L'Oceano Atlantico si conferma un avversario temibile per i navigatori. Mentre la Vend¨¦e Globe prosegue senza intoppi, il Trofeo Jules Verne vede i maxi-trimarani Lazartigue e Sodebo costretti al ritiro. Un disperso in mare nella ARC
Gli oceani si confermano pericolosi. Per ora i solitari impegnati nella Vend¨¨e Globe ¨C il leader Charlie Dalin ha quasi 300 miglia di vantaggio, a tre settimane dal via ¨C non hanno avuto grandi problemi. Diversamente ¨¨ andata per i 142 equipaggi della ARC, l¡¯Atlantic Rally Cruisers, sorta di raduno-regata dalle Canarie a St. Lucia, una delle pi¨´ isole dei Caraibi. Gli alisei molto forti, con 30 nodi ¡®rafficati¡¯ e mare formato hanno messo in difficolt¨¤ le barche di testa. Non sono ancora chiare le dinamiche dell¡¯incidente che ha portato alla scomparsa in mare di Dag Eresund, velista svedese di 33 anni, a bordo del VOR 65 austriaco Ocean Breeze, nonostante indossasse il regolamentare giubbotto di salvataggio. Sta di fatto che non ¨¨ pi¨´ stato ritrovato. L¡¯Atlantico ¨¨ stato fatale, senza danni a persone, anche ai due maxi-trimarani impegnati nella sfida delle sfide: il Trofeo Jules Verne. Partiti a due ore di distanza da Ouessant, sulla costa della Bretagna, sia Lazartigue che Sodebo si sono dovuti arrendere il 3 dicembre, anche qui a poche ore tra l¡¯annuncio del primo ritiro e il secondo.
EQUIPAGGIO PEYRON
¡ª ?Ispirato ovviamente al romanzo dove Phileas Fogg riesce nell¡¯impresa di tornare nel suo club londinese prima degli 80 giorni legati alla scommessa, il Jules Verne Trophy che premia il pi¨´ veloce nell¡¯effettuare il giro del mondo, in equipaggio e senza scalo. La competizione ¨¨ libera ¨C senza una data di partenza - e aperta a tutte le tipologie di imbarcazione. Bisogna solo partire e arrivare a Ouessant, una piccola isola davanti a Finist¨¨re. Ideata nel 1990, ha visto quasi dimezzare il tempo impiegato sulla distanza ufficiale fissata a 21.600 miglia dal World Sail Speed World Council. Nel 1993, il maxi-catamarano Commodore Explorer riusc¨¬ a tornare in 79 giorni, 6 ore e 15 minuti: Bruno Peyron e i suoi cinque compagni vennero guardati come dei marziani. Perch¨¦ nessuno poteva immaginare che il trimarano Idec Sport di Francis Joyon (detentore del trofeo) ce la potesse fare, nel 2017, in 40 giorni, 23 ore e 20 minuti a una media di ben 26,9 nodi, tenuta da soli sei velisti a bordo di una barca quasi 32 metri, larga 22,50 e con 678 metri quadri di vela. E¡¯ un¡¯impresa difficilissima: basti dire che in 30 anni di storia ci sono stati una ventina di tentativi seri ma solo nove sono arrivati a compimento. L¡¯albo d¡¯oro ¨¨ praticamente una hall of fame oceanica: per due volte il ¡®visconte¡¯ Olivier De Kersauson (per i francesi, il simbolo stesso del navigatore oceanico), per tre la famiglia Peyron (in tre occasioni Bruno, in una il gi¨¤ nominato fratello Loick) e ancora il detentore Joyon e Peter Blake, non ancora Sir, ma che con il record del catamarano Enza New Zealand, nel 1994 iniziava a scrivere la storia del mito. L¡¯anno dopo, guidava gli All Blacks della vela a conquistare l¡¯America¡¯s Cup.
SODEBO
¡ª ?Nel gruppo di chi ha tentato ma ha alzato (per ora) bandiera bianca sono entrati SVR-Lazartigue e Sodebo, maxi trimarani che impressionano per le dimensioni e per le velocit¨¤ raggiungibili grazie al sistema di foil. Il primo ¨¨ lungo 32 metri e largo 23, il che equivale ad ¡®occupare¡¯ una superficie di acqua pari a quella di tre campi da tennis affiancati. L¡¯albero di 36 metri ¨C che arriverebbe al secondo piano della Torre Eiffel come hanno sottolineato i media francesi ¨C sopporta 250 metri quadri di randa e 400 con la massima vela a prua . L¡¯equipaggio ¨¨ guidato dell¡¯esperto Francois Gabart, un marinaio che (guarda caso) detiene il record del giro del mondo in solitario: nel 2017, con Macif (altro maxi-trimarano lungo 30 metri), impieg¨° 42 giorni, 16 ore, 40 minuti e 35 secondi polverizzando il precedente limite. Sodebo ¨¨ praticamente il ¡®gemello¡¯ con qualche modifica al layout di coperta, voluta dallo skipper Thomas Coville: un altro campione della vela oceanica con all¡¯attivo nove circumnavigazioni, di cui cinque in solitario.
SVR LAZARTIGUE
¡ª ?Il destino, come detto, ha colpito sia SVR-Lazartigue che Sodebo. Nel primo caso, l'equipaggio ha riferito di aver avvertito un impatto ¨C non si ¨¨ capito con cose - mentre navigava con 30 nodi di vento, a circa 500 miglia dalle Azzorre. Il danno al foil di dritta ha consigliato il ritiro, tornando al porto del team, Concarneau, in Bretagna. Un vero peccato, pensando che dopo tre giorni di mare, SVR-Lazartigue era indietro di circa due ore (niente su questa distanza) sul record di IDEC Sport del 2017. Il terzo giorno, il maxi-trimarano ha anche raggiunto una velocit¨¤ sostenuta di 49,9 nodi. Una dozzina di ore dopo, bandiera bianca anche per Sodebo che ha perso il timone centrale, per un problema meccanico o pi¨´ facilmente per un impatto. Anche qui, rotta verso la Francia, esattamente a Lorient. Ad unire i due team non solo il k.o. tecnico ma la determinazione a non mollare: quasi sicuramente, a fine gennaio, le barche riprenderanno il mare per cercare di abbattere il primato di Idec, scendendo sotto il muro dei 40 giorni. Altro che gli 80 di Phileas Fogg.
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