Ci sar¨¤ chi riuscir¨¤ a scappare via e chi si prender¨¤ tutta la depressione che sta arrivando sulla Bretagna e il Golfo di Biscaglia con venti stabili a 40-45 nodi sul naso e onde alte anche oltre i 6 metri. ? questa la situazione alla vigilia del via della 12? Route du Rhum che domenica parte da Saint Malo per concludersi dopo 3.542 miglia (circa 6.590 km) a Pointe-¨¤-Pitre, isola di Guadalupa. La perturbazione arriver¨¤ da ovest e luned¨¬ investir¨¤ in pieno la flotta dei 138 solitari. Un numero impressionante di concorrenti, che raccontano bene quanto sia importante questa regata e quanto seguito abbia in Francia, dove dicono che sia seconda solo al Tour de France. La pi¨´ famosa fra le transatlantiche che ha raccolto migliaia di persone in Bretagna in questi giorni. I grandi trimarani (lunghi anche 32 metri), grazie alla loro velocit¨¤, passeranno oltre, la prenderanno, forse a met¨¤, i monoscafi di 18 metri della Classe Imoca (almeno quelli dotati di foil che sono 22 su 38) e la prenderanno tutti gli altri compresi i 55 concorrenti della Class 40.
Vela
La Rotta del Rhum per 4 italiani, si comincia nella burrasca
? un’edizione da record con 138 partenti, fra cui Pedote, Beccaria, Bona e Fornaro. Domenica il colpo di cannone con 45 nodi di vento e onde alte 6 metri
La mazzata
¡ª“La mazzata che arriva”, dice Alberto Bona in regata col suo Class 40 IBSA, “¨¨ il risultato di un ciclone tropicale che poi ¨¨ salito in Nord Atlantico. Un sistema molto attivo e noi ce lo prendiamo tutto. Non so se ci sar¨¤ la possibilit¨¤ di mettersi in condizioni conservative. Perch¨¦ la regata a quel punto va in secondo piano e ci si mette in modalit¨¤ sopravvivenza”. Bona che ha varato il suo Class 40 firmato da uno dei pi¨´ innovativi progettisti francesi ad agosto e che ha percorso poco meno di 4000 miglia, ¨¨ per¨° fiducioso. “? una superbarca. Certo, c’¨¨ ancora molto da fare, ma sono molto contento e siamo arrivati qui e a questa regata al momento giusto della nostra storia. Quanto al meteo, con le apparecchiature satellitari abbiamo la possibilit¨¤ di scaricare le carte e quindi anche a livello di sicurezza oltre che di strategia ¨¨ un grande aiuto”.
LEGGI ANCHE
Alla grande
¡ªCome per Bona anche per Ambrogio Beccaria e il suo Alla Grande Pirelli, che ha ideato e costruito assieme a due giovani progettisti (“Li ho scelti perch¨¦ adesso sono economici. Domani saranno carissimi!” spiega sicuro della bont¨¤ della sua barca dotata di due specie di spoiler a poppa), varato a Genova ad agosto, la tempesta in arrivo sar¨¤ una prova in pi¨´. “Sto cominciando appena ora a conoscere la barca. A parlare la stessa lingua. Quanto alla tempesta, la domanda ¨¨ fino a quando si riesce a navigare. Sai, a terra uno guarda i numeri, forza del vento, altezza delle onde eccetera e con la sua esperienza cerca di farsi un’idea. Ma fuori ¨¨ tutto diverso. Ho corso tanto con i Mini 6.50, ma l¨¬ ¨¨ differente. Con queste previsioni non ci avrebbero fatti partire. Per¨° se decidi da fare la Route du Rhum sai a cosa vai incontro”. “? come sperare in un giorno di sole durante il monsone”, taglia corto Giancarlo Pedote. Lui, alla sua seconda Rotta del Rhum dopo quella del 2014 con il suo Imoca Prysmian Group, ¨¨ messo meglio. “Aver fatto il giro del mondo in solitario - dice Pedote che al Vend¨¦e Globe 2020-2021 ha chiuso all’ottavo posto - mi ha dato un poco di mestiere in pi¨´ e la possibile apprensione viene sostituita da una, direi, attiva organizzazione. Il mio ¨¨ un piccolo team e non ho solo la regata da seguire. Per¨° cerco di esser concentrato al massimo. Nessuna regata va presa sottogamba. Quanto alle previsioni meteo per me potrebbe essere anche peggio. Teniamoci questa cos¨¬”. “Abbiamo pagato per questo gioco, quindi…”.
