Serata dedicata alla 14ª giornata di Serie A. Ferma solo Cantù, che riposa. Milano approfitta dello scivolone interno di Siena per agganciare i campioni in carica in testa alla classifica. Bologna continua a volare ed è terza. Vincono anche Avellino, Varese, Teramo, Sassari e Venezia.

L'esultanza di Pesaro dopo la vittoria a Siena. LaPresse

Montepaschi Siena-Scavolini Pesaro 75-78
Contro la Scavolini ammazzagrandi, la Montepaschi cade per la terza volta in stagione, due tra le mura amiche, e si fa raggiungere in testa da Milano. Ma si preoccupa soprattutto per Bo McCalebb, non rientrato nel secondo tempo dopo il riacutizzarsi del dolore al piede operato: accertamenti immediati, esiti nelle prossime ore. La vittoria scacciacrisi dei marchigiani, dopo l'avvertimento della testa di maiale recapitata al club, arriva in volata, in un finale deciso al fotofinish da mille episodi: la parola fine è il recupero di Jones a due secondi dalla sirena su Andersen che, a un metro dal canestro sul -1, cercava il tiro della vittoria. La Scavolini era arrivata a Siena col piglio di chi vuole fare la partita, avanti per quasi tutto il primo tempo. La Montepaschi decide da subito di alzare i ritmi della gara, ma è un invito agli ospiti per White e Jones, che segnano 14 dei 16 punti pesaresi di un primo quarto in cui serve il mestiere di Michelori per riprendere i marchigiani andati avanti 10-14. Ma cedendo alla tentazione del tiro da fuori invece di andare a combattere sotto, Siena perde incisività restando senza canestri per i primi sei minuti del secondo quarto: con i punti di Hackett e gli scarichi per Lydeka la Scavolni ci costruisce il 12-0 per il 17-28 al 16'. Rientrata fino al -2 di inizio secondo tempo semplicemente ricominciando a segnare con la crescita di Andersen, Siena deve fare i conti con la crescita di Hickman (9 punti in 7') e torna sotto 40-49 a metà terzo quarto. Alzando l'intensità però nel giro di tre azioni la Montepaschi torna sul 49-51 e da qui in poi è un lungo punto a punto in cui i toscani tornano con la testa avanti per la prima volta sul 65-63 al 34'. Da qui in poi è una corrida più di errori, anche arbitrali, che di tecnica. Decide l'energia e, anche se non è perfetta, ne ha più Pesaro. Non si fa innervosire dall'infrazione di passi a White a 18'' dalla fine e si fa trovare pronta alla difesa decisiva sul ribaltamento di campo, che nega la vittoria a Siena e significa successo scacciacrisi per Dalmonte. (Giuseppe Nigro)
Siena: Andersen e Rakocevic 16, Zisis e Michelori 10
Pesaro: White 21, Jones 16, Hickman 14

