i dati
Impianti sportivi al Centro-Sud: 6 scuole su 10 senza palestra. Il rapporto Svimez-Uisp
Solo il 26% degli impianti sportivi italiani ¨¨ al Sud. In Italia 6 scuole su 10 non hanno una palestra, il 60% degli impianti risale agli Anni 80. Un impianto su cinque non ¨¨ fruibile da persone con disabilit¨¤. ? quanto emerge dalla ricerca condotta dalla Svimez e dalla Uisp, con la collaborazione di Sport e Salute presentata a Roma nella sala WeSportUp al Foro italico, dove sono intervenuti il presidente di Sport e Salute Spa Marco Mezzaroma, il presidente della Uisp Tiziano Pesce, il direttore della Svimez Luca Bianchi, il presidente dell'Istituto di Credito Sportivo Beniamino Quintieri e la curatrice della ricerca Serena Affuso (ricerca realizzata insieme a Gaetano Vecchione). Una fotografia, quella presentata oggi, la prima dopo lo shock pandemico che ha investito in maniera significativa il settore nell'ultimo triennio, sull'offerta degli impianti e dei servizi sportivi nelle regioni italiane, rappresentando il punto di vista specifico e aggiornato degli operatori: gestori e proprietari di impianti sportivi, attraverso una survey e tre sessioni di focus group.?
Il censimento degli impianti sportivi al centro-sud
¡ª ?¡°Siamo felici di aver contribuito a questa ricerca - dice Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute -. Questa iniziativa fa parte di una pi¨´ generale di cui siamo stati investiti dal Governo e dal ministro per lo Sport per aggiornare il censimento del 2020 degli impianti sportivi. Abbiamo censito pi¨´ di 77mila impianti, stiamo aggiornando la ricerca con un focus particolare su quelli dismessi e non ultimati, partendo da Caivano, il progetto di ristrutturazione, anche sociale, che investe pi¨´ in generale il Parco Verde. Quella dell'impiantistica sportiva ¨¨ la madre di tutte le questioni; c'¨¨ carenza di impianti nelle scuole e c'¨¨ un grande divario tra Nord e Sud. Quello che dobbiamo fare tutti insieme, che ¨¨ la missione di Sport e Salute, ¨¨ risolvere questo problema¡±. ¡°Occorre che le politiche pubbliche intervengano per correggere gli squilibri tra Nord e Sud e per garantire diritti uguali per tutti i cittadini - ha detto Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp - Lo sport ¨¨ un indicatore di benessere, di coesione sociale, di partecipazione. Per arrivare a considerare lo sport come vero diritto di cittadinanza, di rango costituzionale, c'¨¨ bisogno di scelte politiche nuove. Il Rapporto che presentiamo ci indica chiaramente la strada: passare da una concezione di welfare di protezione a una idea nuova di welfare di promozione, di sviluppo, di innovazione. In questo senso lo sport, in quanto impianti e servizi, oggetto del Rapporto, ¨¨ anche occasione di lavoro per gestori, operatori, organizzatori, istruttori¡±.?
L'importanza dello sport per la salute
¡ª ?Per il direttore della Svimez, Luca Bianchi, ¡°dobbiamo evitare che anche lo sport diventi elemento di disuguaglianza, mentre rimane fondamentale per la sua funzione sociale ed educativa. Lo sport ¨¨ anche un pezzo della strategia sanitaria italiana, perch¨¦ dove si fa pi¨´ sport c'¨¨ una salute migliore. La frammentazione dell'offerta ¨¨ molto forte tra i territori, oltrech¨¦ tra nord e sud. L'investimento sugli impianti e sui servizi sportivi ¨¨ parte delle politiche di sviluppo del Paese: servono risorse per costruire nuovi impianti, ma anche per garantirne la gestione. L'accesso allo sport deve diventare un diritto garantito come Lep-Livelli essenziali delle prestazioni. ? necessaria poi una assistenza tecnica per i comuni che devono realizzare i progetti, seguendo il criterio del fabbisogno e non solo della capacit¨¤ di vincere i bandi. Infine, un plauso per le societ¨¤ sportive, che tra molte difficolt¨¤ si rivelano attori sociali fondamentali sul territorio¡±.
