Brad Oleson tra Antonis Fotsis (a destra) e Ioannis Bourousis. Afp

Serata pessima per le italiane d'Eurolega. Nel pomeriggio Cantù crolla a Mosca contro il Khimki 77-53 e vede spegnersi quasi definitivamente le speranze di passare il turno. In serata poi arriva l'incredibile k.o. di Milano che, sopra di 17 punti a Vitoria contro il Caja Laboral, si fa rimontare e subisce nel finale senza rialzarsi più. Termina 64-62 per i baschi, rimandata alla prossima settimana la nuova chance di qualificazione alle Top 16.

caja laboral-ea7 milano 64-62 — Spreca una grande occasione Milano, che cade in volata sul campo di Vitoria. 64-62 il finale per i baschi, fissato da un guizzo nel traffico a 4” dal termine del francese Heurtel che regala l’unico vantaggio della ripresa ai padroni di casa dopo il 28-42 di metà gara. Così l’EA7 rimanda alla volata finale (venerdì prossimo in casa con lo Zalgiris e nell’ultimo turno sul campo dell’Olympiacos) la corsa per la qualificazione alle Top 16, che sarebbe invece stata aritmetica sbancando la Fernando Buesa Arena (per centrare il traguardo l’Olimpia dovrà comunque evitare l’arrivo in parità con gli spagnoli visto lo 0-2 negli scontri diretti). La squadra di Scariolo paga a caro prezzo un secondo tempo offensivamente asfittico (solo 20 punti segnati con un glaciale 6/25 dal campo e addirittura 1/13 da 2), vanificando i primi 20’ di ottima fattura nei quali gli ospiti avevano allungato fino ad un massimo di 17 punti di vantaggio.

dal paradiso all'inferno — Classica gara dai due volti nella quale l’EA7 mostra il meglio ed il peggio di sé: in avvio la difesa milanese chiude efficacemente l’area alternando uomo e qualche spruzzata di zona 2-3, mentre una lucida circolazione di palla crea opportunità perimetrali ad alta percentuale (6/13 da 3 a metà gara) ed apre ampi spazi interni per un tonico Bourousis. L’EA7 parte subito forte (14-21 al 12’) con le fiondate di Langford ed Hairston; Vitoria prova a reagire con la bandiera San Emeterio, ma dopo un time-out di coach Scariolo l’Olimpia sale in cattedra con un imperioso 0-14 che lancia la fuga fino al 23-40 del 18’ capitalizzando un tecnico che costa il precocissimo quarto fallo a Nocioni. Ma dopo la pausa lunga l’attacco milanese perde progressivamente fluidità vivendo solo di qualche sporadica tripla: quelle di Stipcevic e Cook sembrano poter tenere a distanza Vitoria sui primi due rientri a meno 6 (47-56 al 32’). L’Olimpia continua però a girare a vuoto subendo l’urto a rimbalzo degli spagnoli (33-44 totale con 15 offensivi nella ripresa per la squadra di Tabak) e l’atipico Lampe completa la rimonta sul 59 pari del 38’. Milano rimette la freccia con un dardo di Cook ma perde malamente due palloni in fila e dopo il pareggio dall’arco di San Emeterio (62-62 a meno 48”) regala un vitale rimbalzo offensivo a Lampe dopo lo 0/2 di Oleson a meno 25”. E sull’assalto finale Heurtel infila Langford appoggiando al tabellone il canestro-partita a meno 4”, mentre la replica dall’arco di Basile non ha fortuna.
Vitoria: San Emeterio 17, Lampe 14, Heurtel 11.
Milano: Langford 16, Cook 14, Bourousis 11.

Loncar non molla la presa nonostante il tentativo di Leunen e Cusin. Ansa

khimki mosca-mapooro cantù 77-53 — Terza sconfitta consecutiva in Eurolega per Cantù, che cade nettamente, 77-53, sul campo del Khimki Mosca ed abbandona virtualmente le ultime speranze di qualificazione alle Top 16. L’aritmetica lascia ancora un minimo spiraglio (se il Fenerbahce perderà domani a Madrid e nel prossimo turno ad Atene e la Mapooro riuscirà a battere a Desio il Real, la trasferta sul campo della squadra di Pianigiani che chiuderà la regular season sarebbe uno spareggio per il quarto posto), ma le speranze brianzole sembrano più teoriche che concrete alla luce delle difficoltà palesate sul parquet russo. Senza i lungodegenti Scekic e Smith e il bomber Aradori (rimasto in Italia per una lesione agli adduttori della gamba destra) la squadra di Trinchieri ha semplicemente risorse fisiche e tecniche troppo limitate per ripetere la prova di grande spessore agonistico dell’andata. Così dopo i 54 punti con 4/19 da 3 segnati al PalaDesio, il Khimki chiude con un sontuoso 10/16 dall’arco e si sbarazza rapidamente di una Mapooro che dopo un avvio eccellente (24 punti con 10/15 dal campo nei primi 10’) evidenzia nuovamente la sterilità del reparto esterni (29 punti con 10/40 dal campo nei restanti tre periodi). L’avvio spumeggiante di Markoishvili (12 con 5/6 al tiro nel quarto iniziale) permette a Cantù di reggere l’urto dell’asse Planinic-Rivers (19-15 al 7’ ma 23-24 al 10’).

Alexander Tyus e Zoran Planinic a confronto durante la sfida di Mosca. Afp

il crollo — Poi l’attacco ospite perde smalto pagando la serata no di Tabu (1/8 al tiro), mentre Mazzarino prosegue la sua crisi al tiro (zero punti con 0/10 dal campo nel trittico Panathinaikos-Siena-Khimki). E con i muscoli di Davis (10 in 8’ a metà gara) i russi volano via in progressione (39-28 al 16’, 44-31 al 20’); alla terza partita in sei giorni Trinchieri prova ad allungare le rotazioni con l’azzurrino Under 20 Abass (1/5 in 19’ per la 19enne guardia) ma il Khimki continua a colpire dall’arco con micidiale continuità piegando con le triple di Monya e Fridzon i giri di zona ospiti (52-33 al 25’, 65-44 al 32’). Finisce 77-53, per Cantù mesto ritorno in patria.
Khimki: Planinic, Davis 14; Monya, Fridzon 11.
Cantu: Markoishvili 16, Leunen 11, Brooks 10.