Alessandro Gentile, 19 anni, titolare contro Roma. Ciam/Cast

EA7 Milano-Acea Roma 83-75
di Guido Guida (twitter: @GuidoGuida)
Il derby delle metropoli va a Milano che prima dilaga e poi rischia di suicidarsi contro una Roma che non entusiasma, ma che ha il grande merito di non alzare mai bandiera bianca. Con Hairston infortunato, Scariolo manda Gentile in quintetto e lui risponde alla grande dimostrando di essere subito integrato e di non avere alcun timore a gestire – con fortune alterne - più palloni di compagni dal passato e dal presente più illustre. Milano bilancia bene le dimensioni interna e perimetrale scattando avanti 14-9, ma Roma quando trova alternative a Crosariol (suoi i primi 7 punti Acea) sa colpire e a fine primo quarto rientra a -2 (21-19). A rimbalzo è una sfida impari (10-1 per l’EA7 dopo 10’), però Milano sembra sempre esitare nello schiacciare l’acceleratore e solo Radosevic aggredisce con regolarità . Il ritmo non è elevatissimo, le percentuali invece sono alte anche perché su entrambi i fronti le difese non sono esattamente arcigne. I lombardi si accendono con l’intensità dalla panchina di Filloy, Giachetti e Rocca: parziale di 15-4 per il 42-30 e gli ospiti tengono botta solo con Dedovic che era già su un aereo per Murcia prima che la Virtus ci ripensasse e lo rilanciasse in giallorosso. Roma segna il primo canestro della ripresa (44-36), poi sono Gentile e Cook a dettare legge per un paio di minuti e a firmare il 10-0 che chiude virtualmente il match. A provare a riaprire la partita ci pensa Bourousis che per un paio di minuti sbaglia tutto il possibile prima di essere richiamato a sedere. Ancora Gentile e Cook e ancora + 18 prima che Gordic (decisamente meno peggio dell’impalpabile Maestranzi) ispiri il sussulto Acea per il 69-58 del 30’. L’EA7 con Giachetti e Nicholas è clamorosamente passiva in attacco e l’impatto operaio del duo Tonolli-Slokar rientra a -9 e sbaglia la tripla per rientrare a due possessi. Cook e Gentile, solo loro, riprendono a macinare punti. Tucker prende tutti i tiri di Roma e segnando quattro possessi consecutivi riapre i conti sul 77-73 a 1’45” dalla fine. Cook perde palla e Tucker infila altri due liberi (77-75 a 1’23”). Fotsis sbaglia, Mordente spreca la chance di coronare la rimonta e Bourousis dalla lunetta allunga (79-75 a 47”). Roma sbaglia da 3 con Tucker e il canestro della staffa è una tripla di Nicholas (0/5 fino ad allora) che attutisce l’ennesima serata no della stagione.

Milano: Cook 18, Gentle 17, Radosevic 11
Roma: Tucker 20, Dedovic 15, Crosariol 9

Taquan Dean, 28 anni, 16,8 punti a gara nel 2011-12. Ciam/Cast

Sidigas Avellino-Vanoli Cremona 64-62
Altro finale in volata per la Sidigas che riscatta prontamente lo stop di Milano e incrementa le possibilità di accesso alle Final Eight. A Cremona riesce per tre quarti il tentativo di imbrigliare il ritmo dei padroni di casa, ancora privi di Spinelli e con Green costretto agli straordinari. Piano partita quasi riuscito per coach Caja, ma troppo basso il 35% dal campo per pensare di espugnare il Del Mauro. Dai blocchi esce meglio Avellino: Green legge bene la zona della Vanoli innescando tre triple consecutive di Taquan Dean (13-5 al 3’). La guardia americana è in serata e chiude il primo quarto con 14 punti. Ma è tutto il complesso di Vitucci a funzionare. A partire dalla difesa: solo il 31% dal campo per gli ospiti nel primo quarto (26-11 al 10’). Il tassametro corre sino al +18 (33-15 al 14’) grazie al contributo di Slay. La fuga irpina s’interrompe qui. Le rotazioni ridotte si fanno sentire e Cremona è pronta ad approfittarne: Lighty e Tabu iniziano il parziale di 12-2 che riapre il match all’intervallo lungo (35-27 al 20’). Cremona abbassa ritmo e punteggio (37-34 al 23’). Avellino si rifugia dalla lunetta e in due triple provvidenziali di Green (53-46 al 30’). Non basta perché una tripla dell’ex Cinciarini e un sottomano di Perkovic riazzerano tutto (53-51 al 31’). Gli uomini di Vitucci rispondono con la stessa moneta. Gli irpini trovano energia difensive insospettabili riallungando sul +9. La difesa di Cremona fa buona guardia in area. I biancoverdi non vanno oltre i tentativi a vuoto da oltre l’arco dello stoico Green. L’energia di Milic e il dinamismo di Tabu riaprono i giochi (61-59 al 39’). Il play ex Cantù va per la vittoria ma fallisce la tripla decisiva a 3 secondi dalla fine. (Massimo Roca)
Avellino: Dean 24, Green 14, Johnson 8
Cremona: Milic 14, Tabu 11, Cinciarini 11