Il plauso alle societ¨¤ sportive
¡ª ?¡°Come emerso dal Rapporto Uisp, Sport e Salute, Svimez gli Enti locali sono proprietari del 63% degli impianti sportivi del Paese e sono i primi a necessitare del supporto finanziario per favorire la riqualificazione e l'ammodernamento degli stessi - dice il presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo, Beniamino Quintieri - Ics, banca pubblica leader nel finanziamento dell'impiantistica sportiva, ricopre un ruolo centrale grazie ai suoi finanziamenti agevolati con tasso di interesse completamente abbattuto rivolti agli Enti locali, in un periodo caratterizzato dalla crescita vertiginosa dei tassi di interesse sui mutui. Ics fornisce un fondamentale sostegno economico non solo alle Amministrazioni locali ma anche alle Federazioni Sportive, agli Enti di Promozione e a tutto il mondo associativo delle ASD e SSD, che rappresentano la spina dorsale del mondo dello sport e della promozione sportiva¡±.?
La spesa
¡ª ?Per quanto riguarda invece il confronto con le spese in servizi e ricreativi l'Italia registra una spesa di 5,3 miliardi, pari allo 0,5% della spesa totale e 0,3% del Pil. Se consideriamo la spesa in valore, si tratta delle pi¨´ alte in Ue dopo Francia (13,2 miliardi di euro) e Germania (9,8 miliardi di euro), se invece consideriamo la quota percentuale di spesa dedicata a servizi ricreativi e sportivi sul totale della spesa pubblica l'Italia si colloca al di sotto dei valori mediamente registrati in UE, tra l'Austria, la Slovenia e la Germania, ben lontano da Paesi quali la Francia, (0,9%), Spagna (0,8%) e Portogallo (0,8%). Anche sui modi di praticare sport i dati mostrano un ritorno alle tradizionali abitudini degli italiani pre-pandemia. Su un campione di oltre 1.800 individui era emerso che prima del lockdown e delle successive restrizioni oltre la met¨¤ degli italiani con pi¨´ di 16 anni (il 53%) praticava sport in impianti sportivi, il 40% all'aria aperta e il 7% presso la propria abitazione, mentre la quasi totalit¨¤ dei minori (circa il 90,6%) praticava sport in impianti sportivi, con quote residuali per la pratica all'aria aperta (7,8%) e a casa (1,6).?
Sport a scuola: il problema degli impianti al sud
¡ª ?Per quanto riguarda le scuole, invece, circa 550mila allievi delle scuole primarie del Mezzogiorno (66% del totale) frequentano scuole che non sono dotate di una palestra. Solo la Puglia presenta una buona dotazione di palestre mentre registrano un netto ritardo la Campania (170mila allievi senza palestre, 73% del totale), la Sicilia (170mila, 81%), la Calabria (65mila, 83%). Nel Centro-Nord gli studenti senza palestra corrispondono al 54%. Non molto diversa la situazione relativa alla scuola secondaria di I¡ãgrado nel Mezzogiorno dove il 57% degli alunni frequenta una scuola senza palestra. Sono circa 328mila allievi in tutto il meridione con il preoccupante caso della Basilicata (87% degli allievi senza palestra) e poi della Calabria (77%) e Sicilia (74%). Anche nella scuola secondaria di II¡ã grado il 57% degli alunni del Mezzogiorno non frequenta una scuola dotata di palestra. Sono circa 550mila allievi in tutto con punte altissime in Basilicata (82% pari a circa 22mila studenti) e significative in Sicilia (64%, 145mila studenti) e Campania (65%, 45mila studenti). Vanno, inoltre, segnalate l'obsolescenza e la vetust¨¤ delle strutture sportive la cui costruzione risale prevalentemente a prima degli anni Ottanta (circa il 60% degli impianti italiani) con impatto importante sui costi di manutenzione.
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