Parola all'esperta
Tornare a fare sport dopo un infortunio: l'impresa di Sofia Goggia dal punto di vista psicologico
Tornare da un infortunio non ¨¨ mai facile, non solo dal punto di vista fisico. Spesso non si considera quanto sia importante l¡¯aspetto psicologico durante il processo di ripresa, fino al ritorno all¡¯attivit¨¤ sportiva. La dottoressa Valentina Penati, psicologa dello sport e mental coach, ha spiegato a Gazzetta Active quali sono le dinamiche che si attivano quando uno sportivo ¨¨ soggetto ad infortuni, concentrandosi in maniera particolare sull¡¯impresa compiuta da Sofia Goggia a St. Moritz, che ha vinto la discesa libera di domenica nonostante una mano fratturata e sanguinante.
I tre criteri di valutazione
¡ª ?Per capire come impostare un percorso di recupero mentale, bisogna considerare alcuni criteri fondamentali: ¡°Bisogna innanzitutto fare una distinzione. A volte un infortunio pu¨° essere vissuto come un trauma, succede soprattutto quando l¡¯incidente ¨¨ particolarmente violento, con una corposa fuoriuscita di sangue oppure una perdita di conoscenza. Sono quegli infortuni che hanno una valenza traumatica e richiedono una lunga elaborazione dell¡¯esperienza, ma chiaramente si tratta di casi pi¨´ estremi. Per gli infortuni pi¨´ comuni consideriamo invece tre fattori fondamentali per il recupero psicologico dell¡¯atleta. Il primo ¨¨ l¡¯entit¨¤ dell¡¯infortunio, ovvero quanto ¨¨ grave. Il secondo ¨¨ il distretto colpito dall¡¯infortunio: se un maratoneta si rompe un polso ¨¨ un conto, se il polso se lo rompe un tennista chiaramente diventa tutto molto pi¨´ complicato. Infine, il livello di esperienza dell¡¯atleta: ¨¨ chiaro che un dilettante dovr¨¤ seguire dei processi molto diversi rispetto a un professionista, che ha un¡¯urgenza di rientro diversa¡± spiega la dottoressa.
l'impresa di sofia goggia
¡ª ?Quello di Sofia Goggia ¨¨ un caso molto particolare, che ovviamente merita uno spazio a s¨¦, ma che comunque si collega ai 3 criteri precedentemente citati: ¡°Sicuramente bisogna considerare uno dei criteri che abbiamo descritto prima, quello del distretto corporeo soggetto al problema: un infortunio al ginocchio o alla caviglia sarebbe stato molto diverso da gestire rispetto a un infortunio alla mano. Certamente rimane quella paura del dolore e di cadere sulla mano appena operata, ma non si trattava di un infortunio totalmente invalidante, che le avrebbe impedito di scendere in pista, nonostante la fisiologica paura del crash. Probabilmente nel caso della Goggia sono scattati tre meccanismi: prima di tutto la 'fame' di vincere accompagnata da una grande motivazione, poi la fiducia completa nello staff che l¡¯ha supportata e le ha dato il via libera, dandole quindi la giusta sicurezza per scendere in pista e di potercela fare, infine la ¡®botta¡¯ di adrenalina e la volont¨¤ di fare un¡¯impresa che l¡¯hanno aiutata a gestire il dolore in maniera diversa. Il senso della sfida ha inciso molto. Se pensiamo al Gigante che ha disputato il giorno dopo, passata l¡¯adrenalina era gi¨¤ pi¨´ trattenuta e prudente, una cosa umanamente normale nell'approccio alla gara dopo un infortunio¡±.
La paura di tornare a fare sport
¡ª ?Chiaramente, non tutti sono Sofia Goggia. Esistono tanti fattori diversi da considerare, come spiega la dottoressa Penati: ¡°Ogni atleta ha la propria storia e la propria percezione - prosegue la dottoressa -, spesso c¡¯¨¨ una ¡®non fiducia¡¯ nel distretto corporeo danneggiato. L¡¯ortopedico, il fisioterapista e tutti gli altri medici mi dicono che sono a posto, che non ho pi¨´ nulla, ma io non mi fido. C¡¯¨¨ ancora impressa la memoria del dolore o della frustrazione del periodo in cui si ¨¨ stati fermi. ? necessario un processo di recupero molto graduale". C'¨¨ un caso particolare, in questo senso, anche nel mondo del calcio professionistico, raccontato da Carlo Ancelotti nel suo libro "Preferisco la coppa", dove descriveva le difficolt¨¤ di Massimo Ambrosini nel tornare da un infortunio, al punto da sentire dolore anche se il problema era stato completamente risolto: "Si tratta di casi molto comuni.?Mi viene in mente una paziente che si ¨¨ rotta i legamenti un po¡¯ di mesi fa, e adesso ¨¨ tornata a fare snowboard: questa ragazza, una volta risalita sulla tavola, ha provato una sensazione di paura estrema, ha cominciato a irrigidirsi fino a sbilanciarsi e a cadere di nuovo. In questi casi bisogna ricominciare dalle basi, magari farsi seguire da un maestro per qualche ora per ritrovare la giusta sicurezza e confidenza, anche se si ¨¨ gi¨¤ molto bravi¡±.
?
? RIPRODUZIONE RISERVATA