Una vittoria e una sconfitta nel venerdì europeo per le italiane: si sblocca Cantù, Siena perde un'occasione (oltre alla terza partita di fila).

cantù-khimki 67-54 — Rompe il ghiaccio al terzo tentativo in Eurolega la Mapooro Cantù, che festeggia i primi due punti del cammino europeo regolando con autiorità il Khimki Mosca (con Rimas Kurtinaitis assente per un grave lutto familiare in panchina Andrea Gavrilovic, ex vice di Milano e Bologna). 67-54 il punteggio finale per la squadra di Trinchieri, che affronta con la giusta mentalità da battaglia una sfida già decisiva per le sue prospettive di qualificazione alle Top 16 e conquista la vittoria numero 300 della sua storia nelle coppe europee: la difesa brianzola impiega un quarto per prendere le misure ai muscoli avversari, ma poi diventa un bunker inespugnabile concedendo solo 31 punti in 29’ agli avversari dopo i 23 dei primi 11’. E in attacco si rivede la Cantù prima maniera, che sfrutta circolazione di palla ed esecuzioni lunghe per esaltare coralità e qualità balistiche (38% da 3).

Pietro Aradori, 23 anni, in azione contro KC Rivers. Ciam/Cast

Difficoltà solo in avvio per i padroni di casa, che con Cusin subito carico di falli (2 dopo 4’ e 4 al 23’) subiscono l’impatto fisico del Khimki con Loncar e Monya a siglare il 14-23 dell’11’. Ma l’esperienza del ritrovato Scekic (2/2 da 2 e 4/6 ai liberi in 15’) cambia il ritmo difensivo del match e con Aradori (top scorer con 13 punti e miglior rimbalzista a quota 8) a suonare la carica la Mapooro gira rapidamente l’inerzia (27-24 al 14’, 35-32 al 20’). E nonostante le difficoltà nel trovare soluzioni interne (36% da 2 a metà gara contro il 78% degli ospiti) la squadra di Trinchieri impone progressivamente il suo vigore nella lotta a rimbalzo (decisivo il 40-26 sotto i tabelloni) e costruisce tiri di qualità per i suoi fucilieri. Tre dardi in fila di Leunen, Tabu ed Aradori lanciano la fuga brianzola fino al 55-43 del 30’, e con l’argine difensivo che regge sul tentativo di rimonta del Khimki (55-48 al 33’) una fiondata frontale di Markoishvili chiude i conti sul 61-48 del 36’. (Giuseppe Sciascia)
Cantu: Aradori 13, Smith 10, Leunen 9.
Khimki: Fridzon e Planinic 10.

Malaga-Siena 91-89 dts — Terza sconfitta in tre partite di Eurolega per Siena, che resta al palo ed è mortificata dalla classifica pur dopo aver sfiorato nelle ultime due giornate il successo sui campi più difficili del girone: una settimana fa il Maccabi, stavolta Malaga. Decide all'overtime l'entrata di Calloway a 20'' dalla fine, cui la Montepaschi (già capace di pareggiare a fine regolamentari con Brown) risponde incartandosi sull'ultimo assalto prima con Moss poi con Kemp, che sbaglia. Sono stati loro, insieme a Ress, i migliori di una Siena capace facendo la partita tatticamente e mentalmente, e grazie alle triple, di guidare nella ripresa fino al +14. Ma uscendo anche stavolta battuta.

La delusione di Viktor Sanikidze. Afp

Trascinata dalle triple (non solo di Simon), Malaga era stata brava a fare la partita da subito approfittando fino al 18-8 all'8' delle difficoltà al tiro della Montepaschi, che sbaglia otto delle prime nove conclusioni dal campo anche per la scarsa qualità dei propri attacchi e non troverà il canestro da due fino al 17'30'' dopo aver iniziato con 0/10. Contro il muro andaluso, in area Siena è brava a cavalcare il piano B, aprendo il campo con cinque giocatori perimetrali (Ress pivot) in modo da conquistare falli quando mette palla a terra e di muovere la palla per trovare l'uomo libero da tre punti. E' la ricetta dell'11-2 con cui la Montepaschi torna 20-19 a inizio secondo quarto ma continua ad esserlo scappando 36-40 al 19' con 12/13 dalla lunetta (bene Kemp) e le sette triple segnate su undici tentate (due di Brown, 3/3 di Janning) dopo l'1/6 di inizio gara.

Malaga prova a riaprirla con un centro puro come Perovic ma i suoi canestri (3/11 da due nel terzo quarto, sbagliando rigori ma anche perché Siena fa densità in area) sono gli unici di un avvio di ripresa in cui Siena scappa. Oltre a Ress e Brown che continuano a martellare da tre, Moss infatti aggiunge anche il gioco intermedio che mancava: con un 9-2 ecco la fuga fino al 48-59 al 26', che con i canestri di Kemp in arresto e tiro diventa 59-73 al 32'. Sono Williams e soprattutto Calloway a risvegliare Malaga nel momento in cui Siena, conservativa, sceglie di tornare a un assetto classico (con Kasun) ma invece di gestire finisce per snaturare il sistema che l'aveva portata fin lì: 12-0 casalingo con 7 di Calloway per il 73 pari al 38'. La Mps dalla lunetta, l'Unicaja sulle invenzioni di Williams, si arriva in parità anche a fine regolamentari, con l'80-80 in entrata di Brown a 5''5 dalla fine tenendo poi in difesa l'ultimo tiro su Simon. Avanti 84-87 all'overtime e rimasta senza segnare poi fino all'89 pari, Siena ha infine il torto di lasciare una penetrazione troppo facile a Calloway e di non saper organizzare un ultimo attacco. Peccato. (Giuseppe Nigro)
Malaga: Calloway e Williams 15, Gist 13, Simon 11, Zoric 10
Siena: Brown 22, Kemp 16, Moss 15, Ress 11