Janar Talts, 28 anni, massimo stagionale in punti e rimbalzi (7). Ciam/Cast

Cimberio Varese-Benetton Treviso 96-80
Smaltita la delusione per la pesante sconfitta interna nel derby contro Cantù, la Cimberio ritrova la via del successo complici l’ottima prestazioni di Diawara, reattivo e preciso nei momenti chiave (per lui anche 5 assist), e il gioco dentro l’area del miglior Talts stagionale (5/5 dal campo e 17 di valutazione in 11’ di un efficace primo tempo). In una serata in cui la sua formazione ha espresso una più alta qualità di gioco sia interno (17/28 da due con il 61%) che dal perimetro, coach Recalcati può sorridere per una prestazione collettiva che ha mandato cinque uomini in doppia cifra con 16 assist complessivi. Mentre il giovane Hurtt è subito chiamato al confronto con Jobey Thomas, qualche settimana fa indicato come suo possibile sostituto, il quintetto di casa si affida al miglior Talts stagionale, capace di sfruttare dentro l’area l’inesperienza di Cuccarolo, per prendere in mano l’inerzia del match: 20-8 all’8’ dopo la prima serie di triple siglata Diawara. Non basta qualche canestro di Moldoveanu (sua una striscia di 3/3 dall’arco fino al 29-24) per far rientrare la Benetton, che patisce una scarsa fluidità offensiva: Varese acquisisce così un buon margine (+15 all’intervallo lungo, 46-31). Quando anche Hurtt e Ranniko bucano la retina, la Cimberio sale al massimo vantaggio (53-31 al 22’). Djordjevic si affida allora a Becirovic che, con un buon momento di Ortner e dell’altro ex Thomas, tenta di riaprire una partita (75-65 al 34’) che però, sfruttando un tecnico per protesta fischiato allo stesso allenatore serbo, Diawara e compagni si riprendono immediatamente in mano. Intanto Treviso aspetta il ritorno di Marcus Goree, che si è liberato dal Paok Salonicco: manca solo l'ufficialità. (Antonio Franzi)
Varese: Diawara 25, Talts 11, Stipcevic 11
Treviso: Becirovic 19, Ortner 18, Thomas 18

Sanikidze esulta per il trionfo di Bologna. Ciam/Cast

Canadian Solar Bologna-Novipiù Casale Monferrato 70-62
Nel segno del 7. La Virtus conquista la settima vittoria di fila a Casalecchio e il settimo successo negli ultimi 8 impegni di campionato, salendo al terzo posto solitario. La vittima di turno è Casale Monferrato, che pure era reduce dai due punti nel derby con Biella e dall’impresa sfiorata a Siena. Dopo la palla a due le polveri sono molto bagnate e a metà quarto il risultato è sul 6-4, poi Bologna azzecca qualcosa più di Casale e si porta sul 12-7 con una schiacciata di Gigli e due canestri di Lang e Koponen. Gli ospiti segnano solo due volte su azione con Chiotti e Shakur e restano a galla con i liberi; si va al primo riposo sul 12-9 e senza neanche una tripla (0/6 Bologna, 0/5 Casale). La prima arriva a metà del secondo quarto, quando Koponen porta le Vu Nere sul 22-13, ma poco dopo anche Casale si sblocca dall’arco con Nnamaka e con un parziale di 9-0 impatta sul 22-22. Si va all’intervallo lungo sul 30-28 con 3/12 da ambo le parti nelle triple e Shakur unico in doppia cifra con 12 punti. Il terzo periodo si apre con 3 punti di Sanikidze, ma le percentuali della Virtus restano molto basse mentre Casale le migliora e al 24’ arriva il primo sorpasso con una tripla di Janning (36-37). Poi Stefano Gentile sforna 8 punti in tre azioni e Janning gli dà una mano chiudendo il terzo quarto sul 44-52 per poi aprire l’ultimo con la tripla del +11. Ma la Virtus non è morta e il duo Poeta-Koponen la riporta in un batter d’occhio a -2: le gambe dei piemontesi tremano e sull’alley-oop di Poeta Gigli schiaccia il sorpasso (59-58). A chiudere la gara sono due rimbalzi in attacco di Sanikidze con altrettanti canestri del georgiano, decisivo con 14 palloni arpionati sotto i tabelloni e 34 di valutazione. Casale resta una bellissima realtà in ascesa ma le manca l’esperienza e nel finale hanno prevalso la freddezza e la fisicità dei virtussini, che hanno ritrovato lo strapotere sotto le plance messo a lungo in discussione dai baldanzosi uomini di Crespi. (Nicola Zanarini)
Bologna: Sanikidze 19, Koponen 14, Gigli 13
Casale Monferrato: Shakur 20, Janning 18, Gentile 8

