Tra i temi toccati, il neurologo aveva affrontato anche il discorso sullĄŻassociazione con lo sport: "? stata suggerita sin dallĄŻinizio. Studi successivi hanno dimostrato che lĄŻincidenza della SLA aumenta tra gli sportivi professionisti". UnĄŻassociazione confermata da uno studio italiano, condotto nel 2020 da Elisabetta Pupillo e da Ettore Beghi dellĄŻIstituto di ricerche farmacologiche Mario Negri: "Passando in rassegna i dati relativi a oltre 23mila giocatori di calcio di serie A, B e C dal 1959 al 2000 i ricercatori hanno osservato 34 casi di SLA, dunque una incidenza all'incirca doppia rispetto a quella nella popolazione generale. Il rischio ¨¨ risultato maggiore per i pi¨´ giovani, sotto i 45 anni, e in particolare per i centrocampisti che militavano in Serie A, con un esordio della malattia anticipato di circa 20 anni rispetto alla popolazione generale". Secondo il professor Filippi, questo fattore indica unĄŻanticipazione della comparsa nei calciatori pi¨´ che un legame causa-effetto. Tra le ipotesi formulate negli anni, il link con eventi traumatici (presenti in maniera importante in calcio, football americano, baseball) e lĄŻutilizzo di pesticidi ed erbicidi nei campi da gioco, su cui per¨°, non sono mai emerse evidenze rilevanti. Al contrario, lĄŻattivit¨¤ fisica moderata ha dato segnali positivi, con effetti benefici anche sul sistema cardiovascolare.
? RIPRODUZIONE RISERVATA