleman, Pullen e Soragna danno l'illusione del trionfo firmando il 59-54. Per l'Angelico un'occasione mancata per alcuni dettagli, ma la conferma della bontà di una squadra che aspetta ancora l'inserimento del convalscente Chrysikopoulos, nei piani estivi elemento del quintetto base. Per Pianigiani, due punti preziosi, in questo faticoso processo di trasformazione della squadra che aspetta di inserire Rakocevic. (Gabriele Pinna)
Biella: Coleman 27, Dragicevic 16, Pullen 12
Siena: McCalebb 19, Kaukenas 10, Zisis 10

Ronald Slay, 30 anni, 15 punti di media in stagione. Ciam/Cast

Tercas Teramo-Sidigas Avellino 57-71
La Sidigas espugna il PalaScapriano e scatta in testa alla classifica, con merito. I primi 5’ sono subito sinonimo di una partita non bella: sia la Sidigas che la Tercas faticano a trovare il ritmo in attacco, finchè 2 triple di Amoroso e una di D. Brown non scavano il primo parziale a favore di Teramo,17-11 dopo 7’. Le forze fresche dalla panchina di Avellino, Lawers, Slay e Spinelli, riportano subito la partita in equilibrio, 18 pari al primo riposo. Nella seconda frazione si procede a braccetto: per Teramo Amoroso prova a fare il break con 11 punti già dopo 11’, ma la Sidigas risponde con un gioco più corale, ben orchestrato da Spinelli, 8 punti, con Slay, 9, e Johnson, 8, ottimi finalizzatori, la Sidigas riesce a chiudere il secondo quarto in vantaggio 35-33, sfruttando un maggior numero di possessi e le poche palle perse. Il terzo periodo inizia di nuovo con le mani fredde, 2-6 dopo 5’ con errori da entrambe le parti. I biancoverdi sono tenuti in piedi da Golemac, mentre soltanto dopo il 25’ i due Brown suonano la riscossa e riportano la Tercas in parità sul 45. Solo una tripla di Green porta la Sidigas avanti all’ultima pausa, 45-48. Nell’ultimo quarto Polonara con una tripla pareggia e illude i tifosi bincorossi, ma subito Avellino risponde con un 8-0, che sembra un vantaggio enorme in una partita vissuta sul filo dell’equilibrio. Teramo non trova la forza di reagire con lucidità e la Sidigas, cinica, scava il solco definitivo con il collettivo: al 37’ la tripla di Green del 51-63 chiude praticamente la partita. Teramo non ne ha più e Avellino vince con merito. (Malì Pomilio)
Teramo: Amoroso 11, B. Brown 10, Cerella 7, D. Brown 7, Polonara 7
Avellino: Slay 15, Green 15, Johnson 13

La festa di Venezia, primo successo in A dopo 17 anni. Ciam/Cast

Umana Venezia-Fabi Montegranaro 72-62
La Reyer ritorna alla vittoria in Serie A, un’attesa durata 17 anni, 6 mesi e 28 giorni (Venezia-Pesaro 93-92), Montegranaro domata alla distanza. Due invenzioni dal perimetro di Szewczyk spingono subito avanti l’Umana (8-4), il “polacco” è devastante in attacco e in difesa, dove stoppa McNeal e cattura rimbalzi. Impressionante, come l’urlo dei 4000 del PalaVerde di Treviso. L’ex Avellino è il faro dell’Umana (11 punti in 8’), ma il quintetto di Mazzon gira a mille (21-8). Montegranaro si ritrova a -13 (25-12) alla prima sirena. Bryan allarga il solco (27-12), Drucker pesca dalla panchina Nicevic e Zoroski, la Fabi risale (29-18 al 4’). Si alza l’intensità difensiva, l’Umana spreca troppi liberi (4/10) nel quarto, Montegraro (implacabile dalla lunetta) ne approfitta e ritorna sotto la doppia cifra (38-32). I tecnici a Ivanov (42-32) e Mazzon (42-36) inaugurano il terzo quarto, Brunner brucia Fantoni(42-38) per il -4, Montegranaro s’è desta, McNeal fa tremare l’Umana dall’angolo (42-41). Si riaccende la luce della Reyer (47-41), Young e, naturalmente, Szewczyk ricacciano indietro la Fabi. Terzo tecnico del quarto a Drucker, Venezia capitalizza (50-42), Slay replica ad Antonutti dalla lunga distanza (53-47). Botta e risposta. Crescono gli italiani di Mazzon, Rosselli rispedisce indietro Montegranaro (56-47). Gara apertissima, la Fabi soffia sul collo della Reyer (59-56), che fatica in attacco. Torna Clark e infiamma il PalaVerde (64-56). Ultimi 3’ con l’Umana avanti di 12 (68-56). Bowers gestisce il ritmo, Fabi che non ha più la forza per risalire. (Michele Contessa)
Venezia: Szewzcyk 22, Slay 11, Clark 9, Fantoni 9
Montegranaro: Zoroski 14, Brunner 12, Ivanov 8, Di Bella 8

Ioannis Bourousis, 27 anni, 10 punti di media a gara. Ciam/Cast

Banco di Sardegna Sassari-EA7 Milano 60-88
Milano passa d’autorità a Sassari al termine di una partita condotta senza interruzioni dalla squadra di coach Scariolo. Diener out con Pinton in cabina di regia biancoblu, Melli in quintetto per Scariolo. Per 2’28” non si segna, poi Bourousis schiaccia imitato da Melli per lo 0-4 Milano. Il centro greco è brutto cliente per Benson, sull’inchiodata di Melli è timeout Sacchetti. Drake Diener spezza l’incantesimo (2-12), pressione EA7, tanti errori per Sassari. Alla prima boa è 6–21 Milano. Zona Dinamo, tripla di Plisnic, cinque in fila di Cook scavano il solco (9-26). Sassari lotta ma il canestro è stregato. Il 14-28 di Plisnic manda Scariolo al timeout ma Milano resta avanti e scappa ancora: 14-33. Mini break da 6-0 Dinamo ma all’intervallo è 25-45 EA7. Hosley dai 6.75, 7-0 Olimpia e timeout biancoblu sul 28-52. L’inerzia è biancorossa, grinta isolana ma panchina profonda e qualità milanesi sono ostacoli duri da abbattere. L’ultimo periodo si apre sul 41-62. Ampie rotazioni per Scariolo, limitate per Sacchetti. Hosley non si arrende (49-72), Gallinari fa il playmaker, Sassari è viva, da spazio al giovanissimo Spissu (classe 1995), ma Milano è vincente: 60-88. Il Banco di Sardegna intanto ufficializza il taglio di Keith Benson e l'ingaggio del veterano di 9 stagioni Nba Steven Hunter. (Giovanni Dessole)
Sassari: Hosley 20, D. Diener 15, Sacchetti 10
Milano: Hairston 17, Bourousis 14, Melli 12, Mancinelli 12