Senza materassino...
¡ªAndrea Fornaro sul suo Class 40 Influence non porta il materassino da mettere in cuccetta: “Altrimenti sto troppo comodo” Ha fiducia nella sua barca: “Si dai, tutto a posto. Come ultimo controllo tiro fuori il fiocco da tempesta. ? una vela che si usa davvero poco, ma quando serve… La mazzata in arrivo? Alla fine sono condizioni che hanno il loro fascino. Anche perch¨¦ ¨¨ solo la prima. Sono depressioni intermittenti, una dietro l’altra. Raggiungere Guadalupa non ¨¨ facile. ? un percorso difficile. Puoi guadagnare o perdere molto in poco tempo. Una regata aperta. Per questo devi restare saldo a livello di carattere”. Con l’operazione di uscita delle barche dal bacino di Saint Malo che ha preso il via oggi con gli Ultim e che domani interesseranno anche gli Imoca con Ginacarlo Pedote, la Rota del Rhum ¨¨ entrata in dirittura finale. Una edizione, che al di l¨¤ del record di iscritti di 14 nazionalit¨¤, allinea alla partenza tutti i grandi protagonisti della vela oceanica perch¨¦ la Route ¨¨ la loro regata. A cominciare da Francis Joyon, 66 anni, alla sua settima partecipazione, che cercher¨¤ di difendere il record stabilito nel 2018 con 7 giorni, 14 ore, 21 minuti e 47 secondi. Alla ricerca dei bis nelle rispettive Classi, oltre a Joyon ci sono poi altri navigatori. Ma la concorrenza ¨¨ forte in tutte le classi cos¨¬ come difficile fare previsioni di classifiche. Le sorprese, fin dalla prima edizione del 1978, non sono mai mancate. E poi c’¨¨ il meteo. Nel 2002 con una partenza simile a quella di domenica, sui 58 partiti arrivarono in 28. E dei 18 trimarani con cui era in regata anche Giovanni Soldini arrivarono in tre, e Soldini non c’era. E poi la Route du Rhum, classifiche a parte, ¨¨ un’avventura e una grande storia di mare e di marinai. Con persone che ben sanno che non saranno sul podio, ma ci sono per la passione o per sostenere iniziative no-profit (molte legate all’ambiente). O chi affronta l’Atlantico nonostante la disabilit¨¤. Come Damien Seguin e il cinese Jingkun Xu, entrambi privi della mano sinistra o il francese Fabrice Payen amputato della gamba destra. Tutti dovranno affrontare, subito dopo il via, la burrasca. “Porto un po’ pi¨´ cibi liofilizzati del solito” spiega Giancarlo Pedote. “Perch¨¦ i primi giorni sar¨¤ un problema alimentarsi. Quello che potrai fare sar¨¤ giusto scaldare dell’acqua e buttarci i liofilizzati. E cercare di non scottarti!”. Nulla di particolare per Alberto Bona che per¨° sul suo IBSA porter¨¤ “Qualche oggetto lasciato dalle tante persone importanti che sono salite a bordo. Quanto a cambusa, anche breasaola e parmigiano per i momenti difficili”. Da buon ingegnere Ambrogio Beccaria non ha portafortuna. “Per¨° mi porta la felpa della squadra argentina del Belgrano che mi ha regalato un amico e una pentola a pressione. Sui Mini 6.50 ¨¨ impossibile. Mi piace cucinare e cercher¨° di farlo per staccare un momento e far riposare la testa”. Andrea Fornaro parte con dei dolci: “Una torta di mele che arriva da casa, per curarsi le prime ore. Io a bordo sto bene. E poi, visto che la partenza ¨¨ una cosa un po’ malinconica, ho deciso una novit¨¤. All’arrivo ci saranno mia moglie e la mia figlia maggiore. Ha 9 anni e va in barca anche lei. Voglio che veda che lavoro fa il babbo. Ci tengo che capisca il perch¨¦ di tutti questi sacrifici e di tante lontananze”. E allora buon vento Giancarlo, Andrea, Aberto e Ambrogio. E buona Route di Rhum una regata che parte nella tempesta e nei cieli grigi della Bretagna per andare verso il caldo e il sole dei Caraibi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA