Intervista all'esperto Dario Riva, direttore del Centro Propriocezione di Torino. Il cui metodo ¨¨ utilizzato dal 70% delle squadre Nba
Dal tennis al basket, solo per citare due sport tra i pi¨´ seguiti in Italia e nel mondo. Caviglie e ginocchia che fanno crack con appoggi sbagliati, durante "normali" azioni di gioco: Jannik Sinner e Sascha Zverev esempi da una parte, Steph Curry e Trae Young dall¡¯altra. Ma anche Szczesny, portiere della Juventus. Tutti infortuni che hanno una matrice comune secondo Dario Riva, medico dello sport, direttore del Centro Propriocezione di Torino e ideatore del Metodo Riva: un problema di "blackout propriocettivo". Di che cosa si tratta? Come ¨¨ possibile invertire questa tendenza? Ecco tutte le risposte.
LA PROPRIOCEZIONE
¡ª ?Innanzitutto, partiamo dalla definizione di "propriocezione". Spiega Riva: "Letteralmente significa ricezione di segnali, che arrivano dal 'proprio' corpo, cio¨¨ da muscoli, tendini e articolazioni. Milioni di 'messaggi propriocettivi' che consentono il controllo della stabilit¨¤ di ogni appoggio (¡®controllo propriocettivo¡¯), elemento fondamentale da cui dipende la qualit¨¤ dei movimenti". Una capacit¨¤ che pu¨° essere allenata. "I dati che abbiamo pubblicato confermano che diversi infortuni di caviglie e ginocchia possono essere evitati. Penso appunto alla distorsione di Zverev al Roland Garros o di Sinner a Sofia. Gli sport che si svolgono su terreni lisci inducono infatti il progressivo spegnimento dei meccanismi protettivi per la mancanza di sollecitazioni dovute alla irregolarit¨¤ del terreno. Il 'blackout propriocettivo' ¨¨ una condizione di non-attivabilit¨¤ di questi meccanismi per l¡¯assenza persistente di stimoli naturali e di allenamento specifico". Infortuni che apparentemente sembrerebbero dovuti al caso o alla sfortuna, dunque, secondo Riva possono essere evitati attraverso una metodologia specifica.
I TUTORI
¡ª ?Per prevenire le distorsioni di caviglia si parla anche dell¡¯utilizzo di tutori. Questi dispositivi, secondo Riva, "possono offrire una protezione parziale, ma al tempo stesso contribuiscono a disattivare i muscoli 'frenatori'. Se usati, ¨¨ indispensabile allenare contemporaneamente in modo specifico il controllo propriocettivo, per evitare di favorire anzich¨¦ prevenire le recidive. Taping e tutori possono inoltre essere responsabili di un altro problema: irrigidendo un¡¯articolazione possono trasferire lo stress distorsivo all¡¯articolazione adiacente. ? possibile, infatti, che una caviglia protetta con taping o tutore possa favorire una distorsione del ginocchio".
LA METODOLOGIA NELLA NBA
¡ª ?Tornando alla metodologia: "Il 70% delle squadre Nba, 21 su 30, utilizzano il nostro metodo. Siamo entrati in quel mondo nel 2014, l¡¯obiettivo ¨¨ rendere pi¨´ forti e rapidi i cosiddetti 'frenatori attivi' (cio¨¨ i muscoli stabilizzatori) e pi¨´ resilienti i ¡®frenatori passivi¡¯ (cio¨¨ i legamenti)". C¡¯¨¨ un problema nel modo di allenarsi, dunque: "L¡¯allenamento specifico dei frenatori attivi e passivi non ¨¨ previsto, o se presente utilizza una metodologia del tutto inefficace. A me piace pensare agli animali selvatici: non hanno allenatori, fisioterapisti e medici, non hanno strutture di riabilitazione. Non hanno nulla. La loro vita ¨¨ il loro allenamento, una vita sempre a intensit¨¤ medio/alta. Gli atleti alternano invece abitudini prevalentemente sedentarie ad allenamenti straordinariamente efficaci per lo sviluppo della forza, rendendo il motore, cio¨¨ i muscoli propulsori, sempre pi¨´ potente. Questo tipo di allenamento non ¨¨ per¨° in grado di allenare i 'frenatori attivi e passivi' che diventano cos¨¬ sempre pi¨´ inadeguati. ? come se una Formula Uno montasse i freni di un¡¯utilitaria. I 'muscoli stabilizzatori' hanno bisogno di contrarsi decine di migliaia di volte in modo riflesso, per diventare pi¨´ forti. Allo stesso modo i frenatori passivi, cio¨¨ i legamenti devono essere sollecitati decine di migliaia di volte con forze di trazione di medio-bassa intensit¨¤ per diventare pi¨´ resilienti".
ANCHE ZANIOLO
¡ª ?La rottura di un legamento crociato pu¨° dipendere, in alcuni casi, dalla presenza di una potenza muscolare elevata insieme a legamenti che sono rimasti fragili. Si pensi a Zaniolo: "Dall¡¯analisi video ¨¨ possibile ipotizzare che potrebbe essere stato questo il meccanismo responsabile della rottura del legamento crociato anteriore destro, seguito dopo pochi mesi, da quello sinistro, entrambi durante un normale appoggio in corsa".
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RESISTENZA
¡ª ?E allora, perch¨¦ c¡¯¨¨ ancora resistenza nell¡¯introdurre un approccio diverso? "Penso che quando si introduce qualcosa di rivoluzionario, ci sia sempre una resistenza molto forte. E posso capire che qualcuno possa sottostimarne l¡¯efficacia: il sistema che ho inventato pu¨° sembrare simile alle tavolette propriocettive. Si tratta invece di due cose molto diverse". Resistenza che c¡¯¨¨ soprattutto in Italia, mentre negli Stati Uniti molti atleti e team si affidano a questa metodologia. Un articolo del gennaio 2016 di Stack parlava della longevit¨¤ di Dirk Nowitzki, spiegata con l¡¯uso del "Delos Postural Proprioceptive System" applicando l'"allenamento propriocettivo ad alta frequenza" del Metodo Riva. Un metodo che "riduce gli eventi distorsivi dell¡¯arto inferiore, che rischiano di compromettere la carriera. Sinner, per esempio, avrebbe gi¨¤ dopo 3-4 mesi una notevole riduzione del rischio di distorsioni di caviglia".
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