Il piccolo Stefano De Martino non sognava di ballare o andare in televisione ma voleva fare il calciatore: "Il terzino sinistro. Poi a 9 anni?ho cominciato ad accompagnare mia sorella in bicicletta alle lezioni di danza. Siccome non volevo fare due viaggi, la aspettavo l¨¬ seduto. Un giorno l¡¯insegnante, di cui era stato allievo anche mio padre, mi chiese di provare". Ma la danza l'aveva nel sangue, il padre era nel corpo di ballo del San Carlo di Napoli e lavorava al Bar Stella del nonno a Torre Annunziata: "Mio padre, abbandonato da mio nonno paterno, era stato cresciuto come un figlio dal mio nonno materno. E lui, quando scopr¨¬ che aveva messo incinta la figlia, non la prese bene" quando per¨° ha visto che l'avevano chiamato come lui, lo ha perdonato.
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?Da napoletano un ricordo che porter¨¤ sempre nel cuore ¨¨ il rigore parato a Maradona: "Eravamo ad Amici. Lui prima di tirare guard¨° dall¡¯altra parte; non ci sono cascato. Ecco, di tutti i personaggi che ho incontrato, lui ¨¨ l¡¯unico che mi ¨¨ sembrato soprannaturale".
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