Fuoco alle polveri per i playoff di Serie A. La corsa al titolo italiano numero 91 partirà giovedì sera con gara-1 dei quarti di finale: la novità delle serie al meglio delle 7 partite sin dal turno inaugurale regalerà un mese e mezzo di emozioni forti (tutte le serie gjocheranno ogni 48 ore; tra quarti e semifinali, al via il 24-25 maggio, prevista almeno una partita a sera fino al 6 giugno, poi le finali dal 9 al 21 giugno). Ma dopo sei anni di dominio incontrastato di Siena, i playoff 2013 si annunciano tra i più equilibrati ed appassionanti di sempre, con almeno 6 squadre che partono con ambizioni tricolori. Su tutte la rivelazione Varese in pole position nella griglia di partenza dopo 25 anni, ma anche le outsider Sassari e Roma, mentre Milano, Siena e Cantù partono di rincorsa pur con legittime velleità. Anche se il tabellone inaugurale che propone una ghiottissima sfida tra EA7 e Montepaschi, rémake della finale 2011-12. Ecco dunque una guida alle sfide dei quarti di finale

sassari-cantù — gara-1 giovedì ore 21
Regular season: 1-1 (65-64 a Sassari, 94-80 a Cantù).
Uomini chiave: Il re degli assist Travis Diener in casa coinvolge i compagni (13,8 punti e 8,8 passaggi smarcanti) e in trasferta ama finalizzare (20,1 punti col 45% da 3) ma in entrambe le versioni è il motore dell’attacco atomico di Sassari. Per limitare il suo estro, Cantù chiederà uno sforzo importante a Jonathan Tabu e in subordine a Smith ed all’ultimo arrivato Ragland: una sorta di regia a tre teste che dovrà garantire esecuzioni fluide ed efficaci ad un attacco crollato dai 79 punti di media dell’andata ai 68,8 del ritorno.
Dove si decide la serie. Si sfidano l’attacco più prolifico (89,2 punti Sassari) e la difesa meno battuta (68,4 Cantù) della serie A: due filosofie antitetiche di gioco per ritmi e propensioni offensive, il fattore chiave per la Lenovo sarà la capacità di far valere il suo maggior tonnellaggio vicino a canestro (Sassari è terzultima nei rimbalzi totali) e tenere basso il punteggio, ma col fattore campo del PalaSerradimigni a scatenare il temibile contropiede che esalta le doti balistiche dei cugini Diener, tenere la Dinamo sotto quota 80 in casa propria è impresa difficilissima.
X Factor. Drew Gordon ha alzato il tasso di fisicità interna del Banco di Sardegna (13,5 punti e 7,5 rimbalzi di media) e contro una front line poderosa come quella di Cantù può essere l’arma in più della squadra di Sacchetti per evitare di cadere nella trappola dei brianzoli.

roma-reggio emilia — gara-1 stasera ore 20,30
Regular Season. 1-1 (77-66 a Roma, 96-93 a Reggio Emilia)
Uomini chiave. L’Mvp del campionato Gigi Datome contro il top scorer della Serie A Donell Taylor. L’ala di Olbia è il simbolo dell’Acea in formato “poca spesa tanta resa” che ha rigenerato l’entusiasmo della piazza romana dopo 4 stagioni deludenti, e vuole consacrare l’annata della sua definitiva esplosione con un playoff da protagonista assoluto. Dopo due promozioni in fila dalla LegAdue invece il capocannoniere della Serie A 2012/2013 a 19,1 punti di media, cardine imprescindibile dell’attacco della matricola d’assalto di Max Menetti, si metterà alla prova nella lotta scudetto.
Dove si decide la serie. Asse portante play-pivot per entrambe le squadre con la dinamicità e l’atletismo di Taylor e Lawal opposti alla tecnica ed alla solidità degli ex canturini Cinciarini e Brunner. Le speciali classifiche degli assist fotografano l’intesa fra le due coppie (quarti i reggiani e quinti i romani): se l’azzurro frenerà gli assalti del rookie da Wisconsin e il centro di passaporto svizzero terrà lontano dal ferro il re delle schiacciate della A 2012-13 la Trenkwalder potrà sognare il clamoroso colpaccio. Per Roma determinante far valere il suo considerevole potenziale atletico pur con l’esperienza dell’ultimo arrivato Bailey che potrebbe dare una dimensione importante in più.
X Factor. L’estro e l’esperienza del sesto uomo di lusso Troy Bell hanno dato a Reggio Emilia la spinta decisiva verso il ritorno ai playoff dopo 14 anni (15,6 punti in 21 minuti e record di 8-3 dopo il suo arrivo a fine febbraio) e possono sparigliare le carte anche contro Roma.

varese-venezia — gara-1 venerdì ore 20,30
Regular season. 0-2 (85-87 a Varese, 76-71 a Venezia)
Uomini chiave. Mike Green è il leader tecnico ed emotivo della Cimberio sui due lati del campo, per innescare il potenziale atletico di Dunston e i terminali Banks ed Ere sul perimetro. E per Varese è più importante il suo lavoro in regia del fatturato offensivo (12,7 punti nelle vittorie e 14,7 nelle sconfitte). Il pallino dell’Umana è saldamente nelle mani di Keydren Clark, incontenibile nelle due sfide di stagione regolare (24,5 punti e 5,0 assist che fanno della Reyer l'unica con due vittorie contro la capolista): dall’esito del duello dei cervelli passa con ogni probabilità quello per il passaggio del turno.
Dove si decide la serie. Varese e Venezia sono nei piani altissimi della classica dei rimbalzi (rispettivamente seconda e quarta) pur con un tonnellaggio molto diverso: la Cimberio dovrà far valere il vigore e l’atletismo della sua cavalleria leggera per impostare la serie sui ritmi elevati che predilige e non subire invece il peso dell’Umana, che utilizza l’esplosività e la forza di Diawara vicino a canestro e le doti balistiche del massiccio Szewczyk per aprire l’area.
X Factor. Achille Polonara, per la seconda volta miglior Under 22 della A, è al debutto nei playoff: per Varese il suo mix di esplosività ed energia a supporto di Dunston sarà un fattore decisivo per imporre il suo coefficiente atletico contro i fisicati lunghi di Venezia.

milano-siena — gara-1 venerdì ore 20,30
Regular season. 2-0 (66-71 a Siena, 72-68 a Milano)
Uomini chiave. Le fortune di Milano passano dalle mani di Marques Green: col macedone in regia a dare leadership ed equilibrio l’EA7 è passata da un record di 7-6 a 12-5 (il migliore del 2013 insieme a Roma e Reggio Emilia) e l’attacco è salito da 79,3 punti col 34% da 3 a 82,9 col 38,1%. Interessante il duello con Bobby Brown, attaccante di razza che interpreta in maniera assai diversa il ruolo di regista; ma nella stagione 2012/2013 il vero barometro del rendimento della MPS è stato Daniel Hackett, chiamato con le sue doti difensive a spegnere la luce del faro del gioco avversario.
Dove si decide la serie. In termini di stazza e fisicità Milano ha un vantaggio abbastanza netto sotto canestro (terza a rimbalzo e quarta nel tiro da 2; Siena rispettivamente undicesima e dodicesima). Però spesso l’Olimpia ha subito la velocità di avversarie più piccole e maneggevoli, e proprio per questo è arrivato Mensah Bonsu per garantire un’alternativa con caratteristiche diverse rispetto a quelle del poderoso Bourousis, opzione primaria per l’attacco EA7 ma giocatore da proteggere sul lato difensivo. Per limitare il greco la MPS dovrà reggere l’urto fisico con l’ex Eze, ma la squadra di Banchi ha giocato il miglior basket dell’anno nei due mesi in cui la zona 3-2 e il mix di atletismo e doti frontali del trio Kangur-Sanikidze-Ress creavano rebus tattici irresolubili agli avversari. Se il bolzanino ed Hackett stanno bene Siena è decisa a non scucirsi facilmente lo scudetto dal petto…
X Factor. Alessandro Gentile, letteralmente esploso nel terzo conclusivo della stagione (16,5 punti di media nelle ultime 10 gare sfruttando al meglio lo spazio in quintetto per i problemi fisici alternati di Langford ed Hairston), dovrà ribadire nella serie playoff più tirata ed appetitosa la sua capacità di alzare il livello del gioco contro i toscani già espressa nelle due sfide di stagione regolare (17,5 punti col 70,5% da 2).