DaJuan Summers non è un americano a orologeria. Arriva perché c'è il lockout, ma non dovrà fare le valigie in fretta e furia quando la serrata Nba finirà: la Montepaschi pentacampione d'Italia di fila in carica lo ha firmato con un contratto biennale, per aggiungere con lui la fisicità che serviva per puntare all'Eurolega, sapendo che in campionato potrà fare la differenza anche da secondo lungo. Ex stella di Georgetown, persa in un opaco biennio Nba a Detroit eppure ancora solo 23enne, per rilanciarsi aveva bisogno di cambiare aria. Il dinamismo e il talento che si porta dietro insieme ai 110 chili e 203 centimetri di taglia fisica potrebbero cambiare l'aria anche della Serie A: se mette in campo il potenziale che fa balenare, uno così in Italia non c'è mai stato.

DaJuan Summers in volo. Ciam/Cast

Summers, sarebbe arrivato in Europa anche se l'Nba fosse partita?
"È difficile da dire. La realtà è che c'è il lockout, non penso a cosa sarebbe potuto succedere diversamente. Come finirà? Chissà. Potrebbe durare tutto l'anno, oppure fino a dicembre-gennaio. Di certo siamo molto lontani da un accordo".

Nel suo futuro vede l'Europa o la Nba?
"Entrambi. So che qui potrei avere una grande carriera, sviluppando il mio gioco: il modo in cui si lavora qua è molto diverso, secondo me migliore. Ma tutti i giocatori, credo anche qui, hanno come obiettivo finale di giocare in Nba".

Perchè Siena?
"Siena è uno dei club più organizzati in Europa. Ho fatto i compiti a casa, e ho visto che è stata alla Final Four, è campione d'Italia da cinque anni di fila. Quando si è presentata, ho pensato che fosse una buona opportunità per me e per la mia carriera".

Cosa non ha funzionato a Detroit?
"Non ho avuto grandi opportunità e un minutaggio consistente per dimostrare tutto quello che so fare, qualcosa si è visto le volte in cui ho avuto spazio".

Nella confusione dei Pistons, si è distinto soprattutto per maturità, pur essendo uno dei più giovani.
"Come padre, voglio fare il possibile per essere un buon esempio per mio figlio, DaJuan Junior, che è qui a Siena con me e la mia compagna, e per i tanti bambini che guardano ai giocatori di basket come modelli. Quindi fare sempre la cosa giusta, essere positivo".

Questa maturità dipende dall'impostazione ricevuta a Georgetown?
"Sicuramente. E poi per le mie radici: sono cresciuto a Baltimora, che è una città ruvida, e mia madre ha cresciuto da sola me, mio fratello e mia sorella; quindi fin da piccolo ho sempre avuto molte responsabilità, che la maggior parte dei bambini non hanno avuto".

Giostrando in entrambe le posizioni di ala porta a Siena qualcosa che le mancava.
"Sarà utile. Ne ho parlato con Banchi a inizio preparazione e mi ha prospettato la possibilità di giocare sia dentro che fuori. Servirà il precampionato per lavorarci bene".

Cosa fa Summers fuori dal campo?
"Adoro i film, e la musica. Jay Z, Kanye West, 50 Cent, e cantanti l'R'n'b come Usher, R. Kelly... Amo tutti i film tranne quelli dell'orrore. Un futuro al cinema? Magari a recitare, se ci sarà l'opportunità".

Cosa sapeva dell'Italia prima di arrivare?
"Gran cibo. E la moda: Prada, Gucci... Conosco l'Eurolega come il secondo torneo al mondo dietro la Nba, ho seguito miei ex compagni che giocano in Europa come Malcolm Delaney e Austin Freeman. Ho parlato anche con Hawkins, che mi ha detto che avrei trovato un grande club".

Cosa ha trovato?
"È bello qui. Sono stato a Firenze, sono stato nei dintorni. Ho trovato uno stile di vita più semplice e un'impostazione del lavoro migliore di quella con cui mi sono confrontato negli ultimi due anni, sicuramente arriverò più pronto all'inizio della stagione".

Sul campo?
"Mi ha colpito lo spirito dei miei compagni. Tutti sono positivi, pronti al lavoro ogni giorno. Lo staff è fenomenale, il modo in cui ti seguono, la cura del corpo. Sarà una grande stagione: puntiamo al sesto titolo in fila. Anche per non fare peggio di chi mi ha preceduto!".