Milos Borisov, 26 anni, 10,6 punti di media a gara. Ciam/Cast

Fabi Montegranaro-Tercas Teramo 65-73
Portano davvero bene le squadre marchigiane alla Tercas Teramo. La squadra di Ramagli non vinceva dal match contro Pesaro e nonostante le assenze di Fultz e McGrath riesce ad espugnare il campo di Ancona. A Montegranaro non basta la vena dell'ex di turno Zoroski (23 punti) perché a fare la differenza sono la difesa a zona dei teramani e Borisov, stratosferico nell'ultimo periodo in cui realizza 12 punti. Lapidario coach Valli a fine gara: "La zona di Teramo ha messo a nudo tutti i nostri limiti. Abbiamo sbagliato tanti tiri da liberi e non siamo riusciti a far valere i nostri 20 rimbalzi offensivi". Dall'altra parte della panchina gongola Ramagli: "Riassaporare la vittoria in una settimana difficile è il massimo per tornare a giocare di fronte al nostro pubblico, che abbiamo riconquistato, nel match con Milano". A questa gioia si aggiunge poi la notizia dell'arrivo imminente della guardia americana Anthony Goods, prelavato dai Dakota Wizards (D-League). L'avvio di gara è drammatico con tanti errori al tiro da una parte e dall'altra (il punteggio dopo 4' era ancora fermo sul 2-2). Nel secondo quarto Teramo preme sull'acceleratore per un break di 11-2 firmato dall'ex Amoroso e da Dee Brown, poi trova il massimo vantaggio con Ricci (27-39 sulla sirena). La reazione della Fabi arriva nel secondo tempo quando, guidata dal duo Di Bella-Zoroskia, piazza un 10-0 che porta al controsorpasso (45-44 al 16'30"). Nell'ultimo periodo sale in cattedra Borisov che spezza l'equilibrio con sei punti consecutivi (58-65 al 36'04") mentre Montegranaro non riceve più nulla dai propri lunghi e da McNeal (solo 3 punti dopo un 1/9 al tiro). Di Bella dai 6,75 e Zoroski in penetrazione riaccendono le speranze fino al -2 ma negli ultimi minuti Teramo chiude ogni spazio e porta a casa con merito i due punti in palio (Aaron Pettinari).
Montegranaro: Zoroski 23, Di Bella 10, Brunner 7, Kirksay 7
Teramo: Borisov 22, Dee Brown 15, Amoroso 11

