Una riga bianca sull’asfalto del piazzale segna il limite. Si pu¨° arrivare fino a l¨¬ per scattare una foto alla barca dentro al capannone che ¨¨ la base di Alinghi nel porto di Barcellona. Attorno e sopra la barca c’¨¨ gente che lavora e anche se le regate della Coppa America saranno nel 2024 la riservatezza ¨¨ d’obbligo. Primo a installarsi nella citt¨¤ che ospiter¨¤ la 37a America’s Cup il team svizzero di Ernesto Bertarelli ¨¨ alla quarta partecipazione (questa volta in compagnia di Red Bull, con il team di Formula 1 che ha appena vinto il Mondiale) e lavora sull’ex Te Aih¨¨, il primo AC75 di Team New Zealand, comperato dal team che ha vinto l’ultima edizione battendo in finale Luna Rossa, 7-3. “? arrivata pronta per navigare” spiega Silvio Arrivabene che sulle spalle porta una qualifica lunga cos¨¬: co-general manager and head of Technical Operations. “? arrivata con le vele vecchie e con quelle diciamo nuove, ma esatte copie delle vecchie, cos¨¬ come permette la regola. Il nostro equipaggio ci sta prendendo confidenza. La scelta di venire subito a Barcellona ¨¨ stata dettata, oltre che da questioni tecniche, anche per dare la possibilit¨¤ a chi ha famiglia di sistemarsi e per chi ha figli di rivolvere i problemi della scuola”. Silvio ha una lunga esperienza in Coppa e nell'ultima edizione era con American Magic, la barca americana che aveva quasi rischiato di affondare ad Auckland.
Vela
Alinghi “italiana” prepara a Barcellona la corsa alla Coppa America
Il team di Ernesto Bertarelli ¨¨ stato il primo a cominciare ad allenarsi usando la barca comprata da Team New Zealand. Quanta Italia nella squadra elvetica...
Barcellona
¡ªBarcellona riporter¨¤ la Coppa in Europa dopo l’edizione del 2010. Ma la capitale catalana, contrariamente a quello che era accaduto a Valencia, non aveva uno intero spazio del porto da dedicare all’evento, cos¨¬ ogni team si ¨¨ scelto uno spazio tra diverse possibili collocazioni che sono state proposte dalle autorit¨¤ spagnole. Alinghi ha preferito realizzare la sua base accanto all’Acquario in una posizione direttamente collegata con la Plaza de Colon, la piazza che ¨¨ anche l’inizio della Ramblas, una delle zone iconiche della citt¨¤, resa di nuovo famosa dai Giochi Olimpici del 1992. “Lontani dall’uscita in mare aperto, ma davvero dentro la citt¨¤” spiega Andrea Emone, famiglia originaria di Buto, paesino dell’appennino spezzino, ma spagnola nata a Valencia. Lei ¨¨ la persona che sa tutto della barca che sta usando Alinghi per questi test preparatori ed ¨¨ lei quella che ¨¨ in grado di fornire ogni dato al team di progettazione dell’AC75 che verr¨¤ costruito e varato all’inizio del 2024, dal momento che per questa edizione ¨¨ possibile costruire una sola nuova barca. Gi¨¤ perch¨¦ Andrea, capelli biondi e occhi che sprizzano passione per la vela, ¨¨ la responsabile della telemetria, della rilevazione e della gestione di tutti i dati raccolti dai sensori posti a bordo della barca. Quanti sono? “Tanti, tantissimi. Ovunque serva o viene in mente di mettere” risponde con cortese sorriso di prammatica alla domanda scomoda. Per lei la Coppa America a Valencia ¨¨ stata la svolta. “Tifavo Alinghi ed ¨¨ li che ¨¨ nata la passione (Alinghi ¨¨ l’unico team europeo ad aver vinto il trofeo velico pi¨´ antico del mondo, nel 2003 e ancora nel 2007, ndr). Da grande, mi sono detta, voglio far parte del design team di una quadra di Coppa”.
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Progettazione
¡ªPassando dalla tavola a vela della classe Tecno, ad altre classi, compreso il team spagnolo Sail GP e con una laurea in ingegneria alla fine Andrea, 26 anni, ¨¨ arriva dove voleva con la barca inventata da Ernesto Bertarelli, nato a Roma ma trasferitosi a Ginevra con la famiglia molti anni fa. “Mi arrivano i dati dei sensori dalla barca - racconta lei - e li elaboro per tracciare profili di comportamenti e rispondere alle domande che vengono dal design team. Aver fatto la velista mi offre una possibilit¨¤ in pi¨´ di ricerca”. Un lavoro quello di Andrea che la mette in contattato con un’altra donna del team tecnico di Alinghi: Lodovica Genghini. Nata a Monza, 27 anni, Lodovica ha incrociato la vela per la passione del padre e da ragazza ¨¨ stata per quattro mesi la marinaia di Vittorio Malingri sul suo Huck Finn. Tornata a terra la laurea in yacht design all’Universit¨¤ di Southampton e poi una serie di esperienze compresa quella nello studio di Juan Kouyoumdjian, progettista che ha firmato molti scafi da competizione. Per lei, l’ultimo progetto ¨¨ stata la costruzione ClubSwan 125 Skorpios. Poi il curriculum di Lodovica incrocia il team di Alinghi e arriva l’incarico di Technical Program Manager. “In pratica coordino e aiuto nella programmazione e nella tempistica dei componenti dell’intero progetto”. E la tempistica dell’AC75 con il quale Alinghi correr¨¤ la Coppa ¨¨ il problema di fondo. “Certo nascer¨¤ a primavera prossima. Ma occorrer¨¤ mettere d’accordo la ricerca, lo sviluppo, i tempi del design team e l’esperienza che si acquisisce in mare, e quelli della costruzione” spiega Silvio Arrivabene. “Insomma, il problema ¨¨ a quale aspetto dare maggiore importanza e quando dire il fatidico: adesso si costruisce”. Un problema e relativa domanda alla quale aiuter¨¤ a dare la risposta l’AC40 (uguale di base per tutti i team e che poi potr¨¤ essere elaborato, ¨¨ una versione circa la met¨¤ della barca che verr¨¤ utilizzata in Coppa), lo scafo che sar¨¤ usato come barca test, ma anche per l’America’s Cup femminile e per la Coppa dei Giovani (trofei paralleli con l’America’s Cup vera e propria, che sono stati introdotti in questa edizione). Gli AC40 sono tutti costruiti in Nuova Zelanda e vengono consegnati in base alla data di iscrizione all’evento: Arrivabene dice che quello di Alinghi dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno o all’inizio del 2023. Nel frattempo quotidiane uscite per un equipaggio di esordienti in Coppa. “Giovane e con tanti velisti svizzeri” sottolinea Arrivabene. A seguirli e, volendo semplificare il suo lavoro, a dare le dritte, Pietro Sibello, randista di Luna Rossa durante l’edizione del 2021 che ha lasciato la squadra italiana per entrare in quello che definisce: “Un team dove si respira un’aria buona, positiva sapendo che la sfida ¨¨ difficilissima, ma sapendo che c’¨¨ l’ambiente giusto per far si che ogni persona possa esprimersi al massimo. E la cosa non ¨¨ scontata”. Come non scontata ¨¨ la possibilit¨¤ di conoscere senza filtri i componenti di un team di Americas’ Cup. Un’opportunit¨¤ da non perdere. Insomma Alinghi, anche se questa volta in compagnia di Red Bull, mantiene il suo stile.
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