L’eleganza di qualità. La giacca per sempre. Così si torna a vincere

Sartorialità sì, camicia no. A Firenze la moda dell’inverno 2025/26. Ce la racconta Giovanni Bianchi

L’eleganza senza tempo: capi che non perdono carattere e che durano. Qualità e funzionalità nel formale e nello sportswear, passando per il premium casual. Benvenuti a Pitti Uomo 107, Fortezza da Basso, Firenze, dedicato alla moda Autunno/Inverno 2025/26: 790 brand, il 45% esteri, e una parola d’ordine, “FIRE”, il fuoco, tema di questa edizione, come rappresentazione dell’energia creativa, la passione e la trasformazione. Necessari in questo momento difficile. In campo l’evoluzione del classico; i Pitti Pills dove si sperimenta; il nuovo outdoor, tecnico, quiet e sofisticato. E una new entry: Knees Up Running Space, dedicato alla corsa. Con la prima sfilata di Setchu e il ritorno di MM6 Maison Margiela. L’uomo di domani è sportivo ma sempre elegante. Ce lo racconta Giovanni Bianchi, capo dello stile di Lubiam, due linee Luigi Bianchi e L.B.M. 1911 e 113 anni di giacche. "L’uomo vestirà sartoriale, con abiti e giacche fatte alla perfezione. Cercando qualità, eleganza e comfort. E tanta leggerezza, che sarà il tema del prossimo inverno. Con il ritorno del nero e del grigio. E volumi del pantalone e del cappotto abbondanti".

Non è stato un anno facile, su cosa puntare per ripartire e vincere in questo 2025??

"Dobbiamo essere attenti a percepire i cambiamenti veloci del mercato. Assecondare e fidelizzare i partner che sono i nostri clienti. Questo è il gol".

Tradizione e tecnologia in nome del comfort. La leggerezza è nei tessuti o nell’attitude? C’è il pullover sotto la giacca.?

"L’obiettivo è reinterpretare l’abito super elegante con abbinamenti che non siano la classica camicia o la cravatta. Per vestire i 20-30enni che non sono abituati alla giacca e detestano sentirsi costretti. Per questo la leggerezza è nei materiali (tanta flanella) e nella costruzione dei capi".

E vince ancora la sneaker??

"? ormai la scarpa, la più utilizzata e la più comoda. Sdoganata anche sotto l’abito".

E la giacca come cambia??

"Nei dettagli. C’è tanto doppiopetto, reverse più importanti e lavorazioni nuove: il taglio vivo la rende ancora più giovane".

Tra l’aumento dei prezzi del lusso e lo spreco del low cost che sfrutta e inquina, cosa c’è??

"Qualità, durabilità e certificazione della filiera, quindi sostenibilità ed etica del lavoro: questo è il futuro delle aziende di Made in Italy. Garantire al cliente che i soldi spesi per una giacca sono ben spesi, che quel capo durerà nel tempo, il nostro punto fermo. Stiamo impostando anche un lavoro di ripristino, per dare una seconda vita ai nostri capi. Senza la qualità sarebbe impossibile".