Sassari celebra il successo in casa di Biella. laPresse

Angelico Biella-Banco di Sardegna Sassari 73-78
Sassari sbanca il Biella Forum e raggiunge l’Angelico a quota 14 in classifica. Brutto momento per i piemontesi, che perdono la terza partita di fila. I primi dieci minuti viaggiano sul filo del punto a punto. Vanno a referto un po’ tutti, da entrambe le parti. Alla fine il tabellone segna +2 Biella anche grazie alla giocata del 19enne Chrysikopoulos che a 45” dalla sirena stoppa Drake Diener e lancia il contropiede di Coleman per il 20-16. Poi Vannuzzo fissa il 20-18 con cui inizia il secondo quarto. Drake Diener mette 6 punti con un gioco da tre punti e una tripla in transizione (22-26 al 13’). Cancellieri capisce che la partita sta prendendo una brutta piega e chiama time out. Biella rientra bene sul parquet, ma dopo un paio di minuti Sassari ricomincia a scappare. Il nuovo arrivato Easley si dimostra un cecchino dalla media distanza, confermando la buona impressione fatta all’esordio contro Pesaro (dopo i 23 punti con 11 rimbalzi e 5 stoppate arriva un’altra doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi): al 17’ mette il +6 dalla lunetta. Coleman non ci sta e prende per mano l’Angelico con 7 punti in un minuto: il suo gioco da tre punti, con tanto di balletto con il pubblico prima del libero supplementare, riporta Biella a -3 (37-40). Ma Sassari non ha ancora perso inerzia: Easley stoppa Miralles, poi va a schiacciare in campo aperto imbeccato da Hosley e il Banco di Sardegna torna a +6 (37-43). A fine tempo Pullen mette una tripla in faccia Easley e accorcia sul 41-46 con cui si va negli spogliatoi. Biella rientra bene sul parquet e si porta sul 46-46 con la tripla di Dragicevic e il canestro da sotto di Miralles che usa le maniere forti contro Easley. Bello il duello tra i due lunghi nella prima metà del periodo: il biellese lo batte due volte sotto canestro, il sardo risponde con un canestro dalla media. Poi coach Sacchetti cambia la marcatura e Plisnic prende uno sfondamento. Dall’altra parte del campo Hosley mette 5 punti e chiude un parziale di 8-0 (48-54). Coach Cancellieri chiama time out, ma al 28’ il canestro da sotto di Hosley segna il +9 (54-63) e Biella si gioca un altro time out per arrestare l’emorragia. È ancora Coleman (23 punti per lui) a togliere le castagne dal fuoco con 5 punti nell’ultimo minuto che permettono all’Angelico di chiudere il quarto sul 60-63. Ma l’inizio dell’ultimo periodo è tutto di Sassari: in 3’ è +11 (60-71) grazie a un parziale di 8-0. Nuovo time out biellese. Solo dopo 5’ Biella comincia a difendere con la giusta intensità e obbliga Sassari a tiri fuori forzati sulla sirena dei 24”. Controparziale di 10-0 ed è 70-71. Dragicevic impatta sul 73-73 con una tripla, ma quando manca 1’30”, ma subito risponde l'ex Plisnic con un’altra bomba. Dragicevic prova una penetrazione ma perde palla: la partita si chiude qui. Un libero a testa per Plisnic e Drake Diener (che chiude con 21 punti e 7 assist) fissano il risultato finale sul 73-78. (Gabriele Pinna)
Biella: Coleman 23, Miralles 16, Pullen 12
Sassari: D. Diener 21, Hosley 15, Easley 13

Tamar Slay, 31 anni, 12,2 punti di media a partita. Ciam/Cast

Umana Venezia-Otto Caserta 79-74
Vittoria in volata per l’Umana, onore all’Otto che regge fino alla fine. La roulette dei tiri liberi premia in extremis Venezia, che si complica la vita concedendo troppi rimbalzi offensivi a Caserta. Ottimo Slay, ottimo Doornekamp, la svolta quando si desta Clark dopo l’intervallo. Mazzon recupera Bowers in extremis, Sacripanti perde Righetti (out per un dolore al ginocchio) e non schiera Rose, in odore di partenza con l’arrivo di Bell. Venezia soffre la stazza di Fletcher e Stipanovic (5-8), Caserta decolla nella seconda parte del quarto con i lunghi a imperversare (11-19), solo l’innesto di Meini e Rosselli cambia il trend della partita. Slay riporta avanti l’Umana (23-22), illusione di sorpasso. Doornekamp apre la difesa granata, il tecnico fischiato a Mazzon manda in orbita l’Otto (25-32). Sacripanti ha le rotazioni ridotte all’osso, Venezia alza intensità e ritmo, Caserta comincia a pagare dazio. Dieci a zero di parziale (39-39), costruito da Young e rifinito da Slay, intervallo in parità (39-39). Umana sempre più attenta in difesa (43-39), Caserta fatica. Si risveglia anche Clark con due triple (45-41, 52-47). Gara sempre in bilico, Doornekamp tiene a galla l’Otto (48-47). La Reyer prova a scappare nuovamente (62-56), Caserta mai doma, nonostante i 4 falli di Smith. Parità a 3’26” dalla fine (67-67), ultimo minuto vissuto sul filo e risolto dalla lunetta, doppio errore di Slay e Collins, ma Flatcher cattura il rimbalzo offensivo (75-74). Slay non sbaglia dalla lunetta (77-74), Caserta perde il pallone decisivo. (Michele Contessa)
Venezia: Clark 17, Slay 17, Young 16
Caserta: Doornekamp 19, Smith 17, Fletcher 12